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Milano Design Week, stati di allucinazione

Grande entusiasmo per la settimana del mobile: boom di turisti, opere ovunque ma anche prezzi alle stelle

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Milano Design Week, ovvero la settimana del Salone del Mobile che porta frenesia, glamour, agitazione e affitti alle stelle nella capitale economica italiana. Sette giorni da tutto esaurito, fino a domenica, con grandi eventi e una sorta di allucinazione collettiva attorno alla grande voglia di stile, design e creatività. Perché a dominare è anche e soprattutto il “fuorisalone”, ovvero appunto il design che invade le strade cittadine con installazioni e opere artistiche: le piazze diventano boschi, gli edifici dismessi ritrovano una carica vitale. Angoli nascosti che svelano bellezze inattese e vecchi cortili che diventano piazze aperte a tutti, centri di cultura e divertimento.
Milano si emozione e si esalta, raddoppia la sua attitudine internazionale. Non solo nelle vie più coinvolgenti come via Tortona, ma anche la zona di Porta Romana, Gae Aulenti e l’elegante Brera senza dimenticare Chinatown, il quartiere cinese. C’è il megayacht che approda in piscina o il bosco piemontese in pieno centro. Sette visitatori su dieci sono stranieri, soprattutto orientali. Fino al 23 aprile sono oltre 1 milione e 221mila i passeggeri stimati da Sea in partenza o in arrivo dagli aeroporti di Linate e Malpensa. Nel confronto con i corrispondenti periodi allargati del Salone del Mobile e Fuorisalone (15-25 aprile lo scorso anno e 6-16 aprile nel 2019), l’incremento è di oltre il 13% sia rispetto al 2023 sia nel raffronto con il 2019 anno pre-Covid. Ma c’è anche il problema dei costi: l’indagine rivela che durante la Design Week il costo è pari a 350 euro per un albergo 2 stelle, 488 euro per un 3 stelle, 669 euro per un 4 stelle e 1.222 euro per un hotel 5 stelle. E per il canone settimanale di un bilocale arredato si parla di prezzi triplicati: 3.855 euro invece che 1.207. Qui l’entusiasmo diventa follia.