Il vino è tra i prodotti più antichi della storia, almeno all’apparenza sempre uguale a se stesso: buona uva e metodi di produzione che ne mantengano la qualità e la valorizzino. Eppure, ben lo sanno le aziende vitivinicole, il settore enologico è uno dei più mutevoli: tecniche, mercati, competenze e non solo evolvono e cambiano velocemente. L’errore più grande sarebbe quello di “sedersi sugli allori” e di non seguire il passo dei tempi.
Per l’Enoteca Regionale del Roero questo della continua, necessaria, innovazione è un concetto ben chiaro. Lo è stato per tutti i suoi oltre quarant’anni di storia. Hanno scandito questo percorso, negli anni: le riforme normative in seguito alle quali gli undici Comuni soci si sono riorganizzarsi intorno al progetto; la profonda ristrutturazione degli storici locali dell’ex asilo infantile “regina Margherita” di Canale, sede dell’Ente, per renderli più funzionali ad ospitarne l’attività; l’intenso lavoro per promuovere vini di assoluto prestigio che, nel tempo, avevano perso in parte la loro fama non certo la loro qualità; l’esigenza ineludibile di valorizzare non solo la vitivinicoltura, ma il territorio tutto con le sue produzioni locali, inteso come brand di cui fare esperienza completa.
I risultati ottenuti sono evidenti; a confermarlo è Marco Perosino, presidente dell’Enoteca Regionale: «Io credo che in questi ultimi anni il Roero abbia fatto passi da gigante», spiega citando dati e numeri su «incremento delle presenze turistiche, nascita di nuove strutture di ospitalità e ristorazione, formazione di società collaterali dell’indotto fortemente specializzate, nel trasporto di persone, nella formazione di guide turistiche, in attività legate al trekking e al ciclismo e così via…».
Come detto, però, la continua crescita è un imperativo. Per questo l’Enoteca si è posta come obiettivo un nuovo salto di qualità per far sì che la notorietà del Roero sia definitivamente radicata a livello nazionale e internazionale.
Una sfida a cui stanno lavorando con convinzione e impegno il Presidente e il Consiglio di Amministrazione, formato da quattro Sindaci del Roero, attraverso un’attenta gestione dei finanziamenti ottenuti per i nuovi progetti legati soprattutto alla promozione e sviluppati attraverso campagne stampa, televisive e, per stare al passo con i tempi, massicce campagne social.
Tali contributi, va detto per inciso, nella misura in cui sono assegnati e confermati, attestano la validità delle iniziative presentate e la loro capacità di declinare lo sviluppo dell’Ente in modo coerente con la propria storia. Oltre che delle quote annuali versate dai Comuni soci, l’Enoteca si avvale, infatti, anche dei contributi ottenuti partecipando con progetti specifici ai bandi della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo e dei fondi europei stanziati dalla Regione Piemonte nel contesto del Piano di Sviluppo Rurale.
Parallelamente l’Enoteca sta lavorando a un’intensa promozione di settore nel contesto di fiere ed eventi dedicati al turismo enologico ed enogastronomico. In questa prospettiva va letta la collaborazione avviata dallo scorso gennaio con l’associazione “Go wine” del presidente Massimo Corrado, supportato dal figlio Luca.
Il comune denominatore tra le due realtà è proprio l’intento di presentare il vino come esperienza immersiva, emozionale, di un prodotto indissolubilmente connesso con il territorio in cui ha origine, mettendo al centro i produttori, le loro storie e i loro luoghi, “ingredienti” fondamentali da degustare in un calice per apprezzarne appieno tutte le qualità. Perché, per dirla guardando al manifesto dell’associazione con sede ad Alba che organizza attività di promozione in tutt’Italia, «il vino non è solo inteso come prodotto di qualità ed espressione della cultura agro-alimentare di un paese, ma è prodotto che fa viaggiare, che muove le persone. Guardare al consumatore di qualità che ama muoversi per il vino, è anche portarlo a conoscere i luoghi della produzione e costruire un progetto che gradualmente possa coinvolgerlo e stimolarlo».
Quale migliore progettualità per un territorio come il Roero che può offrire grandi vini provenienti da un territorio vocato, affiancati da prodotti locali di qualità capaci di soddisfare le “nicchie” più esigenti, conditi di storia e tradizioni e collocati in ambienti e paesaggi unici?
«L’esperienza di vent’anni di impegno nel settore dei vini di Langa e Roero, indirizzati alla conquista dei mercati nazionali ed internazionali che può vantare “Go wine”», sottolinea Perosino, «sarà proficua nell’organizzazione degli eventi, nella collaborazione con i produttori, nella partecipazione a tutte le forme di promozione oggi esistenti in Italia. Già vediamo i primi frutti molto positivi e molto lavoro è in fase di preparazione». Qualche anticipazione IDEA la propone proprio in queste pagine.
Doppia iniziativa per la promozione enologica. Massimo corrado, presidente di Go wine: «Abbiamo a cuore l’identità di questa area»
Nell’ottica della promozione e della valorizzazione delle eccellenze enologiche del territorio, negli scorsi giorni l’Enoteca Regionale del Roero ha promosso due considerevoli iniziative. Giovedì 21, presso il ristorante Di Vin Roero di Vezza d’Alba, è andato in scena un appuntamento dedicato esclusivamente al Roero Arneis, con riferimento alla nuova annata 2023. Durante la serata sono state presentate in degustazione alla cieca oltre 20 etichette di cantine aderenti all’Enoteca. L’evento ha riscosso un notevole successo, complice la partecipazione di numerosi enoappassionati. Nell’ambito delle iniziative che animano l’attività primaverile dell’associazione guidata dal presidente Marco Perosino, poi, lunedì 25 si è tenuto il primo appuntamento di “Incontri in Enoteca”. Presso l’ex Chiesa di San Giovanni, a Canale, si è svolto un incontro di formazione, confronto e interazione sul tema dell’enoturismo e dell’accoglienza in cantina. Nell’occasione è intervenuta la professoressa Magda Antonioli dell’Università Bocconi di Milano, che vanta una specifica competenza sulla materia. All’evento hanno inoltre preso parte anche l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, il Consorzio Turistico e il Consorzio Tutela del Roero. Promosse dall’Enoteca Regionale del Roero, entrambe le iniziative sono state realizzate con la consulenza di Go Wine, in virtù della collaborazione avviata a partire dallo scorso mese di gennaio. Proprio sugli obiettivi e sull’importanza di questa collaborazione e delle iniziative ad essa legate, intercettato da Rivista IDEA, il presidente di Go Wine Massimo Corrado (foto in alto) si è così espresso: «Abbiamo risposto positivamente all’invito dell’Enoteca e del presidente Perosino in un’ottica di disponibilità per valorizzare il Roero e le attività che tale istituzione può svolgere. Abbiamo riguardo del dinamismo che ha sempre contraddistinto il Roero per affermare una sua precisa identità, fatta di valori, terra, vini autoctoni di grande interesse e del ruolo insostituibile di tante cantine di impronta familiare che, attraverso il loro lavoro, contribuiscono a promuovere il proprio territorio». (Dom.Abb.)
Articolo a cura di Alice Bobicedi