La storia del Caffè Fantino sembra uscita da un romanzo, uno di quelli che vanno tanto di moda adesso in cui protagoniste sono le famiglie che, generazione per generazione, si sono dedicate allo stesso sogno.
Giuseppe Fantino e la moglie Margherita erano originari di Roaschia, ma durante i primi decenni del secolo si trasferiscono a Torino dove aprono una latteria. Nel 1929 nasce il primo figlio Giovanni e un anno dopo Domenico. La famiglia è tutta impegnata nella conduzione del negozio. I ragazzi, che intanto crescono, aiutano la mamma e il papà con l’unico mezzo di trasporto a disposizione. In sella alla bicicletta trasportano per le vie di Torino i formaggi, il latte, addirittura anche il ghiaccio venduto a blocchi. La guerra non lascia scampo e la latteria viene distrutta dai bombardamenti e poi ricostruita. Dopo il conflitto Domenico e Giovanni trovarono lavoro in una delle storiche torrefazioni di Torino, la Coinca, uno in azienda e l’altro alle vendite. Un’esperienza che si rivela fondamentale quando papà Giuseppe chiude la latteria e va in pensione. Insieme a tutta la famiglia torna a Cuneo e finalmente un sogno si realizza: nel 1962 in via Bassignano nasce Caffè Fantino, che parte con l’acquisto di macchinari d’occasione e intessendo rapporti con gli importatori di “coloniali “che avevano sede nel porto di Genova. Dopo pochi anni, la torrefazione si trasferisce nella storica sede di corso Nizza 92 dove attraverso una conduzione famigliare i fratelli si dedicano alla produzione e alla vendita esterna, mentre le rispettive mogli alla vendita al minuto nel negozio adiacente alla torrefazione dove la lavorazione a vista della tostatrice e i silos che contengono il caffè infondono il profumo caratteristico riconoscibile da lontano.
Nel 1988 entra Paolo, il ventenne figlio di Domenico che porta in azienda un’impronta più tecnica comprendendo presto che il segreto per un buon caffè non sta solo nella miscela utilizzata. Le tre M le chiamano gli esperti ovvero Miscela, Macchina e Mano, secondo cui una macchina poco curata o un barista poco esperto sono in grado di rovinare la migliore miscela. Pertanto, per riuscire a offrire un servizio ottimale, diventa necessario fornire le macchine più corrette a seconda di ogni situazione e impartire corsi di formazione rivolti a chi somministra il caffè Fantino.
Questo è il motivo per cui, quando nel 2005 è stata aperta la nuova sede alle porte di Cuneo, nel comune di Peveragno, uno spazio importante è stato dedicato all’aula bar formativa, dove spesso vengono organizzati corsi per i baristi e per i venditori perché Paolo Fantino e la moglie Stefania, che ora guidano l’azienda, sostengono che i fondamenti del loro lavoro sono «Mantenere un’altissima qualità di prodotto, offrire la possibilità di saperlo lavorare e fornire gli strumenti per saperlo vendere».
A dimostrare che si tratta di una strategia giusta lo attestano le medaglie d’oro con i premi nazionali e internazionali, ma se volete toccare con mano fate un salto a Cuneo al Caffè Fantino in corso Nizza 28, dove vi aspetta un moderno concept di coffee shop. Proprio come tanti anni fa, vi accolgono i profumi di tostatura fresca e un ottimo caffè. Vi assicuro che vale il viaggio.
Articolo a cura di Paola Gula
Aroma di storia
La vicenda imprenditoriale del Caffè Fantino come i capitoli di un romanzo: il viaggio da Roaschia a Torino, la sede di Peveragno e il moderno coffee shop a Cuneo