L’ipotesi di un ulteriore ritardo incombe sulla riapertura del Tunnel del Colle di Tenda, prezioso snodo di collegamento tra la provincia di Cuneo e la Francia, la cui accessibilità è stata compromessa nell’ottobre 2020 dai gravi disagi causati dalla tempesta Alex. Negli scorsi giorni il consorzio di imprese Edilmaco – azienda appaltatrice – ha avanzato infatti la richiesta di posticipare di tre mesi il completamento dei lavori alla nuova galleria (Tunnel bis), il che comporterebbe lo slittamento dell’apertura del nuovo collegamento da giugno a settembre 2024. L’esigenza del consorzio è stata annunciata dal commissario straordinario per il Tenda bis, il dirigente dell’Anas Nicola Prisco, nel corso della Conferenza Intergovernativa (Cig) Italia-Francia, tenutasi lo scorso 28 febbraio, alla quale hanno preso parte anche i rappresentanti della Regione Piemonte e i sindaci riuniti nel Comitato Provinciale di monitoraggio.
Preso atto della richiesta, nel corso della riunione l’Anas ha comunque ribadito ai sindaci del territorio l’intenzione di concludere i lavori nel rispetto degli accordi stabiliti in precedenza. Come comunicato attraverso una nota rilasciata a margine della Conferenza, la società del Gruppo Fs Italiane «si riserva di verificare e accertare – in corso d’opera – la congruità degli interventi in ogni sede, con eventuali provvedimenti da adottare in ordine agli accordi sottoscritti col consorzio». Nella stessa nota, l’Anas si è inoltre soffermata sull’organizzazione dei cantieri: «È stato raggiunto ormai da molto tempo l’impiego di circa 200 persone ogni giorno al lavoro, con un’aliquota sul cantiere anche sabato e domenica. Da giugno 2023 la produzione ha registrato un deciso e progressivo incremento pari a circa il 50% circa in più rispetto al periodo precedente. Trattandosi di interventi complessi, in un contesto particolarmente articolato, occorre la massima attenzione al rispetto delle norme di sicurezza. Come noto, sono stati rafforzati i controlli sull’andamento dei lavori. Anas, tuttavia, disporrà una serie intensificata di ulteriori verifiche, comprese azioni ispettive sui cantieri, per assicurare il prosieguo delle attività senza ulteriori rallentamenti». Sempre in tema di controlli e verifiche, poi, per consolidare e rinnovare il doveroso impegno di trasparenza verso le comunità locali, la società che si occupa di infrastrutture stradali «procederà nelle prossime settimane a installare in loco una postazione fissa digitale (info point) con gli aggiornamenti in tempo reale, a cadenza periodica ravvicinata, dell’andamento dei lavori. Tutti i cittadini potranno così conoscere lo stato reale degli interventi. Sarà anche rafforzata la comunicazione sul sito www.tunneltenda.it».
In merito alla proposta di riprogrammazione delle scadenze pervenuta da Edilmaco, è intervenuta con decisa fermezza anche la Regione. «La Regione Piemonte chiede ad Anas di rifiutare con durezza qualsiasi altro cronoprogramma diverso da quello presentato dall’azienda appaltatrice a dicembre (conclusione dei lavori entro giugno 2024, ndr). Non sia concessa quindi nessuna proroga: eventuali ritardi dovranno essere accompagnati dal pagamento di penali che andranno a risarcire il territorio e a sostegno del settore turistico, a ristoro dei disagi subiti in questi anni», hanno dichiarato attraverso una nota stampa il presidente Alberto Cirio e l’assessore regionale ai Trasporti, Infrastrutture e Opere Pubbliche, Marco Gabusi. La proposta di applicare in caso di ritardo delle penali, da restituire al territorio come parziale indennizzo dei danni subiti, è stata sostenuta con forza anche dal Comitato Provinciale di monitoraggio, gruppo coordinato dal presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, che dallo scorso mese di agosto riunisce gli enti locali interessati. Nella nota diffusa dalla Regione il presidente Cirio e l’assessore Gabusi hanno poi aggiunto di aver apprezzato «l’impegno di Anas per la presentazione, entro il mese di marzo, del progetto per il rifacimento del tunnel storico», giudicando positivamente «l’impegno già arrivato da parte del Governo italiano a garantire il finanziamento per la quota di sua competenza» e hanno chiesto lo sforzo congiunto di Italia e Francia «per rinnovare la convenzione sul collegamento ferroviario che aspettiamo da 40 anni, in modo da poter consolidare e potenziare i collegamenti ferroviari». E la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero ha aggiunto: «Purtroppo ce l’aspettavamo. Abbiamo chiesto di mantenere giugno come scadenza e che le eventuali penali per i ritardi pagate da Edilmaco vengano ridistribuite sul territorio a favore delle aziende che faticano a causa del tunnel chiuso ormai da quattro anni. Al tempo stesso pretendiamo al più presto la firma della Convenzione per la ferrovia, mentre a breve verrà convocato il tavolo tecnico per il potenziamento della Cuneo-Nizza».
