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Marello interroga l’assessore sui ritardi del Tunnel di Tenda

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È stata discussa oggi l’interrogazione a risposta immediata in merito alle criticità e ai ritardi che interessano la riapertura del Tunnel di Tenda presentata dal Consigliere regionale Maurizio Marello.

“Sui media locali in queste settimane si sono intensificate le notizie, le riunioni, le giuste proteste circa ulteriori ritardi nell’apertura del nuovo Tunnel di Tenda, da ultimo prevista per il mese di giugno 2024”, ha spiegato Marello proseguendo: “In ultimo ieri una grande manifestazione ha visto presenti comparti economici, politici, imprenditoriali del cuneese che, con misto di esasperazione e rassegnazione, hanno messo in evidenza che la ricostruzione del nuovo Tunnel e la ristrutturazione di quello vecchio, è vicenda che rasenta lo scandalo dopo anni di chiusura di questo versante verso la Francia”.

Marello ha ricordato poi brevemente i fatti: “A febbraio, con la seconda commissione consiliare, siamo stati al cantiere del Tenda e, in quella sede, il commissario Anas Nicola Prisco aveva fornito rassicurazioni in base alle quali per ottobre di quest’anno sarebbe stato aperto il nuovo tunnel e a metà del 2025 si sarebbero concluse le opere compreso ampliamento di quello vecchio”. “Nel mese di giugno 2023 sembrava che la prima ipotesi di apertura in modalità “safety car” a ottobre di quest’anno fosse ormai quasi tramontata. L’apertura è poi effettivamente tramontata ed è stata anche accettata dal territorio perché sembrava che questa evenienza consentisse ai lavori di procedere più celermente e permettere l’apertura effettiva a giugno 2024”. “Oggi viene messa in discussione anche questa prospettiva: ieri ho letto che sono state date rassicurazioni in questo senso dallo stesso commissario Prisco, che parla tra l’altro di una chiusura complessiva dei lavori nel 2026 (non più nel 2025).  Nel contempo è notizia di ieri che le autorità francesi avrebbero chiesto chiarimenti al commissario Anas poiché i costi della nuova canna nel frattempo sono raddoppiati”. Ha concluso il Consigliere Pd “La situazione è davvero complicata per la provincia di Cuneo, per questo ho interrogato l’assessore al fine di avere maggiori spiegazioni”.

L’Assessore ai Trasporti Marco Gabusi ha risposto all’interrogazione con queste parole: “Ieri sono stato a Limone Piemonte con il presidente Cirio perché la situazione è davvero complicata e sta creando disagi e danni economici al territorio”. “La modalità “safety car” non stata sostenuta poiché, una volta compreso il suo reale funzionamento e che avrebbe potuto fare il suo effetto con poche unità di macchine al giorno, si è scelto di non proseguire in quella direzione”, ha spiegato, continuando: “Da febbraio 2023 si sono susseguiti passaggi intermedi e a breve si stilerà un nuovo cronoprogramma scritto che modificherà la situazione interna senza cambiare data di fine lavori a giugno 2024. Vi sono stati ulteriori problemi non dovuti a inadempienze dell’azienda ma a questioni tecniche e l’obiettivo rimane quello di aprire la nuova canna a giugno”. A proposito dei costi ha aggiunto: “A fine gennaio dovremmo essere a conoscenza del costo complessivo che servirà ad adeguare la canna storica, il cui ripristino richiederà un nuovo esborso da parte di autorità italiane e francesi di 70-75 milioni di euro complessivi. L’obiettivo finale rimane l’attivazione di entrambe le canne che è quello che i territori si aspettano e su cui è giusto mantenere l’attenzione. Da parte sua la Regione non si è limitata a chiedere al Governo, all’Anas e all’azienda di mantenere gli impegni ma ha destinato risorse per garantire con navette e treni il collegamento con un territorio che sta soffrendo molto”.

Dopo l’interrogazione Marello ha fatto una dichiarazione: “Mi pare ci sia parecchia incertezza”, ha detto, aggiungendo: “Una cosa però sembra inevitabile: che il nuovo tunnel, quando sarà aperto (speriamo nel giugno 2024) funzionerà a senso unico alternato con semaforo, esattamente come il vecchio prima che venisse chiuso e questo è francamente paradossale”.