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«Con questo gruppo è possibile sognare»

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L’AC Cuneo 1905 Olmo non va oltre il pareggio contro il Moretta terzultimo nella diciassettesima giornata di Eccellenza Girone B. Allo Stadio Fratelli Paschiero termina 1-1, padroni di casa che, nel primo tempo, creano ma non concretizzano sotto porta, venendo colpiti dalla formazione ospite alla prima occasione utile: al 24’ grande cavalcata a sinistra di Porcu che entra in area e batte Dia. I biancorossi ci provano ma faticano a trovare la via della rete: nella ripresa arriva il pari al minuto 75 quando Rastrelli, da poco entrato, si conquista un rigore, trasformato da Andrea Dal­masso. Nel finale, nonostante gli sforzi della compagine di mister Magliano, il risultato non cambia, con i padroni di casa che rimandano l’appuntamento con la vittoria. La classifica ora dice: Cuneo a quota 27, al quinto posto, a -7 dal Saluzzo capolista. Prossimo avversario, domenica 28 gennaio (ore 14.30) in trasferta, il Cavour.

Dall’Attività di Base all’Agonistica, sempre con le stesse vibranti motivazioni. Dopo due stagioni di formazione e maturazione alla guida di Piccoli Amici prima ed Esordienti poi, Francesco Leotta è sbarcato nel mondo del calcio in cui i risultati cominciano a contare per davvero: classe 1997, dallo scorso novembre è l’allenatore degli Under 15 dell’AC Cuneo 1905 Olmo, affiancato dal preparatore atletico, nonché vice a tutti gli effetti, Luca Curti. Un tandem in panchina per centrare la conferma nel campionato regionale, all’interno di un Girone D livellato e combattuto.
Mister Leotta, dopo due stagioni fra i “piccoli” com’è stato il salto, da allenatore, nell’Agonistica?
«Ho 26 anni e, quindi, fortunatamente ancora mi ricordo di com’è scendere in campo nel settore agonistico, anche se alcune cose sono cambiate: ora c’è più pressione, si gioca per non retrocedere e restare nei Regionali, palcoscenico importante per la società. Con i bambini, insegniamo a giocare a calcio, in una categoria come gli Under 15 l’approccio è diverso, si pensa molto di più alla tattica: ma con i ragazzi, vista anche la poca differenza di età, c’è un ottimo rapporto, ci vedono quasi come dei fratelli maggiori. Dopo il cambio in panchina (Davide Dutto ha lasciato dopo la nona giornata, ndr), ci siamo confrontati, abbiamo apportato alcune modifiche, cercando allo stesso tempo di accontentare il gruppo».
Cosa si è portato dietro dall’esperienza con i Piccoli Amici e gli Esordienti biancorossi?
«In questi due anni ho recepito come la tecnica individuale non sia mai abbastanza: trasmissione, controllo, controllo orientato e tutte quelle cose che hai già allenato da una vita, concetti anche semplici, non bastano mai. In fondo, quando un genitore iscrive un bambino a calcio, è come se lo iscrivesse a chitarra: alla fine dell’anno, vuole che impari gli accordi, qui che conosca le nozioni calcistiche. Un mondo come quello dei bimbi è però impagabile, tornerei domani ad allenarli senza esitazione».
A proposito di gruppo, che rosa ha a disposizione in questa stagione?
«Un roster forse non particolarmente fisico, ma valido tecnicamente. I ragazzi sono molto ricettivi, imparano in fretta e con grande voglia, dimostrandosi pronti alla battaglia quando chiamati in causa».
Da novembre, il ruolino di marcia recita cinque vittorie e due sconfitte nelle ultime sette partite.
«È stata dura, ma c’è stata una presa di coscienza della posizione in cui eravamo (dodicesimi), di quello che la società richiedeva e, anche grazie agli innesti nella sessione invernale di mercato e al cambio di modulo (dal 4-2-3-1 al 4-3-3), qualcosa è cambiato: l’impegno non è mai mancato, ma abbiamo assistito ad una maggiore unione di intenti, alla consapevolezza dei nostri mezzi ed un senso di squadra, dai titolari fino a chi subentra dalla panchina».
Superata la metà del percorso, come analizza il Girone D degli Under 15 Regionali?
«Il Chisola capolista è storia a parte perché è ormai in fuga; poi c’è il Busca, secondo, squadra molto fisica, che si è rinforzata e che sa metterti in difficoltà. Per il resto, ho notato che, in questo campionato, ce la si può giocare contro tutti: sono gare molto aperte, in cui non si parte già sconfitti. È il bello di questo torneo, che sarà quindi combattuto fino alla fine».
Obiettivo per la seconda metà della stagione?
«Ovviamente centrare la salvezza e, di conseguenza, fare punti contro tutti, senza paura degli avversari. La cosa più stimolante, con i ragazzi di questa età, è il poter sognare, la possibilità che crescano o, addirittura, esplodano da un momento all’altro. Perciò, cerchiamo di stimolarli a dare il massimo in allenamento ed in partita, in modo da conquistare risultati contro chiunque. Questi sono gli anni più belli per un gruppo di ragazzi che si conoscono da tempo e spero che facciano tutto il possibile per renderli indimenticabili a livello calcistico».
A livello di vivaio, come si sta sviluppando il progetto AC Cuneo 1905 Olmo?
«Un progetto che valorizza, sia a livello di sponsor che di ragazzi, il territorio, un fattore che, a mio parere, mancava al “vecchio” Cuneo: è evidente, in questi anni, la crescita del Settore Giovanile, in particolare nell’Attività di Base. La società ha poi investito molto sul centro sportivo del “Piccapietra”, un’arma che si rivelerà in futuro molto importante. Noi abbiamo la possibilità di prepararci sul Campo 3 in erba, giocando sul principale la domenica mattina: sono investimenti importanti, che seguono le esigenze di un calcio moderno, un vantaggio che in pochi possono permettersi».

«Per joinfruit, la partnership con l’ac cuneo rafforza la vicinanza a questo territorio»

Joinfruit, Organizzazione di Produttori Ortofrutticoli con sede a Verzuolo, composta da 200 soci accomunati dalla passione per la terra, da questa stagione sportiva è a fianco dell’AC Cuneo 1905 Olmo e, domenica 21 gennaio, è stata match sponsor al “Paschiero” della sfida fra i biancorossi ed il Moretta.
«Il Cuneo rappresenta la scelta per dare un segno importante di come l’azienda, nonostante la sua vocazione internazionale, abbia deciso di essere vicina al territorio: questa società», ha commentato il direttore Bruno Sacchi, «ci è sembrata l’esempio migliore per avvicinare i produttori ai valori della nostra provincia. Un progetto di giovani, fatto da giovani e con tantissimi giovani al suo interno, caratteristica su cui noi puntiamo. Il pareggio con il Moretta? Sarebbe stato bello aver visto il Cuneo vincitore ma ci ha fatto piacere averli visti giocare un calcio piacevole ed essere stati match sponsor».