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I borghi e le città del Monferrato meritano un premio

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Il Monferrato, territorio ricco di storia e bellezze naturali, che si estende tra le province di Asti e Alessandria, è una realtà che sta riscoprendo se stessa e i suoi tesori ancora poco conosciuti. A punteggiare la fuga delle colline, piccoli borghi e storiche città si narrano attraverso le proprie case, chiese, palazzi, vicoli e piazze. Luoghi che sollecitano memorie e fantasie, sfondo ideale per racconti capaci di rievocare il passato, ma anche di descrivere una con­temporaneità poco frequentata dalla letteratura odier­na o di immaginare un fu­turo a misura di una nuova u­manità. Raccogliere queste suggestioni e trasformarle in parola scritta significa anche tramandare storie individuali e di comunità e far conoscere l’incanto di questa terra. Lunedì 15 gennaio presso la Biblioteca Astense Giorgio Faletti di Asti, in via Luigi Goltieri 3, è stata lanciata la seconda edizione del Premio di narrativa Parole in collina «Monferrato, terra di borghi e di città» ed è stata presentata l’antologia «Monferrato paesaggio vivo», pubblicata da Neos edizioni, che raccoglie i racconti selezionati in occasione della prima edizione del Premio, nel 2023.
«Come Neos edizioni, da più di vent’anni ci occupiamo di manifestazioni ed eventi culturali legati al territorio, spesso utilizzando la scrittura narrativa per metterne in luce i valori o per dare voce a esperienze poco conosciute. All’interno di questo percorso è nato nel 2023 il Premio di narrativa “Parole in collina”, che nella prima edizione ha sviluppato il tema “Monferrato, paesaggio vivo” – spiega Silvia Ramasso, amministratore unico di Neos edizioni -. Il grande successo del contest e la qualità dei racconti raccolti in un’antologia, ci hanno indotto a proseguire in questo progetto con una seconda edizione del Premio che quest’anno avrà come tema “Monferrato, terra di borghi e di città”. Il premio è aperto a chiunque voglia narrare storie, memorie, esperienze, sentimenti ispirati dai borghi e dalle città del Monferrato sotto forma di racconto inedito am­bientato in una località del territorio realmente esistente e riconoscibile. I quindici racconti selezionati dalla giuria saranno premiati con la pubblicazione in un’antologia, che costituirà una rappresentazione letteraria del territorio e, al contempo, una sua promozione». La premiazione avverrà quest’autunno presso il Salone del Senato della Biblioteca di Casale Monferrato. Il Comune in cui sarà ambientato il racconto vincitore verrà premiato con la targa di “Paese narrato 2024” e con l’inserimento di una sua scheda di visita all’interno dell’antologia; inoltre, gli autori dei primi cinque racconti classificati nella nuova edizione riceveranno la Targa del Premio 2024.
Piccoli borghi o città ricche di Storia, poggi illuminati dal sole, vigne, boschi, campi, tratturi; vallette nascoste e panorami estesi contornati dalle Alpi e dagli Appennini, un pullulare di attività umane. Approcciarsi a questo ambiente come abitante o come visitatore non lascia mai indifferenti; sollecita memorie storiche e biografiche, stimola l’immaginazione e la riflessione, sentimenti di appartenenza o nostalgia, un ventaglio di pensieri ed emozioni, che gli autori di questi racconti hanno raccolto e messo sulla carta nei racconti dell’antologia 2023.
Da Casorzo a Serralunga di Crea, da Acqui a Grazzano, da Vignale a Castell’Alfero, i racconti selezionati dal «Premio Parole in collina» disegnano un angolo di Piemonte ricco di suggestioni paesaggistiche, storiche e culturali che avvincono il lettore e suggeriscono piacevoli escursioni sul territorio. I racconti sono di Maurizio Asquini, Giambattista Badano, Giuseppe Borasi, Paolo Maria Camera, Maria Rosa Del­l’Angelo, Giorgio Enrico Bena, Federica Ferretti, Silvia Ga­gliardi, Marianna Giglio Tos, Marta Martiner Testa, Simona Martinotti, Luigi Monzeglio, Patrizia Monzeglio, Maria Antonella Pratali, Ester Raimondo, Umberto Re, Paolo Testa.
La prefazione è di Gian Marco Griffi che scrive: «Raccontare una storia del Monferrato è raccontare la storia di Cesco, di Angelo, di Mario, di Tilde e di Anna, è raccontare la storia degli uomini e delle donne che hanno contribuito a rendere il Monferrato quel che è, con i suoi pioppi e le sue vigne, con le sue redole e con i suoi casotti di campagna in tufo, con le sue cantine, con i suoi bar popolati da individui che raccontano le storie dei propri sagrin, con i suoi contadini sfilosomiati dalla fatica e i suoi personaggi preda di passioni di ogni genere, ma vissute sempre in tono minore, provinciale, quasi come se dovessero essere tenute segrete. Raccontare il Mon­ferrato è raccontare la relazione complicata, unica, tra questi uomini, tra queste donne, e i campanili, le chiese, i cimiteri, le strade e i vicoli, gli animali, i castelli, i muraglioni delle piazze dove si gioca a tambass, i trattori che illuminano le colline nelle notti d’estate, le bigonce cariche d’uva, il profumo dei tigli sulle panchine lungo le vie dei paesi. La letteratura è la meravigliosa possibilità di raccontare il particolare (un giovane di nome Cesco, a Mon­temagno, col mal di denti) per analizzare l’universale (il mal di vivere dell’essere umano in ogni luogo); è questa la grandezza della letteratura: dare la possibilità a chi racconta di mettere a fuoco la propria terra (e le persone che ci vivono), raccontarla e descriverla minuziosamente, mostrarla a tutti, per raccontare una storia che tocchi chiunque, in qualunque parte del mondo». Il libro è arricchito da una serie di scatti in bianco e nero, selezionati dal Club per l’Unesco di Vignale, che catturano tutta la bellezza un po’ sospesa del paesaggio e convincono ancora di più a riscoprirlo.
L’antologia si apre con «La strana creatura» di Maria Antonella Pratali, che ha vinto la prima edizione del contest raccontando il borgo di Casorzo.

Il genio sconfinato di Faletti: dieci anni di ricordi

L’evento di presentazione del Premio “Parole in collina 2023” si è svolto nei locali della Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”. La nuova sede è stata inaugurata nel gennaio 2015 e intitolata al talentuoso scrittore, umorista, cantante, regista e sceneggiatore astigiano che fu anche presidente di questa struttura dal 2012 al 2014, quando è prematuramente mancato. Oggi a ricoprire l’incarico è sua moglie Roberta Bellesini che nella foto della presentazione (in alto nella pagina a sinistra) è a fianco della responsabile del comitato organizzatore del premio 2024 Patrizia Monzeglio, l’amministratore unico di Neos Edizioni Silvia Ramasso, l’assessore alla cultura del comune di Asti Paride Candelaresi e lo scrittore Gian Marco Griffi, autore del romanzo “Ferrovie del Messico”, vero e proprio caso letterario. Qui sotto invece un’immagine che testimonia la bellissima unione tra i due.
Faletti recitò nel cabaret e alla tv seppe conquistare grande popolarità con le sue imitazioni e i suoi indimenticabili personaggi. È stato autore di testi che in buona parte lui stesso ha cantato e si è specializzato in thriller che hanno avuto e continuano ad avere successo in Italia e nel mondo. Negli Anni ’70, dopo la laurea in giurisprudenza, ha iniziato la carriera di cabarettista nel mitico locale milanese Derby, accanto a grandi comici italiani come Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Francesco Salvi, Paolo Rossi e Massimo Boldi. Il debutto come attore cinematografico è arrivato nel 1982 con il film di Mariano Laurenti “Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi”. La pellicola si avvale dell’ironia e delle gag di altri due colleghi del Derby di Faletti: Boldi e Teocoli, senza contare la mimica piena di tic del caratterista Jimmy il Fenomeno. Seguono le apparizioni in tv e al cinema, prima della versione da musicista (anche a Sanremo), fino ai libri che hanno venduto milioni di copie.