Verzuolo “fa memoria” dei 6 milioni di vittime dello sterminio degli ebrei e di altri 6 milioni di persone fino al gennaio 1945, con la chiusura del campo di Auschwitz costruito dai nazisti. Nel 1943 è successo anche in provincia di Cuneo: bambini ed ebrei adulti furono deportati. È il crimine più grande che sia mai stato commesso nella storia e di crimini, purtroppo, la storia ne ha conosciuti tanti. Vogliamo ricordare, con l’orrore della Shoah, quanto a volte si vuole cancellare. Ricordare non solo gli uccisi, ma i tanti “giusti” che dissero “no all’abominio” e andarono controcorrente, realizzando un atto umano, scegliendo il bene e aiutando le persone.
A Verzuolo abbiamo, nella frazione di Villanovetta, la piazza che ricorda Alessandro Schiffer, l’ebreo che, anche se poi battezzato, causa la legge razziale, fu ucciso nel campo di concentramento di Auschwitz. Come Comune e ANPI abbiamo organizzato un “momento di memoria” aperto a tutti i cittadini. L’appuntamento è per sabato 27 gennaio, alle ore 17:30, in piazza Schiffer a Villanovetta per ricordare tutte le vittime dell’olocausto e impegnarci per il rispetto di tutte le persone.
Come deciso recentemente dal Consiglio Comunale, intitoleremo la biblioteca comunale al prof. Cesare Segre. Una scelta compiuta affinché ogni volta ci ricordi il grande impegno professionale del prof. Segre. Nato a Verzuolo il 04/04/1928, di famiglia ebraica, fu docente universitario, filologo testuale, critico letterario, semiologo e teorico della letteratura.
Una memoria condivisa non solo non dimentica, non solo celebra, ma attua il messaggio culturale e l’educazione. Venerdì 26 gennaio, a Palazzo Drago, insieme alle scuole di Verzuolo ed in collaborazione con la Biblioteca, l’ANPI e l’ACV offriremo ai ragazzi un momento dedicato all’approfondimento, alla ricerca e alla riflessione. Il male, infatti, si combatte con la cultura: con un libro, con i servizi di una biblioteca, con gli incontri. Diceva nel 1817 il poeta tedesco Heinrich Heine: “Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche le persone”.
Ricordare è espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per il futuro migliore, di pace e di fraternità. L’antisemitismo colpisce anche oggi anche se in nome di Dio non si uccide: ci sono migliaia di vittime delle persecuzioni (si pensi all’Iran e all’Afghanistan); ci sono 365 milioni di cristiani perseguitati e discriminati per la propria fede. Ci sono due grandi guerre vicino a noi e tante altre guerre nel mondo che vìolano i principi di umanità. Con forza dobbiamo fare spazio alla cultura della pace. La pace dipende anche da ciascuno di noi.
Dopo quegli anni terribili della dittatura nazista, abbiamo un obbligo: non dimenticare per tramandare alle future generazioni la cosa più importante, la libertà. Diciamo ai giovani, al Consiglio comunale dei Ragazzi “onora il passato per ricordarti del tuo futuro”. Non solo ricordare, ma essere impegnati per la trasformazione del mondo che li aspetta fuori dai banchi di storia. La storia salva la memoria e motiva l’impegno!
Il 27 Gennaio “Giorno della Memoria”, il 1° Febbraio “Giornata delle Vittime civili delle guerre”, il 10 Febbraio “Giorno del Ricordo”. Le riassumiamo così: 365 giorni di impegno per realizzare l’art. 3 della nostra Costituzione che dice “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”.