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«Bra, bella sfida se lavoriamo insieme possiamo crescere»

Gianni Fogliato, il sindaco uscente, nel prossimo giugno guiderà nuovamente la coalizione di centrosinistra: «Dall’educazione alla sicurezza, ci sono cantieri da completare e idee da sviluppare»

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Il prossimo 8 e 9 giugno anche la città di Bra sarà interessata dal voto amministrativo. Le elezioni comunali chiuderanno il mandato del sindaco Giovanni Fogliato, che negli scorsi mesi ha già ufficializzato la sua ricandidatura al ruolo di primo cittadino, alla guida della coalizione di centrosinistra “Fogliato Sindaco di Bra. Insieme”. Proprio per fare un bilancio del suo percorso quinquennale e per porre l’accento sui piani futuri, Rivista IDEA lo ha intervistato.

Sindaco, tra pochi mesi volgerà al termine il suo mandato. Che esperienza è stata quella maturata in questi cinque anni?
«Dal punto di vista amministrativo ho già ricoperto quasi tutti gli incarichi, visto che è dal 1995 che sono coinvolto in politica. Per aver vissuto le gravose difficoltà della pandemia e per aver visto in parti non lontane da noi le guerre, che influenzano innanzitutto l’aspetto umanitario e poi anche quello economico, la mia prima esperienza da sindaco è stata sicuramente molto particolare e intensa. Come rovescio della medaglia, è stata però altrettanto intensa anche nel vedere e cogliere l’aspetto bello della città, in particolare le tante persone che la vivono con un forte senso di appartenenza, accettando di essere coinvolte e di esporsi in prima persona nell’attenzione verso gli altri».

Nelle scorse settimane ha annunciato la sua ricandidatura con la presentazione delle liste che la sosterranno. Che momento è stato?
«È stato un momento molto forte, anzi è un cammino molto forte. Grazie al Pnrr, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, a enti superiori e al grosso lavoro degli uffici, siamo riusciti in questi anni a far “atterrare” – direttamente o indirettamente – sul nostro territorio diversi fondi. Pertanto ci sono cantieri che cambieranno il volto di Bra, spero ovviamente in termini positivi, sotto tanti aspetti. Su questa base, ma con la volontà di migliorare ancora e di potenziare ulteriormente le proposte nei confronti del cittadino, da alcuni mesi vi sono tante persone che stanno lavorando con grande entusiasmo, mettendo in gioco le migliori energie e le migliori caratteristiche professionali. Tutto ciò è emerso proprio nell’occasione che citava prima lei. È stato fatto un buon lavoro, che sta continuando ora nel presentare una proposta credibile, aderente alla realtà di una città che cambia e che deve progredire sotto tanti aspetti, da quello economico a quello umano, dal punto di vista della coesione sociale e da quello educativo. Vi è una grande volontà di lavorare insieme».

L’idea di ricandidarsi è stata quindi la naturale conseguenza di questa fiducia e di questo spirito positivo?
«È una sfida. Come dicevo, ci sono tanti cantieri – da quelli concreti a quello educativo o della sicurezza, che vogliamo sia tra i principali punti del nostro programma – e quindi abbiamo dato la nostra disponibilità. Con il mio, c’è l’entusiasmo di tanti».

Citava la coesione sociale, aspetto centrale del suo primo mandato. Sarà tra i punti cardine del suo programma anche in vista della prossima tornata elettorale?
«Certamente. Tutti gli aspetti elencati fanno parte della coesione sociale. Una città più sicura aiuta nella coesione sociale, così come lo fa una città che accetta la sfida educativa, quella economica e che è vicina alle imprese e a chi vi lavora».

A proposito di sfida educativa, quali sono i piani per le giovani generazioni?
«Ho voluto mantenere la delega alla scuola e, se dovessi essere rieletto, mi piacerebbe continuare a farlo. Considero i giovani i cittadini di oggi, per cui penso debbano essere sin da subito protagonisti. Dobbiamo investire sotto l’aspetto delle progettualità educative, di cittadinanza attiva e in quelle di sostegno alla genitorialità. I ragazzi devono trovare anche delle famiglie che riescano a fare un cammino con loro e che siano presenti. Nello stesso tempo bisogna dargli anche delle aree dove possano esprimere la loro creatività e le loro proposte, sulla falsariga del consiglio comunale dei ragazzi».

Bra può contare anche su una realtà come la Consulta giovanile.

«È una forte palestra in cui i giovani hanno l’autonomia di proporre e vivere la città in varie forme espressive. Credo che, parlando con loro e con vari altri enti, sarebbe importante potenziare ulteriormente delle zone gratuite dove i giovani possano trovarsi per studiare, relazionarsi e creare eventi culturali e progetti di cittadinanza attiva. Dovrem­mo cercare di realizzare comunque quanto prospettato nel programma per la candidatura del territorio a Capitale della Cultura 2026, avendo i più giovani come attori principali».

Un altro collante potrebbe essere il consolidamento del rapporto che la città di Bra ha con lo sport. Anche questo obiettivo rientra tra i suoi programmi elettorali?

«Certamente. A Bra abbiamo tantissime associazioni e società sportive, quindi abbiamo molte persone che – attraverso il ruolo di allenatori o dirigenti – interpretano anche quello di educatori. Bisogna ricordare che lo sport è anche un veicolo educativo. Pure per questo sarebbe dunque importante creare una Con­sulta Sport e rafforzare lo sport di alto livello. Ospitare competizioni di un certo tipo genera poi risvolti anche in termini di promozione turistica, come abbiamo visto con la partenza del Giro d’Italia e con la Granfondo Bra Bra».

Proprio per questi motivi è fondamentale anche investire sulle infrastrutture.

«Lo abbiamo già fatto e stiamo lavorando per incrementare ulteriormente l’edilizia sportiva. A breve ci saranno due nuove palestre a destinazione scolastica, ma che saranno usufruibili anche dalla popolazione. Si tratta della nuova sede del “Guala” – in piazza Arpino – e del “Mucci”. Sono della Provincia ed entrambe hanno nel piano finanziario anche dei fondi Pnrr. Oltre a queste, sarà importante implementare anche altre strutture».

Chiuderei con una curiosità personale. In generale, dal punto di vista delle emozioni, cosa le sta suscitando l’avvio di questo percorso elettorale?

«Lo slogan che mi sta accompagnando, come dicevo, è “Insieme”. Nel momento in cui ho presentato la coalizione sono partito da una riflessione di don Milani, secondo cui uscire dai problemi da soli è avarizia, mentre farlo insieme è politica. Ho trovato dei compagni di viaggio con un entusiasmo tale che mi ha colpito favorevolmente e che, nello stesso tempo, mi sprona a far sempre meglio per non deluderli».

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo