A Canale, un evento per “lanciare” il futuro restauro della storica Pieve di San Vittore

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Sarà un giorno particolare, quello di sabato 4 maggio, per la comunità canalese. Alle 17, la Pieve di San Vittore, posta appena al di fuori del capoluogo ospiterà infatti un evento volto a scoprire e riscoprire questo luogo che per molte ragioni è parte viva ed integrante della storia della Capitale del Pesco, e di tutto il Roero.

L’iniziativa è stata promossa dal nuovo gruppo spontaneo che, da alcuni mesi, ha deciso di condividere con la Parrocchia il desiderio di recuperare e salvaguardare un patrimonio dai caratteri decisamente “collettivi”.

San Vittore è lì: su quel piccolo altare naturale, che pare consacrato alla viticoltura di oggi e all’arte del frutteto di un tempo. E il nostro paese era lassù, in parte: unito ad una sorte netta con i confratelli di Madonna di Loreto, tutti poi costretti a pagare le conseguenze delle sconfitte d’epoca medioevale, e a ripiegare su ciò che ora è Canale come la conosciamo.

San Vittore è ora una cappella campestre dove riposano le reliquie di questa figura mistica che -da sola- merita di essere raccontata: pur nell’eterna disputa tra quale, dei differenti “Vittore” dell’agiografia cristiana, fosse davvero il santo cui qui si fa voto.

La versione più ricorrente è quella legata al Santo della Legione Tebea, sterminata per ordine dell’imperatore Massimiano, in quanto i suoi componenti (6.600 uomini al comando di San Maurizio: v’erano anche San Defendente, nume tutelare di Valpone, e Sant’Espedito, di cui esiste tuttora una rappresentazione in San Bernardino) rifiutarono di battersi con le tribù cristiane del Vallese.

Era una Pieve, sede di potere, di cui le prime testimonianze (lo confermano gli storici Walter Accogliaro e Baldassarre Molino) si hanno già a partire dal 901. Già quasi mille anni fa se ne occupò l’Imperatore Federico III, in un atto di concessione alla chiesa di Asti: così come si trovò ad essere luogo di giuramento dei Consoli dell’Astisio nel 1206.

Con i suoi ricami architettonici, gli inserti neoromanici, archeocristiani (si pensi alla sola lunetta d’ingresso, con il Cristo benedicente), la volta tappezzata: venne riedificata all’inizio nel ‘900 con le forme attuali e l’odierno orientamento “non canonico”. Luogo di Fede, storia e civiltà diverse, come vuole una tradizione che attribuisce alla radice ebraica canalese il rito dei “lubià”, il pane candido e sottilissimo, distribuito dagli inoppugnabili borghigiani nel giorno dell’esposizione delle reliquie vittorine.

Ora, con il senso di appartenenza di ognuno, San Vittore è una storia che può proseguire.

Sabato 4 maggio, per “salutare” questi buoni intenti, saranno in programma gli interventi dello stesso Accigliaro -per una vera e propria narrazione su genesi, contenuti e prospettive della chiesa- e del Gruppo organizzatore: che sin da subito ha potuto contare sulla comunione di intenti con la Parrocchia, ma anche sul sostegno da parte di realtà come il Comune, l’associazione Canale Live, la delegazione albese di Italia Nostra, l’Ecomuseo delle Rocche del Roero, e anche della Biblioteca Civica “Prof. Pietro Cauda”. Nella fattispecie, i volontari spiegheranno le intenzioni relative al futuro restauro della Pieve: già avviato con una prima opera di messa in sicurezza attivato in aprile con le maestranze di Edilizia Acrobatica, e per il quale si sta dialogando con la Curia e con una serie di progettisti invitati appositamente a proporre le loro candidature, proprio in queste settimane.

Proprio la Biblioteca sarà parte attiva del pomeriggio: il quale sarà abbinato alla cerimonia di consegna dei libri ai “nuovi nati” nel 2023, con tanto di invito alle famiglie, le quali potranno peraltro assistere ad una serie di letture animate “a tema”, per una manifestazione che si concluderà con un momento di festa e di merenda-aperitivo offerto a tutti i presenti.

L’azione corale è già iniziata, anche con il banco benefico che ogni anno prende forma nei giorni della Fiera del Pesco di fine luglio, presso l’Oratorio: ed i cui proventi verranno destinati quest’anno al restauro sanvittorino. Chi volesse donare oggetti da mettere in palio, purché in buono stato, potrà rivolgersi al negozio Tiziana Borse di piazza Martiri della Libertà o alla segreteria parrocchiale.

Il gruppo conduttore aggiunge: «Ogni cosa ha un inizio: anche ciò che ha una storia remota, che parla di origini di un paese e di un territorio. Vogliamo quindi mettere in pratica il verbo “partire”: noi, con voi. Lo facciamo con un invito a condividere questo momento, sabato 4 maggio, attorno alla Pieve di San Vittore, in corso Asti: uno dei luoghi in cui è nata la realtà di Canale.
Sarà un pomeriggio mirato a raccontare un po’ di più su questa chiesa, con un ospite d’eccezione quale il professor Walter Accigliaro, tra i massimi esperti di storia e arte del nostro bel Roero.
Parleremo della Pieve, delle sue origini, del suo evolversi nel tempo: ma anche del Santo cui questo luogo è dedicato, e dei segni dei santi della Legione Tebea presenti qui, e tra le nostre colline.
E, soprattutto, racconteremo ciò che vorremmo fare, con l’aiuto di tutti, per recuperare questo posto: per “restituirlo” alla collettività, e magari per renderlo un polo di cultura e di arte per l’avvenire. Aspettiamo tutti: borghigiani, canalesi, roerini, amici di lunga data, e nuovi appassionati!
».

Sarà possibile seguire le fasi di questa “rinascita” sulla pagina Facebook Pieve di San Vittore Canale.