Ci sono idee che nascono un po’ così. Prima sono solo schizzi su un foglio, poi acquistano profondità e possono diventare basi di progetti, spunti per libri, motivi per buttarsi a capofitto verso le proprie passioni. La giornalista scientifica albese Adriana Riccomagno ha pubblicato un libro, “Oddio, l’estate!”, riuscendo a ironizzare e allo stesso tempo informare sul cambiamento climatico. Prima ha deciso di tuffarsi in un’avventura più grande, insieme al marito, il compositore e imprenditore culturale Filippo Cosentino: collaborare per la casa editrice “Cose Note Edizioni”, di cui è diventata direttrice editoriale.
Partiamo dal suo libro, come è nata l’idea?
«È una raccolta di piccole vignette autobiografiche che descrivono i tre mesi alle prese con la “bella” stagione di una persona che odia l’estate: 90 illustrazioni “demotivazionali”».
Facciamo degli esempi di questo “supplizio”.
«Il caldo e la pressione bassa, ma anche le punture di zanzara, le code in autostrada, l’insonnia, l’auto trasformata in forno e l’ascella pezzata. Scherzo da sempre con le amiche che, come me, soffrono le pene dell’inferno nelle giornate estive: da qui l’idea di provare ad affrontare il tema dell’emergenza climatica a partire da una premessa ironica. Dentro il libro c’è anche la possibilità di fare una dedica all’amico che odia l’estate di disegnare la novantunesima vignetta personale contro i mesi estivi».
Il fine è anche serio e ha elementi scientifici.
«Il cambiamento climatico rappresenta l’argomento prioritario di questi anni, e qui propongo il tentativo di affrontarlo in modo assolutamente personale e vicino, sulla base dell’esperienza quotidiana, perché credo sia importante cogliere ogni occasione e sperimentare ogni tipo di approccio per alimentare il confronto e condividere il proprio vissuto per contribuire al dibattito, mettendo in gioco la propria sensibilità».
Un’attenzione all’attualità che si ritrova anche nella postfazione.
«Ho coinvolto il collega giornalista esperto di clima nonché guida escursionistica ambientale Franco Borgogno invitandolo a scrivere una postfazione con alcuni spunti per chi non solo odia l’estate ma vuole anche capire cosa sta succedendo e soprattutto che cosa si può ancora fare».
Un rigore che riguarda l’intera collana Natura.
«In questa collana, autori esperti in ambito scientifico scrivono per incontrare le passioni del lettore con proposte divertenti, immediate e fruibili, che però devono avere sempre come fondamento un approccio scientifico».
Il suo libro è uscito da pochi giorni, ci può dire qualche data in cui lo presenterà?
«Venerdì 26 aprile alle 18 sarò a Saluzzo, alla libreria indipendente L’Ortica, domenica 12 maggio, alle ore 12 sarò al Salone del Libro di Torino, Sala Lilla – Regione Piemonte, in dialogo con Margherita Oggero. Sabato 1° giugno parteciperò alla Notte Bianca delle Librerie di Alba alla Libreria La Torre, alle 16.30».
Lei ha pubblicato con la casa editrice “Cose Note Edizioni”, di cui è direttrice editoriale e che è stata fondata da suo marito, il compositore e imprenditore culturale Filippo Cosentino: ci spiega il progetto?
«Cose Note Edizioni è stata fondata da Filippo nel 2021 per seguire il catalogo musicale dell’etichetta discografica Ipogeo Records, di cui varie produzioni sono state candidate alla nomination ai Grammy. Più recentemente abbiamo sviluppato per la casa editrice anche l’attività “libresca” con alcune collane: natura, bambini, ragazzi, saggistica, narrativa, poesia, manualistica musicale, partiture. Quindi non solo musica bensì anche libri di ampio respiro. Il nostro obiettivo e fil rouge è fare progetti mirati, seguiti e di qualità».
Prodotti che vogliono essere fruibili, ma con delle specificità.
«Il motto della casa editoriale è “Le tue opere, la nostra cura”. I libri vogliono essere piccoli manuali, anche, da leggere sotto l’ombrellone, ma molto curati, nella grafica, nel contenuto, nelle bozze e nel controllo dei refusi».
Come siete distribuiti?
«Ci troviamo in tutte le librerie d’Italia e anche nelle edicole della provincia di Cuneo. Siamo una casa editrice molto piccola, ma facciamo le cose per bene. Siamo un team di quattro persone: Filippo l’editore, io come direttrice editoriale, due grafici».
Ha già altri progetti in mente?
«Personalmente, oltre alla presentazione del libro, ho già in programma un secondo volume, ma con l’idea di tornare ai modi tradizionali giornalistici. “Oddio, l’estate!” rimarrà un unicum perché mi piace disegnare e mi sono permessa di raffigurarmi in chiave autobiografica e ironica, ma ora voglio tornare a fare la giornalista. A livello di casa editrice, è, invece, uscito da pochi giorni anche il “Manuale per esploratori del bosco. Riconoscere alberi & arbusti dalle loro foglie” di Elisa Carletto, autrice che vive a Bossolasco».
Si tratta di una guida?
«Gli esploratori del bosco arriveranno a capire a che pianta appartiene una determinata foglia e nello stesso tempo apprenderanno un modello su base scientifica di riconoscimento fogliare. Si tratta di un volume agile da usare anche con i bambini, per instillare in loro una coscienza ecologica creata senza obblighi e promossa col gioco».
Articolo a cura di Daniele Vaira