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«Contesto positivo: possiamo pensare agli investimenti»

L’analisi di Massimo Marengo, nuovo presidente di Confapi Cuneo: «Ci sono le condizioni per fare bene»

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Il 2023 di Confapi Cuneo – l’associazione delle piccole e medie industrie private della Granda – si è concluso con la presentazione della Giunta insediatasi in seguito all’elezione del nuovo presidente, Massimo Marengo, amministratore de­legato del Gruppo Ma­ren­go, realtà specializzata in energia e fonti rinnovabili. Classe 1968, albese, il nuovo presidente ha alle spalle una lunga esperienza associativa e per Confapi è anche responsabile provinciale del­l’Unio­ne di categoria Am­bien­te ed Energia. Nel nuovo ruolo, ha salutato ufficialmente tutti gli associati durante la cena di Natale, organizzata al Filatoio di Caraglio, alla presenza, tra gli altri, del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, del presidente di Confapi nazionale, Cristian Camisa, e di quello di Confapi Salute, Michele Colaci.

Marengo, cos’ha provato quan­do è stato eletto presidente di Confapi Cuneo?
«Orgoglio e gioia. L’elezione a presidente, peraltro, è arrivata quasi all’improvviso, senza averla “programmata”. Quan­do il presidente allora in carica, Massimo Albertengo, per ragioni personali legate agli impegni di lavoro, ha rimesso il mandato anzitempo, si è va­lutata l’opportunità di individuare il suo successore tra i membri del Direttivo o co­munque facendo riferimento a figure che conoscessero già bene l’associazione. In qualità di responsabile della categoria Ambiente ed Energia, sono quindi stato interpellato anch’io e ho dato la mia disponibilità. Poi è arrivato il momento del voto e sono stato eletto».

La sua “definizione” di Confapi Cuneo?

«È un’associazione che focalizza la propria attività sulle piccole e medie imprese, quelle cioè che hanno, al massimo, alcune decine di dipendenti e un fatturato compreso all’incirca tra i tre e i trenta milioni di euro. Ci posizioniamo un po’ a metà tra le associazioni di artigiani e commercianti e Confindustria».

Qualche numero?

«In Italia, le aziende associate a Confapi sono 120mila e rappresentano un milione e mezzo di lavoratori. Guar­dan­do al Piemonte, le imprese che aderiscono a Confapi sono circa tremila; a farla da padrone è l’area del Torinese, che vanta uno dei legami più antichi d’Italia con Confapi»

E Confapi Cuneo?

«È una realtà più giovane che, peraltro, ha preso slancio di recente, con la presidenza di Pierantonio Invernizzi. Oggi Confapi Cuneo è un’associazione sana, solida e… snella».

Snella: in che senso?

«Non vogliamo fornire i servizi già garantiti dal­le realtà associative più storiche, bensì assicurare ai nostri associati tutta una serie di servizi specifici. Gestiamo anche attività “generaliste” come può essere la formazione, soprattutto in collaborazione con Confapi Torino, ma il nostro focus è puntato su consulenze mirate e risposte concrete. Penso, ad esempio, ai servizi di supporto che diamo nell’ambito del­le opportunità legate al Pnrr oppure a quelli inerenti gli in­centivi per l’In­du­stria 4.0 e 5.0 e per la Tran­si­zione 5.0. In sostanza, cerchiamo di dare agli associati tutte quelle risposte – molto “operative” – che internamente, per di­versi motivi, faticherebbero a trovare. Ma non è tutto».

Prego, ci dica.

«Svolgiamo anche un ruolo di rappresentanza politica, in­terfacciandoci con le istituzioni a ogni livello, dallo Stato al­la Regione, passando per Pro­vincia e Comuni. A questo pro­posito va precisato che sia­mo espressione di aziende com­pletamente private: tale peculiarità è un vantaggio perché ci permette di rappresentare al 100%, senza incappare in potenziali situazioni di conflitto di interessi, i nostri associati».

Piccole e medie imprese: qua­li sono i punti di forza?

«Una delle qualità migliori delle piccole e medie imprese è il fatto di essere molto snelle, caratteristica che permette loro di adattarsi alle diverse condizioni del mercato in maniera repentina ed efficace, con ricadute positive in termini di produttività».

Il rovescio della medaglia?
«Alcune carenze sul fronte del­la formazione e del­l’in­for­ma­­zione. E noi di Confapi – pe­raltro prevedendo quote associative accessibili – cer­chia­mo proprio di colmare le eventuali lacune, supportando gli imprenditori nella ricerca di bandi e di altre opportunità, oltre che nell’impiego ot­timale delle proprie risorse».

Qual è la chiave per incrementare la produttività?

«Non c’è una risposta unica. È vero però che oggi, per essere più produttivi, occorre puntare con convinzione su digitalizzazione, innovazione e sostenibilità».

Quanto conta lo spirito di collaborazione?
«La collaborazione è fondamentale. Non solo tra noi e gli associati, ma anche, come di­ce­vo prima, con le istituzioni e in generale con tutto il contesto. In questo senso, mi preme rimarcare la sinergia avviata con l’Arma dei Ca­rabinieri che, di recente, tra le altre cose, ci ha portato a organizzare ad Alba un convegno su sicurezza e cybersicurezza. Gra­zie a questa collaborazione, abbiamo aperto un ca­nale diretto con il Comando provinciale dei Carabinieri e, pertanto, se qualcuno dei no­stri associati dovesse trovarsi in una situazione di rischio o pericolo, potremmo segnalare la cosa con ancora maggiore tempestività».

Il gioco di squadra conta sem­pre, insomma…

«Assolutamente. È per questo motivo che ci impegniamo costantemente affinché i singoli associati siano il più possibile in relazione».

Innovazione e relazioni: su cos’altro devono puntare le Pmi?

«Visto che le imprese cuneesi sono in salute e che le previsioni sono positive, è il mo­mento giusto per investire e progredire. Le opportunità non mancano, a partire dal Pnrr e dai vari bandi di finanziamento. È bene che ogni imprenditore sia consapevole di questa situazione e che, pertanto, si prepari in modo tale da farsi trovare pronto».

Qual è il suo auspicio?

«Auspico che le aziende della Granda possano continuare a operare in maniera positiva come ormai stanno facendo da tempo».

Quale dovrà essere il ruolo di Confapi?

«Noi di Confapi daremo il massimo supporto, come del resto facciamo già adesso: vogliamo che le necessità delle piccole e medie imprese intercettino le possibili risposte messe a disposizione da istituzioni ed enti. E proprio a questo proposito voglio sottolineare che nel corso dell’anno organizzeremo dei mo­menti formativi e informativi su opportunità Pnrr, bandi, finanziamenti. A Cuneo ma anche nell’Albese e in altre zone della provincia, proprio perché l’obiettivo è coinvolgere il maggior numero possibile di imprese».

Il suo messaggio di inizio anno?

«È un invito: chi ancora non dovesse conoscerci visiti il nostro sito, si rivolga alla nostra segreteria oppure si metta direttamente in contatto con uno di noi: la disponibilità è la nostra prima regola. Disponibilità nel segno delle piccole e medie imprese, realtà che non solo costituiscono la spina dorsale dell’economia produttiva cuneese, ma dell’intero Paese».

BaNNER
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