Carlo Messina «I nostri successi legati al territorio»

L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo ha ricevuto la laurea ad honorem in Economics and Finance all’Università di Padova

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Presso l’Università de­­gli Studi di Pa­dova è stata conferita la laurea magistrale ad honorem in Economics and Finance al ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Il titolo accademico onorario gli è stato assegnato su proposta del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” dell’Università di Pa­dova.
In questa occasione il ceo Carlo Messina ha tenuto la lectio magistralis dal titolo “Le prospettive economiche dell’Italia e del Veneto e il ruolo di Intesa Sanpaolo”.
La cerimonia si è avviata con il “Laudatio” di Daniela Mapelli, magnifica rettrice dell’Uni­versità degli studi di Padova, che nel suo intervento ha sottolineato: «Oggi è un momento di festa per la nostra grande co­munità accademica, orgogliosa di accogliere al suo interno una persona di alta levatura, Carlo Messina, che nella sua vita professionale ha svolto con grande passione le attività che hanno contribuito non solo al successo della sua organizzazione ma anche al benessere dei territori in cui opera e al benessere, quindi, di famiglie e imprese dell’Italia intera e di sempre più numerosi Paesi in Europa».
E ha poi aggiunto: «Il nome di Messina, oggi, è strettamente legato a quello di Banca Intesa Sanpaolo, istituto bancario che lui ha contribuito a far diventare, tra le 100 società quotate più sostenibili al mondo, la prima banca in Europa e in Italia e seconda al mondo, in base alla classifica di Corporate Knights, società leader nel settore dei media e della ricerca sui temi dell’economia sostenibile. Sulle tematiche ambientali, infatti, l’istituto bancario guidato da Messina aderisce all’iniziativa dei gestori di portafogli finalizzata a fare sì che gli investimenti finanziati raggiungano l’obiettivo di zero emissioni nette di Co2 entro il 2050. A fine 2023 i suoi prodotti di investimento attenti ai temi della sostenibilità hanno raggiunto il 74% del totale dei prodotti proposti alla clientela. Le cifre in gioco sono davvero notevoli: solo di crediti a supporto di green economy, circular economy e transizione ecologica in connessione al Pnrr Banca Intesa Sanpaolo ha erogato da inizio 2021 circa 45 miliardi di euro di nuovo credito».
La rettrice Mapelli ha inoltre rimarcato: «Altro tema caro al nostro ateneo, e sul quale Messina si è sempre molto speso, si ritrova nei programmi di formazione di Banca Intesa Sanpaolo che favoriscono un miglior inserimento nel mon­do del lavoro di giovani neolaureate e neolaureati. Nel solo 2023 la Banca ha effettuato circa 1.650 assunzioni, nella maggior parte dei casi riguardanti giovani neolaureate e neolaureati. Nell’am­­bito del sociale, sempre nel 2023, la Banca ha erogato circa 300 milioni di euro in attività di supporto alle comunità in cui opera, una cifra maggiore di quelle erogate dalle principali Fondazioni, di fatto collocandosi come il primo soggetto del settore in Italia. La Banca si è inoltre impegnata a devolvere 1,5 miliardi entro il 2027 per combattere le disuguaglianze. A Brescia è stata creata l’unità Intesa Sanpaolo per il Sociale seguita personalmente da Messina. E se Banca Intesa Sanpaolo risulta costantemente ai primi posti tra i datori di lavoro per la soddisfazione dei propri dipendenti, e ai primi posti nelle classifiche internazionali sulle tematiche Esg, parallelamente Messina risulta da anni al primo posto per reputazione tra i top manager delle imprese italiane e tra i primi in Europa. Insignito nel 2017 del titolo di Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Messina ha ricoperto diversi incarichi anche in ambito accademico: professore di Eco­nomia degli intermediari finanziari nel Master in Bu­siness Administration della Scuola di Management della Luiss e di Finanza Aziendale alla Facoltà di Economia e Commercio di Ancona. Im­pegno accademico, capacità di guidare un’istituzione bancaria tanto radicata quanto complessa con grande attenzione alla sostenibilità declinata nelle sue tre principali forme: economica, sociale e ambientale, fanno di Messina un manager capace, attraverso il suo operato, di contribuire a costruire un futuro migliore».
Paola Valbonesi, direttrice del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” nel corso della lettura delle motivazioni ha a sua volta sottolineato: «Carlo Mes­sina ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra cui mi piace ricordare in particolare il Premio “Guido Carli” come banchiere dell’anno (2015). Forse non tutti sanno che Guido Carli si laureò presso il nostro ateneo, e che il relatore della sua tesi di laurea era l’economista Marco Fanno, a cui il nostro dipartimento è intitolato. Da menzionare anche l’Executive Master in Finance Honoris Causa ricevuto dal Cuoa Business School (2016), dati i legami che il Cuoa ha con il nostro ateneo e con numerosi docenti e ricercatori del dipartimento».
La Lectio di Carlo Messina ha posto al centro alcuni temi di grande attualità e numerosi spunti di riflessione: «Quando si raggiungono dei successi non è mai soltanto merito di chi guida l’organizzazione. Voglio quindi condividere questa onorificenza con le 100.000 persone che lavorano in Banca. Se la prima linea e tutte le persone di un’azienda non sono motivate e orientate a raggiungere un obiettivo comune, sarà difficile conquistare un successo duraturo e sostenibile nel tempo. Prima di approfondire l’attuale situazione economica, permettetemi di sottolineare l’importanza che per Intesa Sanpaolo ha il rapporto con il territorio e di come questo sia strategico per lo sviluppo della sua attività, non soltanto per ragioni storiche, ma per l’attenzione che ci lega alle comunità nelle quali siamo presenti».
Ed ha aggiunto: «Gli ultimi dati macroeconomici descrivono un’economia italiana decisamente più forte rispetto all’opinione generale che prevale sul nostro Paese. L’Italia non ha subito alcuna recessione e la crescita del 2023 è stata tutto sommato soddisfacente rispetto alle premesse legate agli alti tassi di interesse, all’elevata inflazione, allo scarso potere di acquisto delle famiglie. I ritmi di crescita congiunturale si rafforzeranno nel corso del 2024; anche i fondamentali».
Insomma, il quadro generale suggerisce ottimismo. «Gli sforzi di ammodernamento del nostro sistema Paese, intensificatisi dopo la crisi del debito del 2011, stanno iniziando a produrre frutti. In nessun mo­do, però, si può abbassare la guardia. Il divario accumulato dall’Italia in oltre vent’anni è stato ridotto, ma non annullato: nulla garantisce che non se ne accumulerebbe altro, senza ulteriori sforzi per rimediare alle residue debolezze del sistema Paese. Ciò è tanto più vero se si considerano le grandi sfide che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi decenni: l’invecchiamento della popolazione, il cam­biamento climatico, le ac­cresciute esigenze di difesa e quelle legate alla trasformazione digitale. La responsabilità del rilancio del Paese è collettiva: della politica, delle imprese, del sistema formativo, degli intermediari. Concludendo – ha rimarcato ancora Messina – è importante ricordare che In­tesa Sanpaolo è una banca, che è banca di sistema e banca del Paese, che si è sempre impegnata per sostenere l’economia reale dei nostri territori delle nostre comunità, ponendo massima attenzione anche ai bisogni sociali e al contrasto alle disuguaglianze e alle po­vertà. Intesa Sanpaolo oggi non è solo una banca, è un’istituzione per questo Paese e forse è una delle più importanti istituzioni in Italia che dovrebbe essere certamente presa ad esempio da altre realtà».