«Modella per caso racconto le donne che fanno rete»

Indira Acosta, dal Venezuela al Piemonte: «Il mio progetto fotografico parla di solidarietà femminile»

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Portatrice di luce. È questo il significato del nome Indira. E indubbiamente In­dira Acosta con la sua intelligenza, allegria, semplicità e, non ultima, la sua bellezza non può che illuminarti la giornata e trasformare quella che doveva essere un’intervista in una chiacchierata tra amici che sembra si conoscano da sempre. Ve­nezuelana di Caracas, laureata in Giurisprudenza, vive dal 2015 in un borgo tra Asti e Al­ba. Giunta in Italia si è riscoperta modella di valore internazionale e, dopo la pandemia del Covid, si dedica a promuovere il Made in Italy. I suoi profili sui social la indicano come showgirl e presentatrice televisiva, speaker radiofonica, influencer, fotomodella. Inoltre è molto impegnata nel sociale, nella difesa dei diritti delle donne. Ma procediamo con ordine.

Lei nasce a Caracas, si laurea in Giurisprudenza e lavora come avvocato fino al 2015. Poi cosa succede?
«In realtà dal 2011 al 2013 ho vissuto a Roma poi, ritornata in Venezuela, dove lavoravo co­me consulente in Diritto del Lavoro, ho conosciuto un ra­gazzo italiano che ho sposato nel 2015 e quindi seguito in Italia. Arrivata in Piemonte mi sono ritrovata da avvocato a ca­salinga e sono passata da una me­tropoli come Caracas a un piccolo borgo i cui abitanti, oltretutto, non erano molto aperti con gli stranieri. Ma non mi sono mai arresa. Ho iniziato a pubblicare qualche mia foto su Instagram. Sono stata notata da un fotografo, poi da un altro e un altro ancora. Da lì è iniziata la mia nuova vita come mo­della, che ho dovuto inventarmi da zero, perché non era il mio lavoro. Tutto grazie ai so­cial. Io non avevo alcun contatto con il mondo della moda e delle sfilate, sono stati loro a cercarmi. Poi, durante il Covid, sono arrivati i grandi marchi italiani e stranieri. All’inizio lavoravo gratis ma, poco alla volta, sono giunta ad avere contratti importanti. Certo che ho fatto tanti sacrifici prima di conquistare la loro fiducia».

Ha ancora legami in Vene­zuela? Cosa le manca del suo Paese?
«Ho i miei genitori e molti pa­renti. Del mio Paese mi manca l’allegria delle persone, la loro cordialità e ospitalità. Dove abi­to ora è stato uno choc culturale bello tosto».

Top model, show girl, presentatrice, conduttrice, influencer. Chi è Indira Acosta? Con quale di queste qualifiche si identifica maggiormente?
«Le dico la verità: con nessuna di quelle. Io mi considero una lottatrice. Non mollo mai. E tutto ciò che ho imparato per arrivare dove sono arrivata l’ho fatto da sola. Sono un’autodidatta».

Si dedica alla promozione del Made in Italy. Perché? Cosa le ha dato l’Italia?
«È stato il Made in Italy che è arrivato a me e non viceversa. Io ho solo colto questa opportunità. L’Italia mi ha dato la possibilità di trovare un lavoro che amo tantissimo e quindi anche la possibilità di evolvermi. Ha riconosciuto il mio valore e i mei meriti. Anche se gli inizi sono stati tutt’altro che facili».

La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo ma lei deve mantenere la linea. Come fa? Quali sono i suoi piatti preferiti?
«Adoro tutti i tipi di pasta. In questo sono molto fortunata perché, avendo un metabolismo veloce, non faccio diete. Solo mi alleno moltissimo: se non lo faccio perdo massa muscolare e dimagrisco».

Come si svolge la sua giornata?
«Quando non ho sfilate e sedute fotografiche mi rilasso leggendo, portando fuori il cane e allenandomi. Ma, purtroppo, la maggior parte del tempo la passo al telefono a organizzare il mio lavoro».

Suo marito la sprona nelle varie attività?
«Mio marito è molto riservato e non ama apparire in pubblico ma mi aiuta moltissimo, soprattutto quando ho dei problemi di lavoro e quando sono un po’ giù di corda. Lui è la mia forza».

Che significato e che valore ha per lei l’amicizia?
«L’amicizia è la famiglia che tu ti sei scelto, la famiglia parallela. L’amicizia è fatta di amore ed empatia. Se un mio amico sta male anch’io sto male».

Ci parli del suo progetto, giunto alla terza edizione, in favore delle donne.
«Si chiama “Donne per le donne… Perché insieme siamo più forti”. È un progetto fotografico che raccoglie donne che si sono incontrate sui social. Donne diverse tra di loro ma tutte meravigliose e di grande valore. Il mio scopo è quello di sottolineare la solidarietà tra noi donne, sfatando, nel contempo, la diceria che siamo invidiose le une delle altre. Posso testimoniare che, invece, ci sosteniamo e aiutiamo a vicenda. Nel 2022 erano presenti venticinque fotografi, quest’anno erano oltre trecento. Inoltre, e per me è motivo di vanto, ci sono numerosi enti a sostenerci: il Consiglio Regio­nale del Piemonte, il Comitato Regionale per i Diritti Umani e Civili, la Consulta Femminile Regionale e la Città di Torino ci hanno dato il loro patrocinio, mentre ci hanno dato il loro supporto le associazioni Vene­zuela in Piemonte, Asolae (latinoamericani in Europa), Crisa­lide e Scarpetta Rossa (Anti­violenza), Viva Venezuela en Italia, Torino Città per le Donne, Donne Africane, Mana (supporto alle donne disabili), Reborn in Italy (rinate in Italia). L’ultimo evento si è tenuto il 25 febbraio scorso in piazza Castello a Torino ed è stato trasmesso su Sky».

Ultima domanda: cosa c’è nel futuro di Indira Acosta?
«Non lo so. L’ignoto. Ogni anno mi sorprende perché non mi aspetto grandi cose per cui tutto ciò che arriva per me è fantastico. La mia filosofia è di non arrendermi mai, neanche quando le cose non vanno come vorrei. Mi basta crescere, evolvermi e dare una mano a chi ne ha bisogno. Vorrei solo che la gente si aprisse un po’ di più con me. Ecco, tutto qui».

A cura di Elio Stona