Per conoscere meglio il “mondo” che sa offrire al suo pubblico la Biblioteca Civica di Bra (situata in via Ernesto Guala 45 e gestita nell’ambito dei Servizi Generali e Culturali del Comune guidati dal dirigente Fabrizio Rodano), abbiamo incontrato il referente della struttura, Daniele Riva.
Riva, il suo percorso con il Comune di Bra e la Biblioteca è iniziato nel 2004. Ce ne parli.
«In questo lungo percorso, ho avuto la fortuna di occuparmi di tantissimi aspetti. Il contatto con il pubblico è sicuramente uno degli aspetti che apprezzo di più: il valore aggiunto è avere a che fare con tutte le fasce d’età, dai più piccoli agli adulti. Consigliare un libro, orientare i ragazzi, aiutare i ricercatori appaga. Ciò contraddistingue con esattezza l’attività di un bibliotecario. Mi sono inoltre occupato della promozione della lettura nelle scuole, anche se negli ultimi anni sto lavorando maggiormente sul fronte progettuale-amministrativo».
Oggi che ruolo ha la Biblioteca Civica di Bra?
«È certamente un importante “contenitore” di documenti e libri, ma anche e soprattutto un centro di inclusione sociale, un luogo d’incontro tra persone di età differenti. Non è più soltanto il posto dove si va per trovare un libro: qui ora si cerca un contatto, si cercano altre persone e la condivisione di idee. Ospitiamo gruppi di ragazzi che vengono da noi a fare i compiti, ma anche semplicemente per un po’ di compagnia o un confronto. Così come diversi pensionati, ad esempio, che si recano qui per leggere il giornale. Tutto questo per dire che la nostra Biblioteca Civica – aderente, peraltro, al sistema regionale delle biblioteche piemontesi e al servizio Mlol-Media Library On Line – è a tutti gli effetti un centro di cultura».
Quanti volumi sono custoditi? Ci svela qualche curiosità?
«La Biblioteca di Bra, fondata nel 1890 e poi ricostituita nel 1953, conta oggi circa 80mila libri relativamente al fondo moderno. Abbiamo poi dato impulso alla narrativa moderna e vi è un ampio settore dedicato ad arte e storia, con un’attenzione particolare per il folclore locale. Cito inoltre tomi che trattano di Bra, della provincia di Cuneo e del territorio piemontese. Altrettanto significativi sono i fondi storici speciali, come quello, ad esempio, di Giovanni Arpino, celebre scrittore e giornalista, scomparso nel 1987, a cui, nel marzo del 2017, è stata proprio intitolata la nostra Biblioteca. Il fondo “Arpino” ci è stato donato dalla vedova Catterina e dal figlio Tommaso e conta circa 400 libri, con diverse edizioni delle sue opere e tanti altri scritti che parlano di lui. Il libro più curioso? Un’edizione di “Le mille e una Italia” (Einaudi, 1960) in lingua giapponese, con un contesto fotografico rivisitato, che va letto da destra a sinistra».
La Biblioteca Civica di Bra è molto legata anche ad Angelo Mallamaci, vero?
«Assolutamente sì. Angelo ha creduto fin da subito nelle potenzialità di questa struttura ed è stato uno dei primi a puntare sulla promozione della lettura a favore dei ragazzi. In particolare, ha voluto fortemente la sala dedicata a letture per bambini dagli zero agli undici anni e ha dato vita alle prime mostre di libri per i più giovani, gli antenati, insomma, del Salone del Libro per Ragazzi. E poi ha avuto l’intuizione di coinvolgere le scuole di Bra. In questo contesto, è stato istituito il servizio di prestito decentrato nelle scuole. La Biblioteca porta i libri negli istituti, selezionandoli e mettendo a disposizione un servizio di letture ad alta voce. Insomma, da Mallamaci – che ha lavorato in Biblioteca da metà degli anni Ottanta al 2016, ricoprendo anche il ruolo di direttore – è arrivato un forte impulso per avviare una proficua collaborazione con le scuole che dura ancora oggi».
Guardando invece al futuro quali nuove iniziative verranno messe in campo?
«Fino a primavera inoltrata, proseguiranno le letture per bambini. In seguito, all’aperto e nei quartieri periferici, verranno proposte le letture ad alta voce, progetto molto apprezzato che realizziamo da tre anni. In queste occasioni, la Biblioteca esce dalle proprie mura e si avvicina fisicamente ai lettori, abbracciando anche quelli di origine straniera. Sarà inoltre ancora protagonista la sezione Young Adults (12-20 anni), in cui crediamo tanto, nata nel 2018 per rispondere all’esigenza dei giovani di avere uno spazio interamente a loro dedicato. In questo contesto, verranno promossi incontri con gli autori, con il gruppo di lettura e laboratori nelle scuole, questi ultimi in collaborazione con Elena Sardi, referente dell’attività».