L’Unione Montana Valle Varaita, il Comune di Busca e il Comune di Venasca hanno presentato alla Regione Piemonte, ciascuno in qualità di capofila, tre domande di contributo sul bando SRG08 “Sostegno ad azioni pilota e di collaudo dell’innovazione” previsto dal Piano Strategico della PAC (PSP) 2023-2027 e dal Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale. Le domande, finalizzate rispettivamente alla gestione dei piani forestali associati, al miglioramento dei castagneti da frutto tradizionali e all’acquisto di macchinari per migliorare la produttività, ammontano in totale a circa 1 milione di euro di richieste di contributo e sono state presentate da partenariati che comprendono enti pubblici, proprietari privati di terreni, aziende agricole e forestali. La Regione Piemonte predisporrà le graduatorie del bando entro 120 giorni dalla data di chiusura delle domande, avvenuta lo scorso venerdì 29 marzo. Su tutto il territorio regionale le domande presentate sono circa trenta, per un totale complessivo di 8 milioni di euro di richieste: sono disponibili fondi per 6 milioni, quindi ci sono buone speranze che le domande presentate dal territorio possano avere esito positivo.
Le domande sono state presentate dopo che a partire da metà febbraio erano stati organizzati alcuni momenti informativi sul territorio per spiegare la fisionomia del bando regionale, che spinge verso l’adozione di strumenti condivisi e associati della gestione forestale al fine di superare la parcellizzazione che nel corso degli ultimi decenni aveva reso quasi impossibile adoperarsi per il buon uso delle superfici boscate e per la loro corretta manutenzione. Il sostegno previsto dalla Regione è infatti a beneficio esclusivo di partenariati, di nuova costituzione o già esistenti, composti da imprese e operatori del settore agricolo e forestale, imprese operanti nelle aree rurali, enti pubblici o imprese private del settore della ricerca, soggetti pubblici e privati attivi nel campo dell’AKIS – Agricultural Knowledge and Innovation System o proprietari e gestori di boschi. A seguito dei confronti pubblici, nei quali era emerso il forte interesse delle aziende agricole del territorio, gli enti pubblici si sono adoperati per coordinare la progettazione e rispondere entro le scadenze, peraltro poi prorogate di qualche settimana, previste dal bando.
«Si è trattato di un grande lavoro, oltretutto svolto dai nostri uffici in poco tempo – sottolinea il presidente dell’Unione Montana Valle Varaita e Sindaco di Venasca, Silvano Dovetta – per non perdere l’occasione di partecipare a questo bando che si inserisce in un filone nel quale da tempo stiamo operando per ridare alla filiera del legno l’importanza che ha sempre avuto per il nostro territorio di valle e per tutelare il legame di Venasca, sede di un grande mercato e di una fiera, con le castagne. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per portarci a presentare queste tre richieste – ben tre sulle trenta totali dell’intero territorio regionale – ma ci tengo a spendere un ringraziamento particolare per il geometra Nicolò Rostagno del Comune di Venasca e il dottore forestale Marco Bonavia, coordinatori delle pratiche presentate e mediatori del grande gruppo di soggetti che sono stati coinvolti in questa articolata procedura».
«La risorsa ‘bosco’ rappresenta – rimarca il Sindaco di Busca, Marco Gallo – un’importante voce dell’economia tradizionale del territorio, che è sempre più difficile gestire per via della parcellizzazione delle proprietà. Di fronte ad un bando regionale di questa portata, non potevamo non metterci al servizio della comunità e contribuire a presentare una richiesta di contributo che porterà benefici concreti. Bene si è fatto a ragionare tutti insieme per arrivare a questo risultato, che è il frutto di anni di lavoro comune in valle, anche grazie al contributo di enti come il Consorzio BIM di cui sono presidente».
L’Unione Montana Valle Varaita è capofila di una richiesta di contributo per la gestione dei piani forestali di buona parte del territorio, corrispondente ai tre comuni dell’alta valle (Bellino, Pontechianale e Casteldelfino) e alla maggior parte di quelli di media e bassa valle (Melle, Brossasco, Isasca, Venasca, Rossana e Busca). Grazie al finanziamento, se erogato, si potrà procedere al rinnovo della certificazione delle superfici forestali, rinnovare il piano forestale del municipio di Valmala, in scadenza, e rendere pienamente operativi quelli di Bellino, Pontechianale e Casteldelfino recentemente adottati. Inoltre, si potranno sostenere i costi della certificazione di gestione forestale sostenibile da parte delle aziende che hanno partecipato alla manifestazione di interesse promossa dall’Unione. L’importo richiesto è di 222.000 euro IVA inclusa e potrà coprire il 100% degli interventi, se ammessi.
Il Comune di Venasca è capofila di una richiesta di contributo per il miglioramento della gestione dei castagneti da frutto tradizionali eseguiti in modo accorpato e tramite un contratto di gestione. Le superfici interessate sono quelle relative a un territorio che si estende da Brossasco a Busca e che comprende un ampio partenariato composto da 17 soggetti pubblici – i Comuni di Venasca e Busca – e privati tra cui l’associazione fondiaria Terre di Mezzo di Busca. Numeroso e variegato, il gruppo coordinato dal Comune di Venasca testimonia l’interesse di tanti soggetti locali rispetto alla tematica. L’importo richiesto è di 433.000 euro IVA inclusa e potrà coprire il 100% degli interventi, se ammessi.
Il Comune di Busca è capofila di una richiesta di contributo per l’acquisto di macchinari – cippatori, raccoglitori e trince di varie tipologie e dimensioni e destinati a varie tipologie di terreno – in forma condivisa e normata attraverso un contratto di rete, un accordo di foresta o un’altra forma stabile di gestione forestale associata fra i partecipanti al partenariato, che comprende diverse aziende agricole dislocate tra Busca e Venasca, passando per Rossana. Il finanziamento richiesto, che se erogato potrà coprire il 65% dei costi di acquisto dei macchinari, è di 384.000 euro IVA inclusa; la proprietà dei beni eventualmente acquistati rimarrà in capo al coordinatore del raggruppamento, che ne definirà l’utilizzo da parte dei singoli aderenti secondo precise modalità.