Il numero di imprese straniere iscritte a fine 2023 presso il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo è di 4.935 unità, guidate per il 24% da donne e per il 21,2% da giovani. Tuttavia, a dispetto di una numerosità in costante aumento all’interno del sistema economico cuneese, occupano un peso inferiore (7,6%) rispetto alla media piemontese (12,3%).
La componente straniera del tessuto imprenditoriale locale continua a mostrare una vivacità superiore rispetto al complesso totale delle imprese cuneesi; nel corso del 2023, a fronte della nascita di 843 attività, si sono registrate 379 cessazioni (valutate al netto di quelle d’ufficio) con un saldo positivo di 464 unità. Il tasso di crescita raggiunto è del +10,2%, in controtendenza rispetto a quello della totalità del tessuto imprenditoriale (-0,10%). Esaminando l’andamento dei tassi di crescita degli ultimi cinque anni si evidenzia come alla dinamica negativa della totalità delle imprese della Granda, fatta eccezione per il 2021, si sia contrapposta la performance di segno “più” delle imprese straniere. L’analisi dei flussi sottolinea un evidente dinamismo sia sul fronte della natalità (+18,5%) che della mortalità (+8,3%) in entrambi i casi più elevati dei rispettivi indici calcolati per l’intero universo delle imprese cuneesi (+5,2% e +5,3%).
Anche per il 2023 il settore in cui le aziende straniere sono maggiormente presenti si conferma essere quello delle costruzioni, con 1.778 attività registrate. I bonus governativi hanno favorito il comparto edile, la cui variazione di stock risulta essere molto positiva (+17,0%). Le attività commerciali accolgono meno di un quarto delle aziende a conduzione straniera e fanno segnare un andamento positivo (+5,2%). Quanto alla dinamica esibita dagli altri principali settori di specializzazione, assistiamo all’espansione della base imprenditoriale nei servizi di alloggio e ristorazione (+9,8%), nell’agricoltura (+7,0%) e nelle attività manifatturiere (+6,9%).
L’analisi per forma giuridica segnala una maggiore incidenza di ditte individuali nelle realtà guidate da stranieri rispetto al tessuto imprenditoriale provinciale valutato nel suo complesso (rispettivamente il 78,0% rispetto al 60,9% del totale imprese). Le società di capitale si attestano all’11,9%, mentre le società di persone sono il 7,9% delle aziende a prevalente conduzione straniera, quote che salgono rispettivamente al 15,1% e al 21,8% nella media generale. Simile per i due aggregati è la rilevanza residuale delle altre forme, il cui peso si attesta al 2,2%.
Esaminando i dati relativi alla natimortalità della componente straniera in base alla forma giuridica emerge una tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: le società di capitale chiudono l’anno con il tasso di crescita più elevato (+12,8%), frutto di una buona natalità (+15,5%) e di una mortalità contenuta (+2,7%). Le imprese individuali evidenziano un tasso di natalità del +20,3% e una mortalità del +9,8% con un indice di crescita del 10,5%. Seguono le società di persone (+6,4%) e le altre forme (+0,9%).