Cosa chiedono le donne alla politica.
Su questo ci siamo interrogate e abbiamo lavorato e continueremo a farlo anche nella campagna elettorale, che è già cominciata (o non si è mai interrotta…) e si farà più serrata nei prossimi mesi.
Il primo appuntamento che ci attende è quello dell’8 e 9 giugno prossimo, dove potremo dire la nostra come cittadine, e cittadini, votando alle elezioni europee, regionali e comunali.
Anche con il voto, le donne chiedono che venga “liberato” il loro tempo potenziando i servizi all’infanzia, quelli scolastici, di mensa e di doposcuola, e i servizi di assistenza agli anziani e di prossimità e chiedono più qualità – tempi di attesa, pronto soccorso, medicina territoriale – nella sanità pubblica.
Chiedono e propongono il rafforzamento di un approccio culturale attento al femminile, basato sul rispetto, con la previsione di misure di educazione sessuale, alla affettività e alla relazione con l’altro che consentano la reciproca e paritaria affermazione e il venir meno di tutto ciò che porta alla violenza contro le donne da parte degli uomini.
Chiedono una politica che favorisca e ascolti le esigenze delle donne nei tempi di vita e di lavoro ed una loro maggiore presenza e rappresentatività nelle “stanze” dove si decide per tutte e tutti, per introdurre quelle caratteristiche femminili che possano favorire una più equa dimensione di vita individuale e sociale.
Chiedono una applicazione più cogente delle regole delle quote rosa, senza le quali non si sarebbe mai rotto il “soffitto di cristallo”: nel 2011, quando la Legge Golfo-Mosca entrò in vigore, la presenza delle donne nei Consigli di Amministrazione delle società quotate era del 7% , ora siamo al 43%.
E chiedono attenzione alle tematiche ambientali a favore dei propri figli, per permettere loro una visione positiva del futuro che li attende, che non li costringa alla ricerca di vite “virtuali” o a subire repressione quando scendono in strada per esprimere le loro idee.
Chiedono la trasparenza e la leggibilità dei conti pubblici, per capire come e dove si deve investire per realizzare quanto vogliono.
Chiedono città con più verde e meno consumo di suolo, dove la partecipazione sia richiesta e accolta, e chiedono bellezza
Cosa sono disposte a dare?
Tempo, pensiero, organizzazione, energia, creatività, impegno e lavoro nelle associazioni, nella comunità nella quale vivono, nella vita culturale, nel volontariato, e altro ancora, ma ancora più sarebbe necessario, a mio modo di vedere, nella politica, che ha bisogno di nuovi approcci e sensibilità e quindi della presenza e del protagonismo delle donne. Presenza che è stata fondamentale in passato per ottenere tutte le Leggi che hanno assicurato diritti ed equità, dalla Noce-Federici (due donne Costituenti) del 1950 sulla “Tutela delle lavoratrici madri”, alla Iotti-Falcucci-Tedesco del 1975 sulla “Parità tra marito e moglie”, e altre ancora, fino alla “Tutela delle vittime di violenza” del 2019 e alla legge Gribaudo su “Parità salariale e limitazioni delle discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro”. Il voto è la prima carta da giocarsi per ottenere tutto questo.
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