Piccoli dettagli, gesti, al servizio degli altri. Giornate costruite passo dopo passo, nel nome della condivisione, di una rete solidale che diventa accoglienza e integrazione. Abdelkhalek Elbounadi, è presidente e fondatore di Acia (Associazione culturale immigrati Alba).
Lei da quanto tempo è in Italia?
«Sono arrivato nel 1997 senza documenti, ho lavorato presso l’ospedale di Alba grazie a una cooperativa e poi ho iniziato a fare il libero professionista e a studiare, frequentando il corso per operatore Caf e Patronato, coordinatore di sportello, volontario di Croce Rossa, dove ho vinto il bando per essere assunto».
Arriva dal Marocco.
«Sono originario di Khouribga, vicino a Casablanca».
Quando è nata l’idea di creare un’associazione?
«Ci è venuta nel 2014, eravamo diversi immigrati, soprattutto dal Marocco, ma anche da altre parti dell’Africa e dall’Europa. Ci siamo impegnati nello studio dei diritti e dei doveri dei migranti, e da quel momento è nata l’associazione. È importante sottolineare che accogliamo tutti, non solo gli immigrati; infatti, la maggioranza di coloro che chiedono aiuto sono italiani».
Qual è la vostra finalità?
«L’obiettivo principale è stato quello di aumentare l’offerta dei servizi a favore dei migranti, in termini di ascolto, orientamento e accompagnamento, con interventi che portino all’autonomia della persona e all’integrazione in un clima di convivenza e rispetto reciproco».
Cosa ricorda dell’inizio?
«Non è stato semplice farsi conoscere e accettare, ma nel tempo siamo diventati un punto di riferimento anche per le comunità locali di Alba. Abbiamo affrontato un percorso di integrazione con tappe ben definite. Attualmente, molti dei nostri membri sono volontari per organizzazioni come la Caritas e la Croce Rossa. Possiamo affermare di avere un eccellente rapporto con il Comune di Alba e con diverse altre realtà del territorio. Crediamo fermamente che l’integrazione sia una fonte di arricchimento per tutti».
Mi parli dei vostri servizi.
«La nostra associazione si impegna a fornire servizi gratuiti ai migranti, ai richiedenti asilo e ai rifugiati, consentendo loro di integrarsi autonomamente nella vita sociale e soprattutto in ambito burocratico. Offriamo consulenza legale su una vasta gamma di questioni, tra cui successioni, locazioni e contratti, e siamo disponibili anche per facilitare la mediazione culturale. Collaboriamo attivamente con il comando dei carabinieri e sviluppiamo progetti assieme al Consorzio socio-assistenziale Alba-Langhe e Roero. Organizziamo regolarmente incontri per discutere di temi attuali come l’integrazione, le sfide abitative, la salute e l’istruzione».
Dove si trova la vostra sede?
«Presso la casa del volontariato in corso Europa 45, abbiamo uno sportello per l’integrazione e per l’orientamento. Chi avesse bisogno di più informazioni può scrivere una mail a: aciaimmigrati@gmail.com. Anche il nostro numero è sempre a disposizione per chi ha bisogno: 380 599 87 58».
Quante persone si rivolgono a voi?
«Riceviamo un gran numero di richieste di informazioni, anche se è difficile quantificarle precisamente poiché molte persone non seguono concretamente. Tuttavia, manteniamo un registro accurato delle attività e, ogni tre mesi, presentiamo una relazione dettagliata al Consorzio socio-assistenziale Alba-Langhe e Roero sulle nostre attività e sui progressi compiuti».
Quali sono i problemi maggiori?
«È evidente che ci sia un’urgente situazione abitativa da affrontare. Purtroppo, a causa di pregiudizi o comportamenti negativi di alcuni immigrati, trovare un alloggio per coloro che sono regolari e lavoratori è un’impresa difficile. Inoltre, c’è un urgente bisogno di ulteriori dormitori per fornire un tetto a coloro che si trovano in difficoltà. Nonostante le sfide, vogliamo ringraziare il Comune di Alba e l’assessore Elisa Boschiazzo per averci ascoltato e per la loro disponibilità nel cercare soluzioni a queste problematiche».
Fate anche parte dello sportello del volontariato dell’Asl Cn2.
«È estremamente gratificante per noi che un’associazione straniera abbia ottenuto uno spazio all’interno di un ospedale, consentendoci così di offrire supporto al personale sanitario. Spesso siamo chiamati per assistere pazienti immigrati che non parlano italiano, svolgendo il ruolo di interpreti. Siamo sempre pronti a mediare, risolvere i problemi e favorire il dialogo, senza fare distinzioni politiche, ma concentrandoci piuttosto sulla risoluzione costruttiva dei conflitti».
Sono anche iniziati dei progetti con le scuole.
«Da aprile grazie all’impegno e alla programmazione della Consulta del Volontariato e del Centro di servizi per il volontariato parteciperemo a una convenzione con l’istituto scolastico Cillario Ferrero di Alba. I ragazzi che lo vorranno avranno la possibilità di fare uno stage nella nostra associazione per avvicinarsi al mondo del volontariato e conoscere le difficoltà e le sfide alla base del processo di integrazione».
Lo scorso ottobre è andato in missione a Marrakesh per aiutare le persone colpite dal terribile sisma.
«Ho avuto modo di constatare il buon funzionamento della macchina degli aiuti, con una distribuzione efficace di medicinali e cibo. Ho visto persone piene di energia e vitalità, contente e proiettate verso il futuro. Desidero ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato, direttamente o indirettamente, con un ringraziamento speciale alla protezione civile di Rodello per averci fornito delle tende».
Dialogo, condivisione e aiuto sono anche gli elementi della vostra festa annuale.
«Da anni organizziamo la festa interculturale per promuovere l’integrazione, con il prezioso contributo del Comune di Alba. Questo incontro tra i volontari dell’associazione e la comunità albese rappresenta un’opportunità unica di condivisione, sottolineando l’importanza e la ricchezza della diversità».
Articolo a cura di Daniele Vaira