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Un processo insolito sul tema della bellezza per confrontarsi sulle sue molteplici valenze

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promosso e organizzato da Confindustria Cuneo per rendere omaggio alla figura femminile. L’iniziativa si colloca nell’ambito di “8 marzo è tutto l’anno”, l’annuale rassegna di appuntamenti proposta dall’Assessorato Parità e Antidiscriminazioni del Comune di Cuneo che prende spunto dalla Giornata internazionale della donna e vive e cresce grazie alla collaborazione tra il pubblico e il privato sociale in un’ottica di ricerca di sinergie che spaziano dalla condivisione delle proposte, allo scambio degli spazi fisici, alla promozione attraverso i singoli canali propri dei vari organizzatori. L’edizione 2024 è dedicata al “Viceversa”, considerato nella sua accezione più ampia: il viceversa nelle incombenze quotidiane, il viceversa nei giochi dei bambini, il viceversa come evoluzione interiore che una donna può compiere nell’arco della sua vita proprio in quanto donna.
Per l’occasione, venerdì 8 marzo alle 17,30, Sala Michele Ferrero si tingerà di rosa. Per il secondo anno consecutivo l’appuntamento si tradurrà in un vero e proprio processo: se l’anno scorso a farla da padrone erano state le quote rose, quest’anno sarà la volta della bellezza.
Sceneggiato come in un’aula di tribunale, l’evento porta sotto processo il tema della bellezza che assume diverse connotazioni a seconda dell’ambito in cui si applica o a seconda di chi la “indossa”. Così controversa e così dibattuta, la bellezza è un ostacolo al riconoscimento delle altre qualità oppure risulta funzionale alla piena realizzazione di chi la possiede? Lo deciderà Andrea Malaguti, direttore de “La Stampa” nelle vesti di giudice, dopo aver ascoltato la perizia di Gianni Arnaudo, architetto, designer e storico dell’arte, le arringhe di Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo, in qualità di pubblico ministero e di Jimmy Ghione, giornalista televisivo che prenderà le difese dell’argomentazione imputata a processo. A sostegno o contro la tesi della bellezza come ostacolo alla realizzazione professionale verranno chiamati in causa diversi testimoni: si alterneranno Sara Tomatis, avvocata e assessora del Comune di Cuneo; Noemi Signorile, capitana Honda Olivero S.Bernardo; Eva Desana, avvocata e docente dell’Università degli Studi di Torino e Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino. Immancabile il verdetto inaspettato di una giuria popolare, presieduta da Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese.
L’ingresso è libero e gratuito, con prenotazione obbligatoria al seguente link: www.confindustriacuneo.it/calendario.