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Clima, coldiretti Cuneo: giovane agricoltore cuneese alla Cop28

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Raggiunto l’accordo sul documento finale, si chiude a Dubai la COP28 per il clima alla quale ha preso parte anche un giovane imprenditore della Coldiretti Cuneo, selezionato nel febbraio scorso dall’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori (OMA) fra i 20 agricoltori under 35 da tutto il mondo per il Gymnasium, programma internazionale di formazione per i futuri leader nel settore agricolo.

È il frutticoltore di Revello Nicolò Bertorello, membro del Comitato provinciale Giovani Impresa della Coldiretti, che ha avuto l’opportunità di partecipare ai lavori del più rilevante tavolo sui cambiamenti climatici a livello globale, la COP28. “Ringrazio la Coldiretti e l’Organizzazione Mondiale dell’Agricoltura per l’esperienza straordinaria che ho vissuto a Dubai, dove ho avuto l’onore di portare la voce e il punto di vista di migliaia di agricoltori italiani” è il commento a caldo di Bertorello, che spiega: “Ho illustrato come la nostra agricoltura si stia adattando ai cambiamenti climatici in atto e quale ruolo rivestiamo noi giovani nel mitigarne le conseguenze puntando sulla sostenibilità ambientale delle nostre aziende”.

Trent’anni, laureato in Scienze Agrarie, Nicolò Bertorello conduce l’azienda di famiglia assieme ai genitori e allo zio – spiega la Coldiretti – con una particolare inclinazione alle sperimentazioni; ne è un esempio l’innovativo impianto di serre sospese sulle piante di kiwi che, riducendo l’umidità, punta a contenere le problematiche della moria e della batteriosi.

Il Delegato di Giovani Impresa Cuneo Marco Bernardi si dice “molto orgoglioso della partecipazione di Nicolò alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, occasione unica di discussione, condivisione e confronto ai più alti vertici su un tema cruciale per il futuro dell’agricoltura ma non solo”.

“Un’opportunità straordinaria – commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – che premia la competenza e l’intraprendenza dei giovani imprenditori cuneesi come Nicolò, cruciali per la transizione green dell’agricoltura, attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma che è anche il settore più impegnato nel contrastarli”.

L’accordo sul documento finale della COP28 è stato raggiunto nell’anno che si appresta a classificarsi come il più caldo mai registrato nel pianeta con la temperatura record sulla superficie della terra e degli oceani, superiore di 0,13 gradi rispetto al 2016 che deteneva il primato fino ad ora, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus nei primi undici mesi del 2023.

La tendenza al surriscaldamento è evidente anche in Italia dove il 2023 si classifica fino ad ora al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 1,05 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati ISAC CNR nei primi undici mesi. Un andamento che è destinato a cambiare la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli in Italia che si concentra nell’ultimo decennio e comprende fino ad ora nell’ordine secondo l’analisi della Coldiretti il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.