«La priorità è fare pace con la natura»

Terra Madre 2024: l’attesa per l’evento firmato Slow Food sarà scandita dagli appuntamenti di “The Road to”

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Ritrovare una nuo­va alleanza tra gli esseri umani e la natura, basata sul­la relazione e non sulla so­praffazione, a partire dal cibo, che rappresenta cultura, condivisione, piacere, ma che è anche l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, al suolo, all’acqua. È questa la chia­mata a cui risponderà il pub­blico che parteciperà a Terra Madre Salone del Gusto 2024, a Torino, Parco Dora, dal 26 al 30 settembre. Le prime informazioni sulla 15esima edizione della manifestazione organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, sono state presentate lo scorso 4 dicembre, in un’affollata conferenza stampa, nella città capoluogo. L’incontro è stato an­che l’occasione per lanciare The Road to Terra Madre, dieci mesi di iniziative organizzate dalla rete Slow Food e da chi – istituzioni, soggetti culturali pubblici e privati e partner – vorrà contribuire a diffondere il tema dell’evento a quante più persone possibili. «Fare pace con la natura è la nostra dichiarazione d’a­mo­re per il futuro, perché fra­si come salvare la natura o il pianeta sono ormai obsolete. Essere dalla parte della natura, o meglio, dentro la natura, è il perno per affrontare, se­condo noi, le crisi attuali – ha affermato Barbara Nap­pi­ni, presidente di Slow Food Ita­lia, introducendo il tema del­l’edizione 2024 -. Vivia­mo in un mondo in cui si tollera che quasi un miliardo di persone non abbia regolare accesso al cibo. È evidente che l’iniquità del sistema alimentare è l’elemento che collega un po’ tut­te le crisi che stiamo vivendo. Ed è il frutto del modo in cui abbiamo trattato la nostra ma­­dre Terra: come se fossimo in guerra, in un antagonismo continuo per cui l’obiettivo è trasformarla affinché risponda alle nostre esigenze. Per que­sto siamo convinti che ripensare a una cultura di pa­ce ed esercitarla nel quotidiano, pure rispetto al contesto in­ternazionale, assuma un’eco di necessità e urgenza. Anche il percorso di The Road to Terra Madre ci servirà a fare pace con la natura nella pratica quotidiana».

Anche l’assessore ad Agri­col­tura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa, ha sottolineato l’importanza della manifestazione: «Con­di­vi­­diamo il tema scelto da Slow Food per l’edizione 2024 e l’invito di sensibilizzazione verso la società sul rapporto tra uomo e natura. Le politiche per il cibo che abbiamo sostenuto, e continuiamo a sostenere, mettono al centro gli agricoltori custodi del territorio e i principali soggetti della filiera agroalimentare per la produzione dei cibi di qualità».

Entusiasta pure Domenico Carretta, assessore a Turismo e Grandi Eventi della Città di Torino, che si è così espresso: «Con orgoglio abbiamo presentato la 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto. Una grande celebrazione della cultura alimentare, che è anche un’opportunità straordinaria per affermare la posizione della nostra città nel contesto internazionale, come punto di riferimento per gli amanti del cibo e della sostenibilità ambientale».

Alla conferenza sono poi in­tervenuti due istituti in rappresentanza dei progetti che Slow Food contribuisce a organizzare nelle scuole: Me­lissa Indino e Davide Pro­sdocimi, studenti del Liceo Linguistico e Classico Gio­berti, che è anche una Co­munità Slow Food, e Daniela Mesiti, dirigente scolastico del Liceo Linguistico Maz­za­rello, che ha attivato un corso di studi speciale con curvatura enogastronomica.
L’edizione 2024 di Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile grazie a istituzioni e soggetti privati che hanno già confermato il loro supporto a un anno dalla manifestazione; tra questi i main partner Demeter, Iren, Lavazza Group, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua e UniCredit.

Come si diceva, per celebrare il ventennale della prima edizione – ideata dal fondatore di Slow Food, Carlo Petrini -, la manifestazione sarà anticipata da un lungo viaggio, The Road to Terra Madre, che partendo da Torino si diffonderà in tutto il mondo con iniziative che propongono modelli concreti per cambiare il sistema agroalimentare.

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo