Non è solo per estensione che la provincia di Cuneo è “granda”. A dirne il valore è la presenza di realtà che, in sinergia tra loro, lavorano in termini di progettualità e sviluppo culturale e sociale del territorio. Un tassello fondamentale di questo “sistema cuneese” è la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Il Bilancio di mandato 2020-2024 dal titolo “Passi verso il futuro” (consultabile su www.fondazionecrc.it), presentato al teatro Toselli di Cuneo, ha declinato in numeri questo dato di fatto.
Il patrimonio della Fondazione è cresciuto del 30%, passando da 1,4 a 1,9 miliardi di euro. Un incremento avvenuto malgrado le incertezze del momento storico e grazie anche all’investimento fatto in Intesa Sanpaolo. La Banca conferitaria tra il 2020 e il 2023 ha generato una redditività media del 7,5%.
«Un passaggio che ha consolidato il nostro ente in un istituto di caratura internazionale, che sa essere ancora banca di territorio», ha detto il Presidente della Fondazione Ezio Raviola, citando con gratitudine il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro e i tanti progetti realizzati insieme, a partire da quelli su sanità e cultura.
Negli ultimi quattro anni sono stati erogati 139 milioni di euro: una media di 34,8 milioni annui superando del 74% le previsioni di inizio mandato. Tutto questo attraverso 12 bandi di ascolto e attivazione del territorio e 60 bandi tematici che hanno sostenuto 1.720 enti. Sono tre le linee strategiche su cui la Fondazione ha operato: +Sostenibilità con 45 milioni di euro per 2.410 progetti; +Comunità con 62 milioni di euro per 3.233 progetti; +Competenze con 32,4 milioni distribuiti su 1.427 progetti.
Sono state finanziate l’80% delle richieste ricevute: ben 6.600 iniziative delle quali Raviola ha parlato con partecipazione a tratti quasi commossa: le magliette indossate dalle migliaia di bambini di “Estate insieme” incontrati per la città; il progetto Autonomia e disabilità, «un ambito che ci ha impegnati molto, consapevoli che tanto ancora c’è da fare»; “Spazzamondo” per «alimentare una nuova sensibilità ambientale»; “Barolo en primeur” che, partendo da Vigna Gustava, «ha distribuito 2,3 milioni di euro su 55 progetti solidali» e molto altro, con un ventaglio di iniziative dalla sanità alla didattica, dalla cultura allo sport. Con particolare soddisfazione Raviola ha parlato del “Rondò dei talenti”, spazio nato a Cuneo dalla rigenerazione di un edificio abbandonato, dedicato al tema del talento e diventato oggi punto di riferimento per i giovani: «È un progetto in cui abbiamo creduto tanto, ma era una scommessa non scontata. Oggi è un luogo di incontro e di confronto che crea comunità. Vorrei accompagnarci i miei futuri nipoti raccontando loro come è nato».
Notevole è stato inoltre il lavoro di ricerca condotto dalla Fondazione attraverso il proprio Ufficio studi, eccellenza a livello nazionale, grazie a ricerche e approfondimenti che hanno messo in luce punti di forza e vulnerabilità del territorio.
La presentazione del rendiconto è stata anche un momento di bilancio più interiore per il Presidente Raviola alla vigilia del rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio Generale della Fondazione, previsto in aprile. Raviola non ha risparmiato pennellate personali ripercorrendo quattro anni aperti con la pandemia da Covid 19 e complicati, a livello economico-finanziario, dagli eventi internazionali, a partire dal conflitto russo-ucraino. E a scuotere il cuore della Fondazione sono arrivati anche due lutti (Nicola Gaiero, Presidente del Collegio Sindacale e Piera Costa, Consigliera Generale della Fondazione) e la grave malattia di Giandomenico Genta che ha portato Ezio Raviola a succedergli con la ferma volontà di portare a compimento i tanti progetti e le iniziative che avevano preso avvio negli anni insieme.
«Ho vissuto momenti complicati», ha detto Raviola, «a volte sarebbe stato più facile fare un passo indietro. Ho accettato questo incarico a patto che fosse un percorso fatto insieme. Così è stato: anche nelle difficoltà non mi sono mai sentito solo grazie alla grande squadra della Fondazione: i componenti degli Organi e tutto lo staff. I risultati vengono da una squadra». Il quadro del racconto assume così calde tonalità dell’incontro «con tante personalità importanti che hanno collaborato con noi»; della rinnovata convinzione «di quanto la provincia di Cuneo sia eccezionale» e di come «i nostri giovani devono crescere con questa consapevolezza»; della soddisfazione per essersi «contornato di persone di grande livello che hanno permesso alla Fondazione di crescere in questi anni». «Una “macchina” capace di procedere da sola, eredità preziosa per i prossimi Amministratori»: così Raviola ha definito la Fondazione «che ha “cambiato pelle”: eravamo considerati una specie di bancomat, ora lavoriamo in termini di progettualità, in sinergia con il territorio».
In parallelo alla rendicontazione economica la Fondazione ha proposto, sempre al Toselli, martedì 23 gennaio, un racconto emozionale sviluppato sulla voce di alcuni partner progettuali e beneficiari di contributi.
Ne è nata “Camminare insieme”, performance teatrale realizzata in collaborazione con PEM (Potenziali Evocati Multimediali impresa sociale) per la regia di Gabriele Vacis e Roberto Tarasco. Sul palco si sono alternati racconti, riflessioni e esibizioni artistiche che hanno restituito il senso dei temi affrontati nel mandato e del forte legame costruito con la comunità.
Articolo a cura di Alice Bobicedi