Le nuove incertezze in merito ai tempi d’apertura del Tenda bis hanno generato un senso di amarezza generale. Nell’ultimo periodo, in virtù delle pesanti ripercussioni determinate dall’interruzione del collegamento su comparti quali economia, turismo e commercio, il vento della protesta aveva comunque già agitato sia il fronte cuneese che quello ligure-francese. A dicembre si era svolta a Limone Piemonte una manifestazione convocata da Confcommercio Cuneo, mentre lo scorso 27 febbraio – proprio alla vigilia della Conferenza Intergovernativa -, a Tenda, si è tenuto invece un presidio di protesta organizzato dal Consiglio sindacale interregionale Liguria-Paca. Il sentimento di delusione e contrarietà accomuna ovviamente anche le realtà politiche territoriali, come ad esempio alcuni dei gruppi consiliari di minoranza della città di Cuneo, i cui rappresentanti – intercettati da Rivista IDEA – hanno espresso la propria opinione sugli ultimi accadimenti e sulle prospettive future.
«Tutto quello che è successo fin dall’inizio è stato poco serio. I problemi emersi nel corso del tempo sono stati affrontati con eccessiva sufficienza. Sotto la pressione dell’opinione pubblica e della politica – in vista delle prossime elezioni – adesso il rischio di errori aumenta», ha rimarcato con forza il capogruppo di Cuneo Mia, Claudio Bongiovanni. Per le problematiche palesatesi sinora sulla galleria, lo stesso consigliere ha inoltre evidenziato l’importanza della ferrovia Cuneo-Ventimiglia: «Proprio per le difficoltà e i tempi incerti che sono ormai una costante legata alla realizzazione del tunnel, la ferrovia costituisce oggi l’unica alternativa, ma sarà una risorsa per commercio e turismo anche a tunnel terminato. A proposito, credo che sulla ferrovia si sia rivelata tutta la mancanza di visione della Regione, che non ha saputo implementare il servizio e fare pressioni sulla Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). È da anni che con le associazioni ci battiamo per la quarta corsa, che adesso verrà realizzata ma con un orario inaccessibile ai pendolari, e per il rinnovo della convenzione del 1970». Sulla necessità di puntare maggiormente sulla ferrovia si è soffermato anche il vicepresidente del Consiglio comunale, il consigliere Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): «Non bisogna assolutamente accettare la nuova proroga, sono anni ormai che ci stanno prendendo in giro sulla data del completamento dei lavori. È arrivato il momento di essere necessariamente intransigenti. Non solo sulla strada, che comunque non potrà mai risolvere tutti i problemi, ma in particolar modo sulla ferrovia, per la quale in questi anni non si è utilizzato un adeguato potenziamento».
La mancata chiarezza è invece il tasto su cui ha battuto maggiormente il capogruppo di Indipendenti Cuneo, il consigliere Giancarlo Boselli. «La situazione è grave. Non stupisce apprendere che il Tunnel non sarà aperto entro giugno e tutto lascia pensare che i tre mesi di proroga richiesti non saranno sufficienti, ci vorrà ancora molto tempo. Ciò che stupisce è che non siano arrivate risposte chiare e precise ai dubbi avanzati, non solo da parte francese, sui costi fin qui sostenuti e sull’esecuzione di parte delle opere già realizzate. La collettività ha diritto alla massima chiarezza e ad avere accesso a tutte le informazioni sul reale stato di fatto delle cose. I governi che si sono succeduti in questo ormai lungo periodo di tempo non hanno fatto una bella figura nei confronti della provincia Granda, fortemente penalizzata da questi ingiustificabili ritardi sulla realizzazione dell’opera». Particolarmente dura e pungente, infine, la posizione del consigliere Beppe Lauria, dirigente nazionale del partito “Indipendenza!” e in passato assessore provinciale: «Come cittadino del territorio mi unisco a chi ritiene che sia giunta l’ora di non essere più presi in giro. Indirizzo innanzitutto la mia protesta a tutta la politica, soprattutto a quella che nel tempo è salita al Tenda con tanto di caschetto giallo in testa per annunciare la riapertura e prendersi i meriti. Che fosse impossibile chiudere i lavori entro giugno 2024 era chiaro ormai già da tempo». Il consigliere ha poi chiuso con una serie di interrogativi: «Dovremmo fare una riflessione su cosa vuol dire monitoraggio: con tutte queste cabine di regia, chi monitora cosa? Si sente parlare di 150 operai, ma dove sono? In un piccolo centro come Limone Piemonte li noterebbero tutti. Infine la questione delle penali: perché non è stata affrontata prima?».
Bongioanni scrive una lettera a istituzioni e ditte: «Il Cuneese attende risposte»
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Paolo Bongioanni ha scritto una lettera ai vertici delle istituzioni e società responsabili, per sollecitarli ad assumere impegni precisi e dare risposte altrettanto certe. La lettera è stata inviata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, al ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, ai dirigenti di Trenitalia e agli amministratori delegati di Rfi e Anas Spa. «La lettera – spiega Bongioanni – riepiloga tutte le criticità e le sofferenze che il nostro territorio sta pagando per i troppi ritardi, manchevolezze e promesse non mantenute. Comportamenti che stanno penalizzando non solo i collegamenti fra due regioni nodali come Alpi e Mediterraneo ma la vita, il lavoro e le attività produttive di tante imprese, famiglie e centri abitati. Mi auguro che arrivino risposte concrete in tempi rapidi».
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo