Abbiamo chiesto al presidente Alberto Cirio di tracciare per IDEA un primo bilancio del suo mandato, quando già si avvicina la verifica delle elezioni. «Ero presidente da pochi mesi ed è iniziata la pandemia – ci ha detto – e per i primi tre anni il nostro impegno è stato per portare il Piemonte fuori dall’emergenza grazie a una campagna vaccinale, diventata modello a livello nazionale. Nonostante la pandemia, siamo riusciti a portare avanti e sbloccare importanti progetti: penso al Grattacielo, fermo da anni e oggi sede unica della Regione dove lavorano 2mila dipendenti. Penso al Museo di Scienze Naturali, che abbiamo restituito al pubblico dopo oltre 10 anni. Abbiamo anche sbloccato l’ospedale di Verduno, i lavori dell’autostrada Asti-Cuneo che sarà completata quest’anno. In generale, il nostro Piemonte era fermo e l’abbiamo sbloccato. Ora possiamo gestire il futuro, con fiducia, anche alla luce dei dati economici: la Regione cresce più della media nazionale, dopo decenni in cui questo non capitava, e ha il tasso di disoccupazione più basso da anni».
La situazione sanità: pronto soccorso affollati, liste di attesa interminabili, che cosa si è fatto in questi anni per migliorare la situazione?
«Quello della sanità in Piemonte è un problema che non nasce oggi, e nemmeno ieri. Ci portiamo dietro decenni di mancati investimenti, tagli e blocco delle assunzioni. In questo contesto, abbiamo iniziato a invertire la rotta. L’affollamento dei pronto soccorso, in particolare durante le festività, riguarda tutta Italia, come dimostrano le cronache e dipende dalla scarsità di posti letto nei reparti. Noi abbiamo lavorato per aumentarli. Quando sono diventato presidente in Piemonte c’erano 16.429 posti letto. Oggi, dopo 4 anni della nostra amministrazione, sono 17.810: 1.400 posti letto in più a cui se ne aggiungono ulteriori 1.000, previsti dall’aggiornamento del piano socio sanitario che sarà approvato entro il mese di marzo. Anche per quanto riguarda le liste d’attesa, ci siamo concentrati prima sulle prestazioni urgenti, perché sono quelle salva-vita, e su quelle siamo tornati ai livelli pre-Covid, come riconosciuto anche da Agenas e Corte dei Conti. Nei prossimi mesi, per proseguire il lavoro, e ridurre i tempi di attesa anche per le visite meno urgenti, abbiamo potenziato le agende per le prenotazioni. Tra gennaio e aprile, ad esempio, sono previsti 14mila slot per esami e prestazioni il sabato e la domenica. Sappiamo che non è ancora sufficiente e che i problemi sono tanti: per questo ho chiesto al neo direttore di Azienda Zero di elaborare, entro febbraio, un nuovo piano straordinario per accorciare i tempi di attesa per le visite programmabili, finanziato con 25 milioni di risorse regionali».
Sul fronte del personale, carenza di organico tra medici, infermieri e oss, come si interviene?
«Anche per quanto riguarda il personale abbiamo segnato un cambio di passo. Nel 2014 lavoravano nella sanità piemontese 54.967 persone. Dopo 5 anni di governo del centrosinistra erano oltre 400 in meno: il totale era sceso a 54.543 unità, che è il numero del personale sanitario quando sono diventato presidente nel 2019. Oggi, a fine del 2023, dopo 4 anni della nostra amministrazione, è cresciuto a 56.609 unità, oltre 2mila in più rispetto al 2019. Questo risultato è anche il primo frutto dell’accordo sottoscritto con i sindacati della sanità, grazie allo stanziamento straordinario della Regione di 56 milioni di euro all’anno, che hanno già permesso 250 assunzioni al 31 dicembre 2023 e ulteriori 1750 entro dicembre 2024».
Com’è la situazione dei nuovi ospedali? A che punto siamo?
«Sul fronte dell’edilizia sanitaria sono ripartiti gli investimenti: 4,3 miliardi complessivi. Per quanto riguarda il Cuneese è in corso la progettazione del nuovo ospedale di Savigliano e proprio in questi giorni prende il via la conferenza dei servizi per quello di Cuneo, con l’obiettivo di lanciare la gara entro il 2024. A fine febbraio saranno anche consegnati i progetti definitivi per la rigenerazione degli ospedali di Alba e Bra».
Viabilità e trasporti, soprattutto nell’Albese servono interventi importanti, come si sta muovendo la Regione?
«Il lavoro di questi anni è sotto gli occhi di tutti. Sono in corso i cantieri dell’ultimo lotto dell’Asti-Cuneo che sarà completata entro l’anno. Proseguono, nonostante le difficoltà, i lavori del tunnel del Tenda e Anas conferma l’apertura in estate. Dopo 12 anni, a settembre abbiamo riaperto la linea ferroviaria Asti-Alba e abbiamo ricevuto proposte da un gruppo estero per riattivare anche la Cuneo-Savigliano-Saluzzo e la Ceva-Ormea su cui ci confronteremo con i territori e le comunità locali. È proprio in questi giorni è entrato in servizio il collegamento diretto da Alba, Bra e da Fossano, con l’aeroporto di Torino. Questo rappresenta una novità storica per un territorio che ha sempre subito l’isolamento e che ora invece è collegato anche con lo scalo, con la possibilità di portare i turisti in arrivo da tutto il mondo direttamente nelle nostre splendide terre».
Tra i punti salienti ci sarà l’approvazione della legge sulla casa, che cosa significherà?
«La nuova legge si fonda su una serie di assunti: il primo, garantire l’accesso alla casa riconoscendo una premialità ai cittadini, di qualsiasi nazionalità, che risiedano in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. L’attenzione alla legalità, la lotta all’abusivismo e alla morosità colpevole, e, terzo punto, all’equità sociale, con la possibilità di calmierare le bollette energetiche per le fasce deboli e per i genitori separati in difficoltà economica».
Qualità dell’aria, che cosa si è fatto in questi anni?
«In questi anni la Regione ha triplicato gli investimenti per la qualità dell’aria e questo ha consentito la sostituzione di oltre 700 autobus e di migliaia di veicoli, caldaie e impianti di riscaldamento inquinanti. Un investimento importante di cui vediamo i primi risultati: il 2023, secondo i dati di Arpa, è stato l’anno migliore per la qualità dell’aria da quando esistono le rilevazioni. Quest’anno avremo poi il nuovo Piano per la qualità dell’aria, al centro di un tavolo tecnico che, su basi scientifiche, ne sta elaborando i contenuti come previsto dalla norma nazionale, con l’obiettivo di consolidare il trend di miglioramento della qualità dell’aria e centrare tutti gli obiettivi previsti dalle direttive europee per il 2025 e il 2030».
Ci sono segni di ripresa nel campo dell’occupazione dopo anni di sofferenza?
«Come ho già detto, il tasso di disoccupazione in Piemonte oggi è più basso della media nazionale. E nel 2023, sono state 63.578 le trasformazioni contrattuali da tempo determinato a indeterminato. Un dato estremamente positivo (fonte Osservatorio mercato del lavoro del Piemonte), che vede le stabilizzazioni crescere (+2,5%) rispetto al 2022. Un contratto su dieci rispetto a quelli siglati in Italia è stato infatti firmato nella nostra regione. Il risultato è frutto delle politiche attive per il lavoro messe in campo dalla Regione: il potenziamento della formazione e dei tirocini, gli investimenti sull’alto apprendistato e l’avvio delle Academy di filiera. Un sistema articolato e innovativo che ci fa guardare con fiducia ai prossimi anni».
In treno da fossano e da alba per caselle:
«pratico e conveniente, prezioso per i turisti»
Su dieci turisti che in aereo raggiungono Torino, almeno uno trascorre una notte tra Langhe e Roero. Questo sottolinea l’importanza del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Caselle appena inaugurato. «Da Porta Susa – ha detto il presidente della Regione, Cirio – c’è ora un treno per l’aeroporto ogni 30 minuti che arriva in 31 minuti. Non serve nemmeno guardare gli orari. E l’inserimento della tratta più ampia consente di viaggiare da Alba e da Fossano senza mai cambiare, spendendo 9,10 euro. Un vantaggio in termini di praticità, costi e ambiente. Con la possibilità di dire ai turisti: scendete dall’aereo e salite sul treno che vi porta a Bra per Cheese, ad Alba per la Fiera del Tartufo e a Fossano per le montagne cuneesi». Un investimento da 235 milioni con effetti preziosi per lo scalo torinese. «Il 2023 è stato già anno record – ha spiegato Andrea Adorno, ad di Sagat – con 4,5 milioni di passeggeri. Ora si sale».