È partita da Palazzo Bellono Aragno, a Torino, la raccolta firme “Pane al Pane” lanciata dall’europarlamentare Gianna Gancia. La campagna vuole sensibilizzare sul tema della protezione del pane tradizionale e dell’etichettatura corretta. Non intende limitare l’innovazione nel settore della panificazione, ma piuttosto garantire che i consumatori siano informati sulla composizione dei prodotti che acquistano. «Chiamiamo le cose con il loro nome – spiega Gancia la cui famiglia, rivela, ha radici nel mondo della panificazione, mestiere che i nonni e poi la madre ha svolto sino al matrimonio -. Il pane deve essere pane, la carne deve essere carne, il miele deve essere miele. Altri prodotti non possono essere chiamati come quelli tradizionali». Per questo motivo nel 2023 l’europarlamentare originaria di Narzole ha presentato una petizione al Parlamento europeo per adottare «una definizione e descrizione ufficiale dell’Unione Europea di “pane”». Un passo concreto verso l’obiettivo di distinguere il pane tradizionale, preparato con farine di origine vegetale, acqua, sale e agenti lievitanti, dalle molteplici interpretazioni moderne che utilizzano ingredienti come, per esempio, la polvere o farina di grillo. «Se esistono disciplinari del vino – conclude Gancia – perchè allora non anche quello del pane?». La petizione, che ha raccolto il supporto delle associazioni di categoria dei panificatori, produttori agricoli, consumatori e cittadini andrà avanti da aprile a giugno 2024. Sarà possibile firmare e trovare materiale informativo nei banchetti o sul sito internet dedicato.