Ad inizio di questo 2024 la «Compagnia del Birùn», storicamente molto legata al luogo (su cui costantemente tiene serata del suo programma annuale, ad inizio giugno), arriva «lettera aperta», girata «on line», alla cappella di San Giorgio, plaudendo alla rimozione delle «antenne» da essa, dopo tante battaglie, polemiche, contestazioni, per ottenerlo, ribadendo costante impegno per manutenzione e restauro…
«Caro San Giorgio sei tornato libero dal drago che ti insidiava dal 2019. Tu che dalla collina che porta il tuo nome sei simbolo e vedetta del nostro paese ti sei riappropriato della tua forma elegante e dignitosa. Certo, sei un prode cavaliere, capace di respingere vittorioso gli attacchi dei draghi che ti ghermiscono o deturpano, ma abbiamo purtroppo visto che non ne sei immune, anzi… E allora a te che sei stato messo a nostra difesa dai transfughi da Forfice che ti eressero la cappella, chiediamo di saperci ispirare per difenderti, per essere vigili sentinelle che sappiano tenere lontani da te e da Peveragno i temibili draghi dell’indifferenza e dell’incuria. Tu che sei stato nei secoli un santo popolare e di élite, onorato dai feudatari e dai contadini, decaduto nelle pieghe della storia, hai sempre saputo rinascere: sappi far comprendere a noi peveragnesi e a chi ti vuol bene che conservare te e il nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico è la più sana visione moderna e di sviluppo anche economico del nostro territorio. Ci hai protetto per secoli e ora tocca a noi proteggerti dai secoli che intaccano i tuoi muri, ma non il tuo valore, dacci la forza e l’orgoglio di investire nel tuo restauro. In tempi in cui insistono a dirci che abbiamo bisogno di potenza e di denaro rendi chiaro a tutti che quel che ci serve è proteggere, lavorando insieme con saggezza antica, un bene comune che apre le porte su un futuro migliore».