Il Gruppo Fotografico Albese promuove la mostra fotografica Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade già presentata a Torino alla fine dello scorso anno, allestita all’interno della Chiesa di San Domenico ad Alba, in collaborazione con l’associazione La Porta di Vetro. Questa mostra si inserisce nel vasto calendario di Alba Foto Festival 2024, che oltre ad altre mostre ed iniziative legate alla fotografia comprenderà anche il congresso Nazionale della F.I.A.F. (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche) che si terra ad Alba dal 15 al 19 maggio.
Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti – un grande fotoreporter che ci ha lasciato il 2 dicembre scorso all’età di 75 anni – di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza.
Ivo Saglietti. Lo sguardo nomade è una retrospettiva storica su una parte di esperienze vissute in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America – Cile Perù – ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria. Lavori in assignement come quelli per il New York Times Magazine, Time, Der Spiegel, Newsweek e collaborazioni con prestigiose agenzie di fotogiornalismo come Sipa Press, Stern e Zeitenspiegel.
La curatrice Tiziana Bonomo ha potuto ancora lavorare con Ivo Saglietti scegliendo insieme le immagini più significative che ripercorrono il tragitto professionale dagli anni ’80 al 2018. Nell’intenso lavoro con Ivo Saglietti la curatrice ha sempre dichiarato: “Quanto sei bravo Ivo? Quanto dovresti essere conosciuto per la tua filosofia sul linguaggio della fotografia come te ancora poco conosciuta! Coraggioso testimone del nostro tempo che con la tua lentezza, la tua cultura cinematografica e letteraria sei riuscito a fare un salto nell’umanità che combatte senza esitazione. Poeta contemporaneo dell’immagine, rispettoso della nostra sofferente umanità”.
Del resto, come osserva Michele Ruggiero: “Il coraggio di Ivo Saglietti non si esprime soltanto nella ricerca di un bianco e nero che vuole snidare l’indifferenza dalle nostre coscienze, ma nell’amore che esprime per gli ultimi, che sono anche i più deboli.”
E come dichiara Roberto Magliano presidente del Gruppo Fotografico Albese: “Mai come con Ivo si può riconoscere l’uomo, l’autore attraverso le sue foto, sempre sincere, pungenti, graffianti, critiche, rigorose, tenere; …proprio come sapeva essere lui, sempre fedele alle proprie idee e al proprio essere”.
Le immagini in mostra, 53 fotografie in bianco e nero, sono accompagnate da alcuni testi di Ivo Saglietti, Paolo Rumiz, Tiziana Bonomo, Federico Montaldo tratti dal libro “Rivoluzioni” (Sanpino Edizioni) e dal libro “Lo sguardo inquieto” (Postcart Edizioni).
L’organizzazione ringrazia sentitamente il Gruppo Fotografico Albese, la Porta di Vetro, la Banca d’Alba, la Fondazione CRC, la Regione Piemonte, il Comune d’Alba, la Famija Albeisa, la Fiaf, l’Archivio Saglietti.