Nel novembre 2022 ci eravamo fatti raccontare, da Massimo Bava, la conclusione dei suoi 10 anni trascorsi con il Torino Football Club. Dal novembre 2023, invece, la “nuova avventura” con l’Us Catanzaro 1929. Fortissima voglia di calcio per il dirigente di origini torinesi, ma molto legato alla provincia Granda. Ora un doppio incarico in Calabria con la sorprendente realtà giallorossa, desiderosa di continuare a stupire.
Ha iniziato un percorso con il Catanzaro.
«Conosco da anni il presidente Floriano Noto, tra di noi c’è sempre stata empatia e stima professionale. Con la promozione in Serie B, ha voluto rafforzare la struttura societaria. Sono stato incaricato come responsabile dell’area tecnica del settore giovanile giallorosso e scouting per la prima squadra. A capo del settore giovanile c’è Carmelo Moro. L’intento è di lavorare sul mio bagaglio di esperienza maturato con il calcio professionistico, per sfornare giocatori che possano affacciarsi in B con la maglia del Catanzaro. Mi ha allettato molto l’offerta che mi è stata fatta. Sono rimasto fermo un anno, mi sono aggiornato con alcuni corsi, ho migliorato l’inglese e l’aspetto dello scouting. Ho atteso una chiamata dalla A o dalla B, che poi infatti è arrivata. Il presidente Noto è una brava persona, guida una realtà solida e sana. Abbiamo a disposizione una sede rinnovata e si può lavorare al meglio. Sono tre mesi che ho assunto questo incarico, mi piace moltissimo e giro gli stadi con grande interesse dalla Primavera, la D e fino alla Serie A. Il Sud Italia è bellissimo ed è pieno di ragazzi affamati di calcio».
Ci parli delle giovanili giallorosse catanzaresi.
«Stiamo migliorando giorno dopo giorno. I giovani sono validissimi. C’è una forte cultura del sacrificio e della sofferenza, vedo ragazzi energici e che hanno voglia di emergere. Propensi alla cultura del lavoro e ad accettare i consigli. Si sta lavorando fortemente nella direzione di un centro sportivo».
Lei collabora anche con Enrico Bortolas (allenatore del Cuneo nel 2007-2008, ndr).
«Sì, lui riveste l’incarico di responsabile delle metodologie del settore giovanile e scouting. Lui ha lavorato 2 anni a Bari con mister Vincenzo Vivarini (allenatore della prima squadra del Catanzaro, ndr) e quindi noi del settore giovanile abbiamo un rapporto diretto con il mister e con il suo staff tecnico. Enrico ha fatto un percorso di rilievo ed è un valore aggiunto per me e per il Catanzaro. Dalla sua, capacità ed esperienze notevoli».
Da matricola, in B il Catanzaro si sta togliendo grandi soddisfazioni.
«L’ambiente giallorosso è carico di entusiasmo. La squadra sta facendo un campionato bellissimo, grazie al lavoro dei calciatori e dello staff. Il club ha voluto fortemente la promozione in Serie B, lo stadio Ceravolo è praticamente sold-out in tutte le gare. I tifosi mi hanno accolto benissimo, così come le persone che lavorano in società. Tutti hanno voglia di crescere, io insieme a loro. L’entusiasmo è bello perché ti permette di lavorare con una carica maggiore. Nei momenti di difficoltà, la tifoseria è sempre vicina. Anche in giro per l’Italia, il Catanzaro è seguito con numeri pazzeschi. C’è fame di calcio a Catanzaro».
Anche Massimo Bava ha fame di calcio.
«Avevo staccato la spina dopo i 10 anni al Torino, intensi e incredibili. Mi sono preso un anno per rilassarmi e formarmi. Dopo 25 anni di professionismo nel calcio, perché ne ho 60 e ho incominciato a 35, sentivo il bisogno di ricaricare le batterie. Il presidente Noto mi ha convinto, così come il progetto Catanzaro. Mi volevano fortemente e ho risposto sì. La mia famiglia e il calcio sono gli ingredienti fondamentali della mia vita. Il calcio è lavoro e passione. All’inizio è stato un sacrificio, perché Catanzaro è lontana da casa mia, ma ne è valsa e ne vale la pena. Sono motivato, grato, felice. Se ho reso 80, devo rendere 120 per l’affetto che ricevo quotidianamente».
L’obiettivo è il ritorno in Serie A?
«Il Catanzaro, e lo dico sempre, è sano e solido. Occorre fare i passi giusti, ma la volontà è quella di continuare a migliorare e crescere. Questo lo dico con certezza. In B, alcune avversarie hanno risorse economiche molto forti. Però il presidente mi ha prospettato un progetto equilibrato e lungimirante. La programmazione non è affatto casuale. Vedo un futuro interessante, con i piedi per terra».
Serie A e B: un suo parere da addetto ai lavori.
«L’Inter è forte come club e come squadra, a livello europeo. Ha solidità, un management di qualità con Beppe Marotta e Piero Ausilio. La rosa ha un organico pazzesco e gioca un calcio incredibile grazie al lavoro di Simone Inzaghi. Nessuno regala nulla all’Inter e sono convinto che possa dare soddisfazioni ai tifosi. E al sottoscritto, dato che sono interista fin da piccolo. Però non dimentichiamo il cammino di Juve e Milan. In B, il Parma è una corazzata che da due anni punta al ritorno nella massima serie. In tutte le categorie, occorre essere competitivi dietro la scrivania e in campo. Il Parma di Pecchia sta facendo grandi cose, però il campionato cadetto è straordinario».