Dai Cavalieri una nuova spinta alla candidatura

Il consulente di Alba Bra Langhe Roero Capitale della Cultura: «Avanti per il 2028»

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Foto: Mauirizio Milanesio

A metà marzo era arrivato il verdetto che incoronava L’Aquila capitale italiana della cultura 2026. E dopo l’inevitabile delusione a queste latitudini, era subito dopo trapelata da parte del Comitato Alba Bra Langhe Roero la volontà di ripresentare la candidatura, portando avanti il progetto in vista del 2028 (si deve far passare un anno tra una partecipazione e l’altra) senza disperdere quell’acquisita ricchezza di contenuti e iniziative. Una dichiarazione d’intenti che ha già trovato una conferma ufficiale. È stato lo stesso Giuseppe Scognamiglio, ex ministro plenipotenziario e consulente per le relazioni istituzionali della candidatura, ad annunciare che il percorso proseguirà e, anzi, si arricchirà.
Scognamiglio ne ha parlato raccontando il cammino della prima candidatura in occasione del 314esimo Capitolo dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba che si è svolto domenica al Ca­stello di Grinzane Cavour.
Oltre a ricevere il medaglione dell’Ordine dal gran maestro Tomaso Zanoletti, l’attuale presidente dell’Eastwest Eu­ro­­pean Institute ha raccontato alcuni piccoli retroscena. Ad esempio che il dossier presentato da Alba Bra Langhe e Roero è stato giudicato dalla commissione come il migliore tra tutti quelli che hanno partecipato, cioè i dieci arrivati fino alla scrematura definitiva. «Perché allora non è arrivato il successo? Nella decisione finale – ha spiegato alla platea – rientrano tante considerazioni di carattere non solo tecnico ma anche politico e di più ampio respiro. L’Aquila è una città che ha subito un grave evento naturale dal quale non si è ancora ripresa completamente».
Meglio guardare avanti allora: «Il patrimonio di competenze raccolte merita di non essere sprecato. Inoltre crediamo molto nel valore promozionale di questo evento. Quando Matera fu scelta come capitale europea, gli effetti successivi furono talmente concreti che la città dei sassi conquistò vasta popolarità in tutto il mondo. Prima la conoscevano in pochi e poi è diventata la meta turistica che sappiamo. Così si decise di istituire una corsa annuale per assegnare il titolo anche alla città capitale della cultura italiana». Scognamiglio ha spiegato come si intenda affermare in questo modo l’idea di un territorio che sappia attrarre qualità anche per quanto ri­guarda i visitatori. «E soprattutto bisogna attrarre i giovani, altrimenti non c’è futuro».
Un altro retroscena indica che la candidatura di Alba Bra Langhe Roero non solo era arrivata nel gruppo delle migliori 16 e poi delle dieci finaliste, ma che fosse anche sul tavolo decisivo delle tre proposte più qualificate. In­somma, la base da cui ripartire è decisamente solida: «Avre­mo tempo per perfezionare il nostro lavoro e metteremo in campo alcune delle iniziative che avevamo individuato». Per esempio c’è l’idea di un festival dedicato all’arte contemporanea. «In questo ad Alba sareste assolutamente in prima fila – ha aggiunto Scognamiglio – perché state già lavorando su questo versante e poi basta andare nella vostra piazza centrale per ammirare la grande opera di uno degli artisti contemporanei più quotati come Berruti».
Il senatore Zanoletti ricorda come l’iniziativa che ha portato alla candidatura sia partita proprio dal Castello di Grin­zane. E ora si ricomincia con tante opzioni per un territorio che, secondo l’esperto ha – tra le altre – una carta vincente da giocare: «In un’Italia che non riesce a fare sistema, questo è un territorio che sa fare rete». Un particolare che non è passato inaspettato e che sarà il punto di forza anche per la candidatura verso il 2028. Fare rete significa anche coinvolgere nel progetto i terminali della cultura, gli enti coinvolti per portare competenze: dalla Fondazione Cesare Pavese all’Università di Torino, per fare due esempi tra gli altri. A proposito di competenze, Scognamiglio ha rivelato un’attività che sta svolgendo con Open Ai, l’azienda americana specializzata in Intelligenza artificiale: c’è l’idea di aprire in Italia un centro di riflessione sul tema.