Giovedì 18 aprile alle ore 18, nella sede Cantore del Conservatorio (via Pascal 7), si svolge OpenMIC #1: Play!, un concerto a cura del docente di Composizione Musicale Elettroacustica del Ghedini Simone Faraci e nel quale fa il suo esordio pubblico il neonato collettivo di improvvisazione elettroacustica del Dipartimento di Musica Elettronica del Conservatorio, il MIC-Mets Improvisation Crew. L’esibizione è divisa in due parti: nella prima viene tributato un omaggio al compositore americano Christian Wolff, che ha da poche settimane festeggiato i novant’anni di vita; nella seconda si approfondisce il tema della pratica improvvisativa della conduction. Si tratta del quarto appuntamento della Stagione Artistica 2024 del Conservatorio Ghedini: la partecipazione è gratuita e non c’è necessità di prenotazione.
Il concerto sarà aperto dalla rara proposizione di Play, partitura testuale di Christian Wolff in cui agli esecutori viene lasciata grande libertà, fornendo loro soltanto indicazioni generali sulle morfologie sonore e sulle relazioni possibili tra i musicisti. Le indicazioni del compositore sono sufficientemente chiare per dare struttura al brano ma allo stesso tempo non dettagliate in modo da non ostacolare, ma anzi per favorire la capacità dei musicisti di fare scelte interpretative nel momento stesso dell’esecuzione: ciò rende di fatto Play un brano improvvisato, pur nell’ambito di un’architettura predefinita. Wolff, compositore quasi del tutto autodidatta e celebre per le sue sperimentazioni nell’ambito della musica e del suo rapporto con altre arti performative, ha composto questo brano sul finire degli anni Sessanta del Novecento.
La seconda parte dell’esibizione prosegue nel solco dell’improvvisazione con una conduction, pratica improvvisativa nella quale una figura, detta appunto conductor, utilizza un codice gestuale per fornire indicazioni ai musicisti nel corso della performance. Il conductor del concerto è il M° Simone Faraci, musicista con base a Bologna e attivo in contesti istituzionali e underground sia in Italia che all’estero. I principali orizzonti della sua ricerca artistica sono l’improvvisazione collettiva e la musica elettronica sperimentale, che include anche lavori per danza, teatro e installazioni sonore. Il concerto segna l’esordio pubblico, all’elettronica e agli strumenti, del MIC (Mets Improvisation Crew), un ensemble a geometria variabile che guarda alle esperienze più recenti nel campo della musica elettronica dal vivo e alla storia dell’improvvisazione europea e americana.