Mercoledì 21 febbraio al Liceo “Pellico-Peano” di Cuneo un professore ha stracciato uno striscione che diceva “Stop al genocidio”, ha accusato gli studenti di antisemitismo e ha minacciato di “riempire di botte” gli autori.
La scuola dovrebbe essere un luogo in cui si sviluppa l’educazione e l’attitudine al ragionamento, ma ancora una volta si confonde deliberatamente chi critica le politiche dello stato di Israele (antisionismo) con l’odio verso gli ebrei in quanto tali (antisemitismo).
Tutto funziona al contrario: chi grida “Viva l’Italia antifascista” viene schedato, chi manifesta contro la censura viene manganellato dalla polizia e anche a Cuneo chi si esprime con parole di pace adesso viene minacciato di botte.
Solo il popolo unito potrà fermare la complicità delle istituzioni occidentali a 75 anni di occupazione illegale, pulizia etnica e apartheid da parte dello stato di Israele.
Solidarietà allɜ studentɜ e a chi ha scelto di stare dal lato giusto della Storia.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione di domani, sabato 24 febbraio, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e in Palestina.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” ~ Primo Levi