Ci sono piccoli gesti che racchiudono grandi significati, scelte che diventano notizie e nemmeno si capisce bene perché: l’amore per il lavoro dovrebbe essere routine, l’umiltà e il rispetto pane quotidiano. Cos’ha fatto, in fondo, Gabriel Zuchtriegel di speciale? S’è improvvisato – si fa per dire, vista la preparazione: ben più corretto dire reinventato – guida per alcuni turisti in visita agli Scavi di Pompei. A far clamore è la sua qualifica di direttore generale dei medesimi, responsabile del parco archeologico: e allora? È così strano attivarsi per consentire la visita a un gruppo di studenti venuti da lontano e inciampati nei disagi di un’assemblea sindacale? È così anomalo mostrarsi gentili e ospitali, rivelarsi modesti e sensibili? Si badi, senza prevaricazioni verso alcuno, senza pretendere di cancellare diritti né mancando di attenzione ai lavoratori riuniti: «All’assemblea – il racconto di Zuchtriegel – hanno partecipato in tanti, così abbiamo avuto qualche difficoltà a garantire la sicurezza in tutta l’area. Grazie al proficuo dialogo con i sindacati, però, per cercare di offrire comunque qualcosa, abbiamo aperto il complesso termale della villa di Diomede e gli ambienti di servizio di Villa dei Misteri. Ho visto una scolaresca in attesa e mi sono offerto di accompagnarla. È stato come rivivere l’esperienza di guida, quando ero impegnato nel dottorato a Berlino. Un lavoro, bellissimo ma anche difficile, specialmente con i ragazzi: devi parlare loro in maniera coinvolgente o li perdi».
Non era solo, il direttore: lo hanno accompagnato, affiancandolo nel ruolo di Cicerone, alcuni funzionari, tutti decisi a offrire la migliore accoglienza nonostante l’agitazione sindacale e orgogliosi di illustrare personalmente la bellezza, il significato, la storia degli scavi a quaranta alunni del quarto anno di un istituto superiore di Treviso. A ben pensarci, la trasformazione in guida è solo uno specchio della passione e della vocazione che confluiscono nella professione, portando a risultati importanti: basti solo pensare che a febbraio il numero dei visitatori a Pompei è aumentato del 15 per cento rispetto allo stesso mese del 2023: «Ma i record non sono un’ossessione -spiega il direttore -. Se rivedo quei ragazzi di Treviso ascoltare e fare domande, sento che è questo il risultato per cui stiamo lavorando. Non a caso stiamo creando un’offerta stabile per i bambini affinché attraverso il gioco possano imparare. L’idea è accoglierli in un ambiente dedicato. Entro l’anno dovremmo essere in grado di partire».
È la filosofia di un uomo che alle testimonianze del passato ha dedicato una vita, studiando archeologia, preistoria e filologia greca a Berlino. Conseguendo un dottorato a Bonn dove ha condotto campagne di scavo con una borsa di studio. Insegnando per un anno all’università della Basilicata. Cercando reperti a Selinunte e Eraclea. Occupandosi di colonizzazione ellenica. Dirigendo il parco e il museo archeologico di Paestum prima dell’incarico attuale. Zuchtriegel, tedesco con cittadinanza italiana, non ha mai pontificato, sfoggiato erudizione, curato giardini esclusivi: s’è sempre dannato per avvicinare più gente possibile alla cultura e all’arte, alla storia e all’archeologia cercando linguaggi coinvolgenti per catturare l’attenzione delle nuove generazioni, evitare che si annoino o percepiscano quella distanza che a volte porta a sopportare anziché amare taluni studi salvo rivalutarli nel tempo. Lo stesso nella musica, vocazione parallela: il papà era musicista e lui aspirava a diventarlo, ma ha prevalso la passione per l’archeologia: negli anni dell’università, per raggranellare qualche soldo, suonava nei jam session e nei bar di Berlino. Anche le note diventano linguaggio per i giovani: mezzo per coinvolgerli, come travestendosi da guida.
Una guida prestigiosa
Gabriel Zuchtriegel, direttore generale degli scavi di Pompei, s’è improvvisato Cicerone per una scolaresca: normale per chi da sempre cerca metodi e linguaggi nuovi per avvicinare i giovani alla cultura