«Terre del Monviso progetto prezioso da salvaguardare»

Il secondo mandato di Mauro Calderoni come sindaco di Saluzzo volge al termine: gli abbiamo chiesto un primo bilancio tra emozioni e aspettative

0
1
Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo

Sono mesi particolarmente intensi per il sindaco di Sa­luzzo, Mauro Cal­de­roni. Il primo cittadino della Città del Marchesato si appresta infatti a vivere – do­po dieci anni – l’ultimo periodo del suo mandato e a volgere lo sguardo, in qualità di segretario provinciale del Pd, verso le prossime elezioni di giugno. Noi di Rivista IDEA lo abbiamo intervistato, tracciando un bilancio della sua esperienza amministrativa e soffermandoci sulle aspettative dei democratici in vista della prossima tornata elettorale, sulle necessità del Pie­monte e, più in generale, sui suoi impegni futuri.

Sindaco, tra qualche mese terminerà il suo secondo mandato da primo cittadino di Sa­luzzo. Quali emozioni prova in questo momento?

«Lo stato d’animo prevalente, da qualche mese a questa parte, è la serenità: quella di chi ha investito un bel pezzo di vita sulla nostra comunità, con la speranza di aver fatto qualcosa di buono e la certezza di aver fatto del proprio meglio. Questo è stato possibile grazie alla famiglia, che mi ha permesso di dedicarmi a tempo pieno alla nostra Saluzzo, alle amiche ed agli amici che mi hanno accompagnato e sostenuto lungo il percorso da consigliere co­munale a sindaco, ai dipendenti comunali e degli altri enti con cui si è lavorato in questi anni, sempre disponibili a fare un passo in più dell’ordinario. Grazie ai colleghi amministratori del territorio che, superando vecchie abitudini e differenze culturali, hanno collaborato a costruire una solida rete territoriale che è all’avanguardia in Piemonte e a fare sempre meglio in futuro, ora che sta diventando di moda ra­gionare di area vasta. E grazie alle saluzzesi ed ai saluzzesi che non hanno mai fatto mancare l’appoggio, il consiglio, la critica per stimolarci a fare sempre di più e meglio».

Qual è in generale il bilancio del suo operato?

«Un bilancio senz’altro positivo, anche se non sono mancate le difficoltà, dalla pandemia di Covid, soprattutto all’inizio, quando è stato chiuso tutto e nessuno sapeva bene cosa sarebbe successo, al feroce taglio di bilancio del 2014, alle estati più dure legate alla questione degli stagionali. In particolare ricordo con grande piacere piccole cose: il grazie fugace e improvviso di un concittadino incrociato per strada, il saluto di un bambino a passeggio con i propri genitori, un biglietto di incoraggiamento nei momenti più complicati, il caffè offerto al bar da persone che nemmeno si fanno riconoscere… Perché noi saluzzesi siamo un po’ così: riservati, ma di buon cuore!».

Quali saranno le sfide da affrontare negli ultimi mesi del suo mandato?

«Negli anni abbiamo creato una squadra appassionata ed ampia che ha saputo sempre allargarsi di anno in anno, coinvolgendo anche persone inizialmente lontane dal no­stro progetto politico e che saprà nuovamente rinnovarsi. Andrà salvaguardata, dan­do nuovi stimoli alla nostra comunità. Questo a livello cittadino, ma anche a livello territoriale, con quelle Terre del Monviso di cui parlo ed a cui lavoriamo da anni: un progetto ed un gruppo su cui bisogna continuare a lavorare e investire, oltre ad allargarlo ancora, con l’ingresso di sempre più realtà delle nostre vallate. Certo, ci va tempo, ma vedo che l’idea di area vasta passa sempre di più nell’opinione pubblica e sono certo che chi amministrerà dopo di me proseguirà in modo proficuo il lavoro intrapreso, superando quei pochi personalismi e campanilismi ancora presenti. Il nuovo ospedale, ad esempio, quando verrà realizzato, sarà il fulcro di questa rinnovata visione distrettuale di cui noi nel Saluzzese condividiamo da tempo obiettivi e modalità di lavoro».

Intanto da pochi giorni il comune di Saluzzo si è dotato di un nuovo sito internet. Quanto è importante offrire servizi all’avanguardia?

«Si tratta di uno dei tanti finanziamenti Pnrr ottenuti dal nostro comune. Se guardiamo indietro, abbiamo realizzato una lunga serie di interventi di efficientamento e trasformazione che hanno migliorato l’ambiente, rinnovato pezzi di città, ma soprattutto rigenerato ed innovato la comunità. Si è creata una squadra molto efficiente che ha superato i 50 milioni di euro in investimenti sul territorio e nuovi servizi. L’ufficio progetti ormai conta su 4 professionalità di alto livello con ottimi contatti locali, nazionali ed europei e grande considerazione che ci permette di coinvolgere ed essere coinvolti in molte opportunità di sviluppare innovazione ed attrarre risorse. Più in generale l’idea che il personale comunale non è solo soggetto erogatore di servizi o valutatore di istanze, ma protagonista dei processi economici, sociali, culturali, è or­mai patrimonio comune di tutti i dipendenti saluzzesi».
Lei è anche segretario provinciale del Pd. Nelle scorse settimane ha mostrato la sua vicinanza a Chiara Gribaudo, dopo gli attacchi del collega Mauro Laus. Il Pd della Gran­da appoggia con convinzione la vicepresidente nazionale.
«Il Pd cuneese è una comunità compatta, anche se sono presenti al suo interno sensibilità diverse: in quest’ottica unitaria e per rappresentare al meglio le istanze della Granda e delle altre aree interne piemontesi, siamo senz’altro convinti nel sostegno alla nostra Chiara Gri­baudo».

A proposito, in vista delle imminenti elezioni regionali e non solo, quali sono le aspettative del Pd cuneese?
«Dalle prossime regionali ci aspettiamo di confermare ed incrementare il risultato del­le politiche del 2022 nelle sette sorelle e di consolidare la presenza nelle aree montane e rurali della provincia dove abbiamo investito tem­po ed energie per au­mentare la nostra presenza politica e le collaborazioni con gli enti locali, anche quando non di­rettamente collegate al nostro partito».

Quali crede debbano essere le principali priorità per permettere al Piemonte e alla Granda di crescere sempre di più?
«In Granda abbiamo gravi problemi legati alla mobilità di persone e di merci: bisognerebbe sviluppare un piano strategico dettagliato con previsione delle priorità riguardo a infrastrutture, trasporto e logistica. La nostra provincia è isolata a causa delle criticità sull’autostrada e sulla ferrovia Torino-Sa­vona, sul Tenda, sul Mad­dalena, sul Nava e sulla Asti-Cuneo. Altra nota dolente è quello del decadimento della sanità pubblica: nuove strutture al palo, personale sempre più in affanno, liste d’attesa interminabili. Serve evidentemente un cambio di passo».

Chiudiamo con una domanda personale. Quali sfide la at­tendono nel suo futuro?
«È ancora presto per fare piani. L’impegno da sindaco è coinvolgente e sicuramente mi serve un po’ di tempo per creare del distacco e riflettere. Non è una novità che, in modi e forme da decidere, voglio continuare a lavorare per questo territorio che amo, per Saluzzo e per le Terre del Monviso, per aiutare ancor di più lo sviluppo e per far conoscere sempre più questo felice angolo di Pie­monte».

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo