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Capitale cultura per Alba e Bra il viaggio continua

L’Aquila scelta per il 2026, il Comitato tiene aperto il dossier e prepara un calendario

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La decisione era nell’aria già da un po’ e giovedì scorso è arrivata la conferma. L’Aquila è stata scelta come Capitale della Cultura nel 2026, come annunciato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano durante la proclamazione. Una scelta di sostegno per una città che ha sofferto moltissimo e che ha sottolineato di vedere nella cultura uno dei cardini della ripartenza dopo un lungo periodo di ricostruzione.
Si è così concluso un anno di lavoro svolto dal Comitato di Alba Bra Langhe Roero che ha portato alla redazione di un dossier capace di rappresentare un vero e proprio Piano Stra­tegico per la trasformazione dell’offerta di cultura sul territorio. Il documento presenta un palinsesto di eventi mirati a stimolare l’attrazione di investimenti nella cultura, con la creazione di un nuovo ecosistema di industrie creative. Proprio questo taglio innovativo ha convinto il Comitato promotore a realizzare comunque le azioni previste, dando concretezza all’interesse riscontrato in particolare nel road show che ha permesso di incontrare le comunità territoriali e i cittadini. Il libro delle firme a sostegno del progetto rimane aperto e pronto a raccogliere adesioni, proprio mentre il Comitato si è già messo al lavoro per costituire un soggetto che si faccia carico della realizzazione del dossier. Entro l’autunno è prevista la costituzione di una realtà che rappresenti il fulcro della crescita di attività culturali nuove che abbiano la finalità di creare produzione culturale sul territorio. Un progetto ambizioso rivolto ai giovani, quegli stessi ragazzi e ragazze che si sono mobilitati per la realizzazione del cortometraggio attorno al quale si è sviluppata l’audizione con la commissione ministeriale. “Vi­vere è cominciare” va avanti, per portare nuovo calore al falò della cultura. E lo stesso ministro Sangiuliano ha annunciato che le città candidate saranno comunque coinvolte.
Il sindaco Carlo Bo, presidente del Comitato Promotore presente a Roma, ha dichiarato: «Alla città de L’Aquila le nostre più vive e sincere congratulazioni. Un riconoscimento meritato che non solo premia lo straordinario percorso di ricostruzione e la forza di un’intera comunità, ma anche una città unica e meravigliosa, con tanto da raccontare. Per tutte le realtà italiane in gara è stato un lungo viaggio durante il quale ognuna ha dovuto ripensare il proprio territorio in chiave culturale, valorizzando l’immenso patrimonio fatto di radici, storia, arte, letteratura, creatività che caratterizza la nostra nazione. Per Alba Bra Langhe e Roero non è un percorso che si conclude, ma una strada che continua. Il progetto di candidatura ci ha permesso di concentrare l’attenzione su tante potenzialità ancora inespresse che vogliamo poter realizzare al di là del riconoscimento. Ottantotto co­muni hanno lavorato in squadra, insieme a imprese ed enti, per capire come diventare produttori di cultura, da sempre aspetto imprescindibile della nostra crescita e del nostro sviluppo. Ringraziamo il Mini­stero della Cultura e la Com­missione per questa straordinaria opportunità».
La Giuria era presieduta da Davide Maria Desario, oltre ai sindaci di tutte e dieci le città finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aqui­la, Latina, Lucera (Foggia), Ma­ratea (Potenza), Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Val­dichiana Senese (Siena).
«C’è un po’ di rammarico – ha commentato il sindaco di Bra, Gianni Fogliato, vicepresidente del Comitato di candidatura – ma un grande grazie va a tutti coloro che hanno creduto e hanno lavorato tantissimo per questa candidatura, che ha raggiunto comunque il ragguardevole traguardo della finale. Grazie a tutti gli 88 comuni, alle associazioni, agli enti vari, pubblici e privati. Ci eravamo presi l’impegno che il percorso non finisse qui e infatti con il direttivo del comitato abbiamo già fissato un incontro per dare concretezza ai contenuti del dossier di candidatura e per realizzare iniziative e progetti, per cominciare a “scrivere” un’altra storia, proprio come dice il titolo del progetto. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno contribuito a questo percorso e in particolare ai giovani, protagonisti intorno al “falò” della cultura ben rappresentato nel video di candidatura del regista Francesco Ama­to, che desidero ringraziare per questo suo contributo che è già un primo elemento tangibile di un progetto che continua».
Messaggi di solidarietà sono arrivati da Asti che si era candidata un anno fa. L’assessore alla cultura Paolo Candelaresi: «Tutta la mia vicinanza va ai colleghi che ci hanno lavorato, associazioni e istituzioni, perché so quanto impegno e risorse ci vadano per una corsa come questa». E Marcello Coppo, deputato Fratelli d’Ita­lia ha aggiunto: «Per il secondo anno consecutivo il nostro territorio, dopo la mancata designazione di Asti lo scorso anno, sfiora nuovamente questo importante obiettivo, segnale delle potenzialità a tutti ben note che possono condurci ad un’ulteriore crescita. Queste occasioni possono rappresentare un nuovo volano per tutta l’area delle Langhe, del Mon­ferrato e del Roero ed è il motivo per cui credo sia giunto il momento di pensare ad un progetto integrato su vasta scala su tutti questi territori, avviando anche un’interlocuzione con le città dell’Alto Piemonte e Gran Monferrato designate Città Europea del Vino 2024».