L’indagine è condotta dall’Ente camerale in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Legacoop Cuneo, AGCI Piemonte e UECoop Cuneo.
È giunto alla sesta edizione il monitoraggio sullo stato di salute delle società cooperative della provincia di Cuneo, realizzato dalla Camera di commercio di Cuneo in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Legacoop Cuneo, ACGI Piemonte e UECoop Cuneo.
Con l’obiettivo di realizzare un data base pluriennale, l’indagine si fonda su dati raccolti in forma anonima a metà 2023 e riferiti all’anno 2022, con proiezioni sull’anno in corso e sul 2024. L’elaborazione fotografa la realtà e le prospettive del mondo della cooperazione alla luce delle conseguenze dettate dalla crisi geo-politica internazionale, dovuta in particolare allo scoppio del conflitto russo-ucraino nel febbraio 2022.
L’analisi delle dinamiche all’interno del tessuto imprenditoriale cooperativo hanno evidenziato una leggera ripresa della crescita sebbene un’incertezza di fondo, come negli anni precedenti, continui a persistere.
Il campione oggetto di analisi è rappresentato da 209 cooperative, con sede in provincia, che hanno risposto all’indagine, ovvero il 41,2% delle 507 società cooperative attive risultanti dal Registro Imprese.
L’indagine si è altresì arricchita di un approfondimento sulle cooperative con sede fuori provincia e unità locale in provincia di Cuneo.
“I dati consegnati dal sondaggio – afferma Alessandro Durando, vice presidente della Camera di Commercio e presidente di Confcooperative Cuneo – ci offrono degli elementi positivi rispetto al mondo della cooperazione, che è riuscito ad attraversare, senza troppe difficoltà, il periodo Covid a cui è seguito il fisiologico rimbalzo dell’economia. Nonostante le imprese cooperative si muovano con una certa prudenza, dai dati si evince di essere tornati ai livelli pre-pandemia. Si è dunque motivati a sperare in un consolidamento del settore”.
Al campione preso in analisi è stata richiesta una valutazione dei risultati riferiti al 2022 e di quelli stimati per il 2023/24 in termini di fatturato, redditività e occupazione.
A tre anni dalla pandemia, per il settore cooperativo, la ripresa pare concreta tanto che per il 2022 il 42,10% dichiara una crescita del fatturato (quando invece ante Covid, nel 2019 si attestava al 27,2%), a fronte del 33,97% che non rileva variazioni rispetto all’anno precedente, mentre il 14,83% registra una contrazione.
Il 44,01% considera la redditività 2022 immutata, il 23,92% in crescita, mentre il 18,66% in contrazione. Anche l’occupazione risulta invariata per il 55,02% del campione, in crescita per il 23,92% (quando invece ante Covid, nel 2019 si attestava al 15,10%) e in contrazione per il 9,09%.
Emergono dunque risultati confortanti nella valutazione complessiva a fine 2022. Il campione si dichiara soddisfatto per il 44,98%, mentre il 43,06% considera i risultati ottenuti discreti.
La situazione di relativa ripresa ha comunque confermato la prudenza sulle previsioni riferite al biennio 2023/2024. Per il fatturato sono da considerarsi stazionarie per il 47,37%, e anche per la redditività il campione è cauto ed esprime una stazionarietà per il 51,67%. Dati simili per le prospettive occupazionali che risultano stabili per il 55,50%.
“In un anno caratterizzato da grandi incertezze geopolitiche e dalle loro inevitabili ricadute sull’economia, il sistema della cooperazione della provincia di Cuneo – evidenzia Matteo Castella, presidente di UE.Coop Piemonte – ha dimostrato, ancora una volta, la propria capacità di tenuta, sia nei volumi di fatturato che nei dati occupazionali. Le risposte fornite dalle cooperative dimostrano uno sguardo attento e ponderato al futuro. Due elementi emergono in modo rilevante dalla ricerca: il desiderio di consolidare le attività e la prudenza generata da un contesto globale ancora in evoluzione”.
Sebbene le ricadute negative dell’emergenza sanitaria siano ormai alle spalle, si avvertono ancora gli scossoni generati dallo shock energetico, anche in seguito al perdurare della guerra russo-ucraina.
La propensione a investire in attività innovative evidenzia, ancora una volta, una frattura nel campione. Emerge che circa i 2/3 degli intervistati ha investito o intende investire in attività innovative quali la formazione del personale, l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione, mentre circa 1/3 non prevede investimenti in tal senso.
Pur con diversi gradi di adesione nei vari ambiti innovativi presi in esame, tra gli investimenti le voci più significative sono rappresentate dalla formazione del personale (58,85%), dall’innovazione tecnologica (37,32%) e dalla digitalizzazione (36,84%).
Renzo Brussolo, responsabile ufficio territoriale di Cuneo LegaCoop Piemonte, sottolinea “Il prezioso lavoro svolto dalla Camera di commercio di Cuneo, d’intesa con le associazioni della cooperazione, permette la raccolta e l’analisi approfondita di dati che confermano uno scenario ancora complesso anche per la carenza di lavoratori in misura adeguata per quantità e professionalità. La perdurante collaborazione fra l’ente camerale cuneese e le Centrali cooperative permetterà di affrontare al meglio le importanti sfide che attendono i nostri associati negli ambiti della formazione e per il puntuale utilizzo degli investimenti innovativi: il contributo del nostro settore può confermarsi decisivo per sostenere la crescita del territorio cuneese.”
Nell’arco temporale 2023/2024 sono oltre 2/3 le cooperative che non prevedono investimenti tecnologici in chiave di Impresa 4.0, presumibile conseguenza della situazione di incertezza e del clima di sfiducia che il sistema imprenditoriale respira, tra alti e bassi, sin dal 2020, anno della pandemia.
Emerge pertanto che il 44,20% delle società intervistate è in difficoltà nel definire con chiarezza le decisioni da adottare riguardo alle soluzioni innovative più idonee per la propria realtà in chiave di Impresa 4.0 e solo il 17,29% le ha adottate o intende farlo nel 2023/2024.
Anche nel comparto cooperativo emerge la difficoltà a reperire il personale. Per il 37,32% le maggiori criticità sono dovute alla mancanza di candidati e il 13,88% rileva inadeguatezza nella loro formazione.
Sul versante della sostenibilità ambientale prevalgono situazioni di attesa con il 59,81% del campione che, nel biennio, ritiene di non investire, a fronte del 24,40% che intende proseguire gli investimenti già avviati; solo il 15,79% afferma di volerne avviare di nuovi.
“Il tema dello sviluppo sostenibile rappresenta, insieme all’inclusività – sostiene Giuseppe D’Anna, presidente AGCI Piemonte – una delle sfide nelle società̀ contemporanee. Il dato della solidarietà̀, alla base dell’idea cooperativa, caratterizza la nostra Costituzione. Molte cooperative hanno aumentato il valore della produzione e alcune di esse hanno chiuso l’anno con un utile di esercizio. La fotografia è quella di un Paese certamente inquieto dove crescono i timori, ma che vede rafforzarsi i sentimenti di fiducia, serenità̀, accettazione e aspettativa positiva”.
In sintesi con il 2023 si registra il ritorno a un moderato ottimismo sulle prospettive delle imprese cooperative. A fronte della metà del campione che dichiara una posizione stazionaria di tenuta, il 30% prevede una crescita nel fatturato mentre un 20% fa fatica a fronteggiare la crisi.
In considerazione del fatto che le imprese che investono in innovazione tecnologica e in sostenibilità ambientale hanno maggiori opportunità di crescita e di sviluppo e una migliore disposizione ad affrontare le sfide del mercato, è fondamentale attivare progettualità coraggiose e sfidanti che riescano a motivare e coinvolgere, nel percorso verso le transizioni gemelle, le imprese oggi non intenzionate a investire in questi ambiti. Le prospettive della cooperazione sulla base della situazione economica contingente sono incentrate sul consolidamento.
“Il quadro che emerge dall’indagine è moderatamente positivo, anche se il sentiment dell’incertezza è ancora presente e insieme ai tassi elevati contribuisce a rallentare gli investimenti, indispensabili per garantire crescita e sviluppo – afferma il Presidente della Camera di commercio Mauro Gola -. Sono colpito dal numero elevato di cooperative che hanno difficoltà nel reperire nuove risorse umane. Il tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro sta diventando sempre più centrale e dovremo lavorare a fondo, tutti insieme, per attenuare il problema”.