Home Brevi del Piemonte Nichelino: il primo comune in Piemonte a distribuire gratuitamente assorbenti ecologici nei...

Nichelino: il primo comune in Piemonte a distribuire gratuitamente assorbenti ecologici nei luoghi pubblici

Il Comune di Nichelino è il primo comune in Piemonte, il secondo dopo il comune di Andria, a fornire assorbenti gratis compostabili ed ecologici in 35 edifici tra uffici pubblici, scuole e farmacie per circa 800 persone tra insegnanti, operatori scolastici e personale amministrativo

0
0

Il comune di Nichelino, in provincia di Torino ha deciso di aderire alla rivoluzione intrapresa da This Unique, di abbattere i tabù legati alle mestruazioni e rendere gratuiti assorbenti ecologici e compostabili, presso ogni edificio pubblico, farmacia comunale e scuola della città, segnando un importante momento storico e un passo concreto verso la parità di genere.
L’iniziativa portata avanti dal sindaco Giampietro Tolardo e dall’assessore alle pari opportunità Alessandro Azzolina pone l’impegno dell’amministazione comunale in prima linea per l’uguaglianza, affermando che gli assorbenti non devono essere associati a nessun tabù e che non sono un lusso.

La decisione del comune è in controtendenza rispetto al rialzo dell’aliquota al 10% sugli assorbenti stabilito dalla manovra di bilancio 2024, segnando un aumento rispetto alla previgente tassazione del 5% della manovra 2023. Il comune di Nichelino, dopo il comune di Andria, segna la seconda amministrazione in Italia ad implementare l’iniziativa di This Unique nei luoghi pubblici per la parità di genere.
Nel solo 2023, più di 100 aziende hanno scelto il servizio This Unique, tra cui Open Fiber e Reale Mutua, Hello Fresh, Jakala, Poke House, Findus Italia, Talent Garden ed oltre 15.000 donne al mese beneficiano di questa innovativa modalità di accesso agli assorbenti nei luoghi pubblici e di lavoro.

Dichiara a proposito Alessandro Azzolina Assessore Istruzione, Pari opportunità, Ecologia integrale della Città di Nichelino: “L’iniziativa vuole provare a spezzare una narrazione diffusa, secondo la quale viene considerato normale ciò che normale pensiamo non sia: dove sta scritto che il costo degli assorbenti debba essere a carico delle singole donne? Il ciclo non è un lusso ma una condizione fisiologica e naturale che non può essere tassata, appunto, come un bene di lusso. Perché una lavoratrice può trovare mei bagni del posto di lavoro la carta igienica ma non gli assorbenti? Mi auguro che tante altre amministrazioni attivino questa iniziativa a partire dai luoghi di lavoro a netta prevalenza femminile: le scuole, i nidi e i servizi comunali. Io resto a disposizione di sindaci, sindache, assessori e assessore che vogliano ricevere informazioni, replicare la pratica e così essere parte di questa “menstrual revolution”. Una rivoluzione – innanzitutto – culturale.”