Home Attualità Piano qualità aria: le imprese zootecniche rischiano una penalizzazione

Piano qualità aria: le imprese zootecniche rischiano una penalizzazione

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Il Piano regionale di Qualità dell’Aria ha un impatto negativo su tutte le imprese, in particolare, secondo le attuali regole, su quelle zootecniche della nostra Regione che dovrebbero sostenere degli investimenti economici rilevanti. È il tema discusso durante il proficuo incontro con Coldiretti Piemonte e l’Assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, con il quale è stato già fissato il prossimo incontro per gennaio. All’incontro era presente anche Bruno Mecca Cici Vice Presidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnica. “Gli interventi che sarebbero richiesti – Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – in base all’attuale Piano di Qualità dell’Aria, alle imprese agricole zootecniche piemontesi non sono oggettivamente sostenibili per le nostre imprese dal punto di vista economico. Per questo, al momento, la Regione dovrebbe tener conto dello stato reale in cui versano tutte le aziende zootecniche adottando le misure ed i provvedimenti che siano più reali e concreti possibili. Va sfatato il concetto che sia l’agricoltura ad avere il più forte impatto sulla qualità dell’aria, basti pensare a quanto incidono alcuni tipi di trasporti o determinate tipologie di industrie. Per questo occorre, prima, attivare gli interventi previsti per altri settori, quali i trasporti e l’energia, in modo da avere un effetto combinato in termini di miglioramento dell’aria. Le aziende agricole, ed in particolare quelle zootecniche, stanno già attraversando un difficile momento economico, ed è impensabile, quindi, gravare su di loro con ulteriori spese ed investimenti”. “Oltre al confronto già aperto con l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – occorre anche continuare il dialogo diretto con l’assessorato all’Agricoltura e coordinare con le altre Regioni una strategia comune per la tipologia di interventi da apportare e per le tempistiche con cui realizzarli. Al momento, infatti, nelle altre Regioni del bacino padano ci sono obblighi molto meno impattanti per le aziende agricole. Auspichiamo, restando sempre aperti al dialogo ed al confronto, che possano essere apportate dalla Regione efficaci variazioni al Piano con i conseguenti chiarimenti applicativi”.