Claudio Fabbri, verzuolese d’origine classe 1985 e residente a Saluzzo, è il coordinatore provinciale cuneese del movimento Tpra. Ci siamo fatti raccontare il suo lavoro, il suo impegno e soprattutto la fortissima espansione che ha avuto il padel anche in Granda.
Il “fenomeno” padel, nel Cuneese, come e quando è venuto sotto le luci della ribalta?
«Alla fine del lockdown per l’emergenza Covid. Se devo dare un punto di partenza, direi senza dubbio questo. Ad esempio, moltissimi calciatori dopo le chiusure per la pandemia hanno cambiato disciplina e si sono cimentati nel padel. Un movimento che adesso è in continua evoluzione».
E il colpo di fulmine “sportivo” con Claudio Fabbri?
«Mi sono appassionato al padel esattamente un mese prima dell’inizio del lockdown. Avevo fatto qualche partitina e mi sono reso conto che era veramente un’attività irresistibile. Mi ha colpito, mi ha incuriosito. Ci è andata di lusso che, durante le chiusure, tennis e padel sono stati categorizzati come due sport a bassa incidenza. Con la tessera agonistica, abbiamo iniziato a fare i primi tornei. Con le dovute precauzioni, ci è stato concesso di allenarci e di andare nelle strutture. Non ci siamo mai fermati, in sostanza. Poi, un susseguirsi di eventi per arrivare a quello che è oggi il padel».
Spieghiamo la differenza tra il settore agonistico e quello amatoriale.
«Volentieri. Entrambi fanno parte della famiglia Fitp (Federazione Italiana Tennis e Padel; in precedenza Federazione Italiana Tennis, anche nota come Federtennis; nel 2022, vista la crescente popolarità che ha caratterizzato il padel in Italia, è stato proposto il cambio del nome e dopo l’approvazione del Coni, nome e logo sono stati ufficialmente modificati a partire dal 1° gennaio 2023). Sotto la Fitp vi è il movimento Tpra (ovvero l’asset della Federazione con cui sono gestiti il tennis, il padel e il beach tennis amatoriale tramite la piattaforma tpratennis.it) e di cui sono il coordinatore provinciale cuneese. Tpra organizza i tornei e gli eventi con squadre amatoriali. Nel padel, il livello amatoriale corrisponde alla quarta e quinta fascia. La quarta sono gli agonisti che hanno appena iniziato a giocare, la quinta va a coprire i giocatori che si sono tesserati da non agonisti. Se si sceglie la strada agonistica, in provincia di Cuneo vi è un numero esorbitante di tornei open a montepremi e non, fino ad arrivare alle competizioni dalla serie D alla A. Il 2024 è ricchissimo di eventi, nel Cuneese e fino al termine di aprile abbiamo un torneo quasi tutte le settimane. Un’evoluzione davvero incredibile».
Cosa fa il coordinatore provinciale cuneese del movimento Tpra?
«Dialogo con i vari circoli e con i giocatori amatoriali. Porto il messaggio che c’è la possibilità di iniziare a fare tornei, senza andare a prendere le batoste dai big che giocano da anni. In parole povere, questo è il concetto. Una mission da intermediario, per avviare allo sport e a questa pratica. Portare nuovi giocatori a svolgere attività di federazione, con una classifica provinciale e regionale, per poi arrivare a quella nazionale. Un lavoro intenso, basti pensare che da solo ho la supervisione su una quarantina di circoli con 1.200 giocatori iscritti al portale. Numeri importanti».
Com’è la sua giornata tipo?
«Sempre abbastanza piena. Sono un responsabile di magazzino, stacco tra le 17,30 e le 18. Dalle 18,30 inizio con le lezioni come istruttore di padel e talvolta finiscono alle 23. Con tornei ed eventi importanti, come le finali di Coppa Italia provinciali tra Caramagna Piemonte e Diano d’Alba dei giorni scorsi, ho fatto tutto il lavoro logistico. Lo considero un secondo lavoro tra le lezioni e l’organizzazione Tpra. Per non farmi mancare nulla, sono anche un giocatore! Sono in seconda fascia, attualmente nei 1.200 a livello italiano e mi tengo un giorno a settimana per allenarmi. Quando mi va bene, le mie settimane finiscono la domenica mattina».
Quale futuro per il padel nella provincia di Cuneo?
«Il vero boom sta arrivando solo adesso da noi. Non abbiamo ancora i numeri della provincia di Torino, ma ci stiamo lavorando. Vedo che le richieste di lezioni stanno aumentando a dismisura. Questo è il termometro che ci dice che siamo sulla strada giusta».
Perché il padel affascina così tanto?
«Entri in campo e dopo 5 minuti sai già giocare. Questa è la ricetta vincente. C’è distinzione tra chi fa sport agonistico e chi attività ludica una volta a settimana, però entri in campo e in qualche modo la pallina la mandi dall’altra parte del campo con la racchetta. Il tennis richiede un’impostazione tecnica diversa e molta preparazione. Tutto questo ha creato interesse, appeal, aggregazione. Dal 12enne, vedo giocare signore e signori tra i 60 e i 70 anni».
Tutti i campi della provincia
Tennis Saluzzo (Saluzzo); Costigliole Padel (Costigliole Saluzzo); Officina del Padel (Villafalletto); Padel Moretta (Moretta); Centallo Padel (Centallo); Metropolitan Padel (Caramagna Piemonte); CarmaPadel (Carmagnola); PineroloPadel (Pinerolo); I Platani (Fossano); Michelin Sport Club (Cuneo); Bra Padel (Bra); Padel’s Island (Pocapaglia); Boves Padel Club (Boves); Play Tennis & Padel Dogliani (Dogliani); Mondovì Sporting Padel Club (Mondovì); Area Padel (Mussotto d’Alba); Padel 190 (Canale); Fiorfiore Padel (Mussotto d’Alba); Tennis Club Alba (Alba); Padel Caraglio (Caraglio); STG Mondovì Prato Nevoso (Prato Nevoso); Granda Padel (Savigliano); Padel Racconigi (Racconigi); Revello Padel (Revello); La Sirenetta Village (Savigliano); Villa Padel (Villafranca); Piemonte Bisalta Sport (Peveragno); Padel Cavour (Cavour); Slow Padel Bra (Bra); DLF Cuneo (Cuneo); NUoVO Cuneo (Cuneo); Asd Cuneese Tennis (Cuneo); Padel Vis Cuneo (Cuneo); Sporting Cuneo (San Rocco Castagnaretta); Asd Liberamente Sportivi (Alba); Asd Molino Galletto Padel (Canale); Roero Padel Center (Montá d’Alba); Padel Madonna dell’Olmo (Madonna dell’Olmo); Libertas Borgo (Borgo San Dalmazzo); Caramagna Padel (Caramagna Piemonte).