A Cuneo si è svolto l’annuale incontro dell’Associazione Insieme, che ha collaborato con l’A.I.S.P.A. per trattare il tema della “Nuova povertà: carenza di valori” sotto forma di un dialogo. «Questo ha imposto di abbandonare la tradizionale formula del convegno, preferendole una struttura più flessibile, che ha visto la partecipazione della platea, oltre che di relatori e testimonianze dal mondo del volontariato e dell’arte», spiega Federico Calzia del Pianeta Giovani, moderatore dell’incontro.
«Si è voluto approfondire il tema dei valori interrogandosi anche sui luoghi dove si sviluppano e dove questi sono trasmessi, e sui mezzi con cui oggi si possono diffondere. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di voler combattere ogni forma di relativismo e individualismo, e mostrare, invece, che esistono dei valori comuni che devono ispirare sia le scelte collettive che quelle individuali».
Da un monologo dell’attrice Elisa Dani che ha aperto i lavori, il professor Giovanni Quaglia ha commentato l’idea, avanzata dalla platea, che il luogo per eccellenza in cui si educa ai valori sia la famiglia, osservando come anche comunità e corpi intermedi siano un terreno fertile per promuovere il dialogo, l’ascolto, la responsabilità, il prendersi cura degli altri e il riconoscersi, con l’auspicio e l’invito a tornare al più presto dalla società dell’“io” – in cui ci troviamo – ad una società del “noi insieme”. Claudia Faletto, madre in una casa famiglia dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, ha condiviso la sua esperienza portando l’attenzione sull’idea di condivisione, poiché è solo unendo le forze che si può andare avanti e salvarsi, non c’è qualcuno salvato e qualcuno che salva, bensì o si cammina insieme o non ci si muove per nulla; soffermandosi poi sull’idea di povertà, un valore non “di moda”, ma che ha aiutato lei e suo marito a liberarsi del superfluo ed arrivare all’essenziale, gustandosi la vita in profondità, insieme alla preghiera, alla fraternità ed alla obbedienza.
È intervenuto il fondatore di Slow Food e dell’Università di Pollenzo, Carlin Petrini, che ha voluto sottolineare il concetto di intelligenza affettiva, poiché questo valore, declinabile come la capacità di prendersi cura ed avere a cuore le persone che ci circondano, è tanto essenziale quanto dimenticato nella nostra società. In merito al tema dello sviluppo sostenibile, ha affermato che questo è da considerarsi quasi un ossimoro, dal momento che ogni sviluppo ha sempre contrastato con la sostenibilità, e il vero obiettivo che ci si deve porre è quello di modificare radicalmente l’attuale modello economico ed industriale, poiché il Pil ed i ricavi non possono continuare a essere l’unico parametro per misurare il progresso, ma si deve invece mettere al centro il benessere del singolo e della comunità. In merito al rispetto della natura, ha sottolineato l’importanza essenziale della educazione: se si resta privi di una adeguata conoscenza in ambito alimentare, non ci si potrà difendere, annunciando che lancerà una petizione per introdurre l’educazione alimentare nelle scuole. è seguita la testimonianza di Marco Grasso, pittore cuneese classe 2000, che ha esposto negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito, oltre che, attualmente, a Milano e che dedica la sua arte all’iperrealismo animale. Ha raccontato come la sua passione per il disegno si sia sviluppata a partire dall’osservazione di uccelli e insetti cuneesi e come questo lo abbia poi portato ad approfondire la pittura, fino a scegliere di renderla la propria professione. In particolare, la missione che sente propria è quella di usare l’arte per sensibilizzare le persone al rispetto dell’ambiente.
Al dibattito ha partecipato anche don Luca Ramello, parroco di San Mauro Torinese e responsabile regionale per la pastorale giovanile, divenuto celebre per aver portato molti giovani al suo oratorio mediante i social, i quali sono stati descritti come un semplice strumento, né buono né cattivo, al cui utilizzo si deve educare. Ma per don Luca la cosa più importante da tenere a mente è che non esiste una vita online e una offline, ma i giovani sono sempre “onlife” ed è per questo che ha sostenuto che il vero social oggi debba essere e sia l’oratorio, luogo e strumento capace di arricchire la vita di tanti ragazzi, cattolici e non. L’ultimo intervento è stato quello di Adonella Fiorito, che ha parlato della sua esperienza con l’associazione Mai+Sole, descrivendo il suo desiderio di servire ed aiutare gli ultimi dimenticati, a cominciare dalle vittime di pedofilia e abusi.
L’incontro si è concluso con un invito da parte dei relatori a correre con slancio verso una vita ricca di valori, senza piangersi addosso, ed a coltivarli quotidianamente come una pianta, perché solo così li si può far crescere e diffondere. «I valori hanno anche rappresentato la luce della mattinata, che simbolicamente è stata consegnata a Sergio Pasi, rappresentante del gruppo del cuneese dell’Associazione, il quale ora ha il compito di portare avanti i contenuti emersi con nuove iniziative» ha concluso Marcello Cavallo, presidente di Insieme.
Aggiungendo: «Un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento, apprezzato e coinvolgente nei contenuti e nella sua nuova impostazione».
Società del “Noi” priorità e necessità di oggi e domani
A Cuneo si è approfondito il tema dei valori ponendo l’accento sull’intelligenza affettiva da trasmettere anche alle nuove generazioni