Le istituzioni dell’UE: la Commissione europea e il potere di iniziativa legislativa

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Photographer: Xavier Lejeune Architect: Jean Gilson, A&J Polak, Berlaymont 2000, Lucien De Vestel European Union, 2023 Copyright Source: EC - Audiovisual Service

Le istituzioni centrali per i processi decisionali dell’UE sono la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea.

In particolare, la Commissione è l’istituzione più originale dell’Unione, perché non corrisponde né ai canoni di un governo nazionale né funziona semplicemente come un Segretariato generale di qualsiasi Organizzazione Internazionale, ma ha molti più poteri. Essa, infatti, possiede un’impostazione sovranazionale e indipendente, in quanto non rappresenta né gli interessi dei singoli Stati (come il Consiglio) né quelli dei cittadini e degli schieramenti politici (come il Parlamento europeo), ma esclusivamente gli interessi dell’Unione europea. La Commissione rappresenta l’Unione a livello internazionale e ha potere esecutivo: il suo ruolo è quello di proporre nuove leggi politiche e programmi d’azione ed è responsabile dell’attuazione delle decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio.

In particolare, il potere di iniziativa legislativa in capo alla Commissione è uno strumento democratico molto importante per l’UE: per quanto Consiglio e Parlamento (oltre ai gruppi di interesse) possano sollecitare le proposte della Commissione, questa resta l’unica in possesso del potere di iniziativa legislativa. Per Trattato, infatti, la Commissione europea deve essere garante di indipendenza e neutralità, qualità che consentono alle sue proposte di godere di maggiore autorevolezza, in quanto portatrici di un interesse comunitario, e non di interessi specifici.

Composta da 27 commissari con competenze politiche differenti (uno per ciascun Stato membro, ma indipendenti rispetto agli interessi del Paese di appartenenza), il suo ruolo nel processo di integrazione europea è stato fondamentale, soprattutto grazie alla collaborazione sempre più stretta con il Parlamento europeo, la cui relazione diretta con i cittadini è generatrice di spinte di cambiamento.

Il/la presidente della Commissione europea (oggi Ursula von der Leyen) viene candidato dal Consiglio europeo tenendo conto dell’esito delle elezioni europarlamentari, per poi essere eletto a maggioranza dai membri del Parlamento europeo.

Per questo è importante essere consapevoli del fatto che anche quelle che sono percepite come “lontane istituzioni di Bruxelles”, siano in realtà frutto di un processo democratico profondo: come ciascun cittadino partecipa alle proprie elezioni nazionali, attraverso le quali vengono designati i ministri che compongono, a Bruxelles, il Consiglio dell’UE (o “Consiglio dei ministri”), così i cittadini eleggono direttamente i membri del Parlamento europeo i quali, a loro volta, approvano il collegio di commissari che compone la Commissione europea stessa. Un meccanismo complicato, ma garante dei valori democratici dell’UE e che mette al centro, ancora una volta il cittadino.