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“Di rima in rima…. la poesia che c’è in me ”

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Antonio Scommegna e Maria Franca Dallorto Peroni., poeti dell’Associazione Culturale Cenacolo “Clemente Rebora hanno incontrato Giovedì 22 e Venerdì 23 Febbraio, gli studenti delle classi 2^B e 1^D dell’ I. C. “ Papa Giovanni XXIII” e della 2^ AT e 2^ BG dell’I.I.S “CRAVETTA-MARCONI”, coinvolti nel progetto “ Di rima in rima…. la poesia che c’è in me ”

L’ Associazione Culturale Cenacolo “Clemente Rebora” di Savigliano, da quarantaquattro anni, realizza progetti che coinvolgano il “Mondo Giovanile”. La Poesia non cessa mai di testimoniare l’impegno vissuto come ansia di comprensione dei problemi del mondo, in un’epoca che sembra sempre più spesso metterci in difficoltà, con le parole della politica, le interpretazioni sociologiche e le valutazioni economiche.

Il Progetto si è realizzato in un incontro di un’ora con gli studenti. Esso ha inteso sviluppare la capacità di scrittura creativa, di far percepire agli studenti il piacere della scrittura personale e libera, di trovare stimoli su cui elaborare una produzione poetica. Il confronto poetico ha permesso agli studenti di riflettere sulle emozioni, sul proprio vissuto per comporre poesie, espressioni delle loro particolari sensibilità.

Gli studenti comporranno due poesie ciascuno. Il materiale raccolto sarà esaminato da una Giuria composta dai poeti dell’Associazione Culturale Cenacolo “Clemente Rebora”, che elaborerà una graduatoria con i vincitori e i finalisti. Si andrà poi a comporre una silloge che sarà presentata durante gli eventi della “ GIORNATA MONDIALE della POESIA” prevista nel mese di Ottobre 2024.

“ In un’epoca in cui i social hanno prodotto irreversibili cambiamenti nella comunicazione, la poesia non è solo una sequenza di parole scritte, o un fatto strumentale, ma un’esperienza profonda fatta di parole accese e adeguate. La poesia è arte della parola e, come tutte le arti, richiede impegno, fatica, dedizione e talento, per riuscire ad armonizzare ritmo e senso al nostro viaggiare nella vita. Non è utopia né distanza dalla realtà, essa ci fa capire che la solitudine, la ricerca della propria identità, la perdita di un amore, il desiderio di realizzare i propri sogni è vita. Spesso per i giovani non è facile raccontare se stessi e le proprie esperienze e la scrittura poetica può essere un canale sicuro in cui rifugiarsi e parlare di tutto”.

Ringraziamo la Dott.ssa Daniela Calandri, D. S. dell’ I. C. Papa GIOVANNI XXIII, le professoresse Erika Cigna e Coggiola Luigina; la Dott.ssa   Antonella Germini, D. S. dell’I.I.S. “CRAVETTA-MARCONI, le professoresse Anna Maria Pelissero e Nadia Minervini.