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Un’azienda che si è fatta… in cinque senza perdere il proprio baricentro, in cui anzi ha sempre trovato nuove energie per alimentare il proprio sviluppo. È la Giorio di Montà (con sede in via San Martino Nisocco 2, tel 0173-976520; www.giorio.it). Il centro nodale di quest’impresa, come spesso avviene nelle realtà nate in provincia che hanno saputo distinguersi come eccellenze a livello internazionale, è una famiglia, quella dei Giorio, appunto, che, dal 1969, hanno trasformato la loro grande passione per il legno in un’attività dando vita all’azienda. Una passione oggi, impegno e dedizione per Marco, Roberta e Alessandro i quali, declinandola ciascuno sui propri carismi, hanno dato nuovo impulso all’impresa familiare lanciandola verso nuove sfide. Partita dai confini del Roero come piccola azienda di produzione e posa di parquet in legno, grazie inizialmente solo al passaparola tra i clienti soddisfatti della qualità dei materiali e della precisione delle finiture rigorosamente artigianali, la “Giorio” è oggi un brand riconosciuto in tutto il mondo per quanto riguarda le pavimentazioni in legno e naturali, il design di interni, l’arredamento e le finiture di lusso e le pavimentazioni sportive. Non a caso una rappresentanza dell’azienda ha appena fatto rientro dagli Stati Uniti dove ha partecipato, tra il 16 e il 18 aprile, alla prestigiosa fiera “Nwfa expo” di New Orleans dove, tra l’altro, ha presentato l’ultima novità di casa Giorio: la pavimentazione in rovere glaciale. Si tratta di parquet ottenuti da roveri provenienti da Nord America e Canada che crescono in vasti territori caratterizzati da inverni lunghi e rigidi che conferiscono al legno una fibratura robusta e pochi nodi. Un’essenza elegante, quindi, contemporanea e raffinata disponibile in svariati formati (doghe, spine, geometrici e design) e in sette trattamenti diversi (naturale, naturalizzato, bianco piuma, bianco crema, marrone nocciola, marrone sabbia e grigio tortora). Questa varietà si trova in tutte le produzioni “Giorio” e consente a ciascun cliente una completa personalizzazione di qualsiasi parquet con soluzioni uniche ottenute mixando colori, dimensioni e forme, originali e senza dubbio di classe, proprio perché realizzate da esperti artigiani.
Nella ferma volontà di “Giorio” di fornire soluzioni su misura, specifiche per ciascuna esigenza e capaci di valorizzare le peculiarità di ogni ambiente si colloca l’origine di quella “germogliazione aziendale” di cui abbiamo parlato pocanzi: appunto, un’impresa che si è fatta in cinque!
La perla di casa è “Alma”, il brand di pavimenti in legno che ha portato il design italiano nel mondo. Un legno “coccolato” fin dalle sue origini con accurate selezioni e una spiccata attenzione ai valori ambientali che garantiscono un costante equilibrio tra abbattimento e ripristino nel pieno rispetto dell’ecosistema delle foreste. Alla qualità della materia prima si unisce l’accuratezza della lavorazione che viene fatta in Ungheria, paese scelto proprio per la lunga tradizione nella lavorazione del legno: dal taglio effettuato in modo perpendicolare per avere la massima resistenza ed evitare che i pavimenti si “imbarchino” con il passare del tempo, alla realizzazione delle lamelle che formano il multistrato al passaggio in profilatrice per formare le doghe fino ai rigorosi trattamenti di finitura. Si ottengono così doghe in legno ecosostenibili e durature pronte per la posa che consente alla varia anima del legno di continuare ad avere vita nelle nostre case, conferendo intimità e calore agli ambienti. La produzione artigianale e l’ampia gamma di collezioni permettono inoltre una assoluta personalizzazione di ciascun parquet giocando con linee, colori, geometrie e accostamenti per soluzioni originali e creative.
“Meda” è la linea di pavimenti in legno di rovere che guarda maggiormente alle origini della “Giorio” senza però rinunciare a un costante sguardo sulla modernità delle proposte con le sue quattro collezioni (doghe, spine, design, geometrici) ciascuna delle quali realizzata in diversi modelli.
“Flexud” rappresenta una vera e propria rivoluzione nei pavimenti e nei rivestimenti d’interni grazie alla quale il calore del legno incontra la potenza della polvere di pietra e l’innovazione della tecnologia dei polimeri riciclati. Il risultato, ottenuto dopo anni di ricerca e sperimentazioni, è una texture assolutamente realistica e naturale nella quale l’impatto visivo delle sfumature cromatiche si fonde con la veridicità al tatto delle venature in rilievo.
Crescere per un’azienda significa anche non perdere occasioni di sviluppo, sondare nuove opportunità. Così è nato il marchio “Adisport” che propone soluzioni per le pavimentazioni sportive indoor per impianti di basket, volley, calcio a cinque, pattinaggio, danza e così via. Si tratta di sistemi progettati secondo i più elevati standard internazionali che garantiscono robustezza e resistenza all’usura dovuta all’elevato calpestio, ma anche profonda attenzione al benessere degli atleti e delle loro articolazioni, da quelli che calcano i grandi palasport a quelli che si allenano nelle palestre di provincia. Guardare avanti per un’azienda significa fornire soluzioni complete, con il coinvolgimento di tutta la filiera specifica di ciascun settore per realizzare “progetti chiavi in mano”: è quello che oggi viene indicato come contract e l’azienda montatese non si è fatta trovare impreparata neppure sotto questo aspetto. “Giorio Casa” è il brand nato nel 2010 operativo nei settori del contract per quanto riguarda design e architettura con prestigiose collaborazioni con architetti italiani e marchi del settore dell’arredamento luxury per realizzare arredi e finiture d’interni sui mercati esteri, in particolare quello cinese: un interessante e apprezzato veicolo per portare il design italiano nel mondo.
Se è vero che il legno ha un’anima (convinzione su cui si basa l’intero progetto “Alma”), allora “Giorio” continua a offrirle spazi di espressione, palcoscenici sui quali rivelarsi, contesti in cui manifestare le proprie potenzialità plasmandole con la forza di una passione che dura da cinquantacinque anni.
Articolo a cura di Paolo Condotta
