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«Immaginare mondi ci fa capire meglio quello in cui viviamo»

Matteo Saudino insegna filosofia e ha oltre 300mila followers: «I giovani hanno bisogno di conoscere»

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Tante vite, una dentro l’altra, ma non in ma­niera ordinata, né con troppo senso di finalità. Insegnante di storia e filosofia al liceo Gioberti di To­rino, scrittore e youtuber: le sue videolezioni filosofiche e di attualità hanno una platea di ol­tre 300mila followers: Mat­teo Saudino, conosciuto come “Bar­baSophia” è innanzitutto caos. Da pochi giorni è stato a Ser­ralunga, ospite della Fon­da­zione Mirafiore, e ha un’ agenda fittissima tra eventi, progetti, programmi e podcast. Emana movimento. Di testa, di concetto e di braccia, mentre ci parliamo è, infatti sovrastato da rumori di pentole in cucina. «Sto facendo il massaio o, me­glio, sto scaldando il latte nel bollitore per mia figlia, ma per me è il momento migliore per parlare, mi obbliga a staccare per un attimo e ad avere una pausa».

Va bene, allora iniziamo da come è il suo rapporto con il tempo?
«Sono molto contento perché faccio tante cose che mi piacciono: ora sono appena uscito con “Prima filosofare, storia attualità domande della filosofia”, un manuale per le scuole che mi ha richiesto tre anni di lavoro. Sto scrivendo un libro sulla fragilità degli adolescenti e continuo a caricare cinque o sei video a settimana su YouTube. L’altro lato della medaglia è che non ho molto tempo libero e devo cercare di organizzarmi al meglio».

Sono confuso, però, ho letto una sua frase che dice: «La filosofia è utile nella sua inutilità».
«Ne parlo proprio nel primo capitolo del mio libro. Bisogna riscoprire il valore dell’inutilità, del prendersi cura di se stessi, di riscoprire la lettura, di fare una passeggiata. La filosofia risulta una disciplina utile proprio perché non serve praticamente ad ottenere nulla di specifico, ma la consapevolezza arricchisce l’esistenza. Serve ad accrescere lo spirito critico e dunque è un ottimo strumento per liberarsi dalle fake news e dai tanti inganni di ogni potere».

La filosofia è un modo di essere liberi.
«Molti pensano che con la leggerezza si viva meglio, ma è solo una forma di schiavitù. La filosofia insegna a ragionare e ragionare in modo corretto permette di comprendere meglio la realtà, in particolar modo ad orientarsi nella complessità. Serve ad immaginare altre realtà, altri mondi e ciò permette di capire meglio quello in cui viviamo e magari ci stimola a cambiarlo e migliorarlo. Serve ad argomentare e fondare una scelta e non a vivere secondo la regola del si fa, si dice, è così».

Come la si rende attuale?
«Non attualizzando i filosofi, ma facendo capire che le domande che si facevano sono le stesse che ci poniamo noi, e che costellano tutte le esistenze. La filosofia, liberata da ogni missione salvifica, può suggerire con i suoi meravigliosi dubbi alcuni sentieri da intraprendere per provare a orientarci nell’epoca dell’incertezza».

Lei è un’insegnante, come vede i giovani?

«Sono insicuri, fragili, a volte passivi. Siamo in una dittatura della produzione e della performanza. E loro si sentono inadeguati a scuola, nel lavoro, nel fisico e nella sessualità. Il problema è che non sappiamo dove stiamo andando, tutto sembra perduto siamo in mare aperto e si naviga a vista. Ci si è sempre mossi verso qualcosa, basti pensare alle grandi dottrine come il cristianesimo, che tendeva alla resurrezione o al marxismo che teorizzava la rivoluzione del proletariato. Ora siamo in un moto fine a se stesso».

E la scuola in tutto questo?
«Si tratta di uno strumento fondamentale, ma non può stare al passo con i tempi. Le si chiede troppo e questo genera un senso di impotenza diffusa. I ritmi sono vorticosi, forsennati e difficili da prevedere. Siamo in un mondo dove regnano le distopie, in una società ca­ratterizzata dal primato della tecnologia e del consumo in cui la metafisica ha lasciato spazio al metaverso e le relazioni uma­ne sono sempre più precarie e liquide».

Non mi sembra, però, solo uno che sta a guardare.

«No, credo molto nella formazione e mi piace l’idea di fornire uno strumento di conoscenza, di condivisione e dibattito. C’è una nicchia che ha bisogno di informarsi, di capire, di confrontarsi, di trovare delle risposte e un senso a una realtà che spesso non è così molto leggibile. Lo dimostra anche il successo di Alessandro Barbero, ma anche la nascita di canali “complottisti” denota il desiderio di informarsi. All’inizio i miei video erano per la maggior parte legati alla didattica filosofica, ora che ho una buona base di contenuti, posso dedicarmi, invece, a commentare e a provare a spiegare soprattutto l’attualità».

Come è iniziata la sua carriera su YouTube?
«Fa parte del mio carattere di sperimentatore, nel 2015 ho provato a caricare dei video per dare agli studenti un’opportunità in più, una serie di lezioni extra. Quando è arrivato il Covid io ero già preparato alla didattica a distanza».

E il suo successo?
«Come dicevo c’è una nicchia che ha bisogno di informarsi. Le domande sono il motore della vita, sono la spinta che ti fa mettere in viaggio. Senza domande si sta fermi».

Si ritiene un uomo fortunato?
«Molto, stare a contatto con gli studenti mi piace, amo relazionarmi con loro, a partire dal loro essere persone. Così come scrivere era probabilmente uno dei miei sogni più grandi, per cui non posso chiedere altro».

Ce lo avrà ancora uno sfizio?
«Mi piacerebbe dirigere un film noir o horror, che sono i miei generi preferiti di romanzo. Mi vedrei anche bene come attore, sono un po’ istrionico. Una parte ci starebbe».

Se dovesse interrogare oggi un filosofo sull’attualità?
«Sarebbe sicuramente Friedrich Nietzsche e gli chiederei se questa è la società post Dio che si era immaginato».

Fondazione Mirafiore, con Chiara Gamberale domani si parla di educazione sentimentale

Proseguono gli appuntamenti del Laboratorio di Resistenza a Serralunga d’Alba. Domani 8 marzo alle 19 la Fondazione Mirafiore ospiterà la scrittrice Chiara Gamberale con una lezione dal titolo “L’educazione sentimentale”. Venerdì 22 marzo (ore 19) “Le Urgenze della Contemporaneità” – Stefano Allievi, sociologo (Di acqua e di terra). Venerdì 5 aprile (19) Piercarlo Grimaldi, antropologo (Serata Cesare Pavese: antropologia di lune e di falò). Sabato 13 aprile (18.30) Francesca Santolini, giornalista (Il secolo del clima).

Articolo a cura di Daniele Vaira