Home Brevi del Piemonte Federica Barbero (Fdi): “Onorata per l’investitura alle prossime elezioni europee”

Federica Barbero (Fdi): “Onorata per l’investitura alle prossime elezioni europee”

Sarà candidata nella circoscrizione nord-ovest (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria)

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Riceviamo da Federica Barbero e pubblichiamo

“Sono onorata di aver ricevuto l’investitura di candidata alle prossime elezioni europee nella lista di Fratelli d’Italia, nella circoscrizione nord-ovest (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria).

Sarebbe un grande traguardo, per me, raggiungere la più alta sede da cui possa levarsi la voce di tutti noi cittadini, vale a dire il Parlamento europeo, che, non va dimenticato, partecipa al processo legislativo insieme al Consiglio dell’Unione e, pertanto, ha il potere di incidere sulla formazione delle leggi europee, orientandone politicamente gli indirizzi. Ci attendono, dunque, mesi di sfide che, definirei, esistenziali: dare un contributo al rinnovamento dell’Unione europea diventa una missione non più derogabile.

L’Europa è nata perché qualcuno ha saputo guardare al di là delle nubi della storia che l’avevano oppressa portandola, con la guerra, alla rovina. Libertà, sviluppo, pace, prosperità economica: queste sono le parole che hanno nutrito gli spiriti illuminati che hanno posto le basi al nostro presente. Oggi, tuttavia, altre nubi sono ricomparse sui cieli nelle nostre nazioni minacciando il futuro delle generazioni. La situazione geopolitica mondiale è tutt’altro che rassicurante, visto che, come ha rilevato Papa Francesco, stiamo combattendo la terza guerra mondiale a pezzi. I fronti aperti sono innumerevoli e, in aggiunta, quanto mai ravvicinati, perché in un pianeta interconnesso le distanze si annullano. Se per un verso la brutale invasione dell’Ucraina si ripercuote in casa nostra, se il conflitto in Medio Oriente ci riguarda da vicino, sia in termini geografici, sia per il profondo legame con lo Stato d’Israele, altrettanto, ciò che capita a Taiwan o in Argentina o nella penisola coreana o in Sudan si ripercuote sulle nostre esistenze, sull’onda della globalizzazione spinta dalla grande accelerazione tecnologica del nuovo millennio. Del resto, anche l’avanzata dei Paesi del “Sud Globale” sta ridisegnando la geometria delle alleanze e gli equilibri mondiali, mettendo in discussione il ruolo dell’Occidente.

Ora non possiamo più permetterci di essere spettatori, siamo noi europei gli attori del nostro futuro. In questo scenario complesso, dobbiamo ancorarci agli ideali dell’Unione europea, a quell’organismo sovranazionale che, pur con molti limiti, ci ha garantito un lungo periodo di pace. Ma il tempo trascorso ha creato zone d’ombra che tocca a noi illuminare, mettendo da parte la retorica infruttuosa sulla perfezione del sistema. Dobbiamo avere il coraggio di denunciare le storture eccessivamente burocratiche della costruzione europea, l’eccessiva pervasività che si traduce in cieco tentativo di omologazione, il perseguimento di politiche incuranti degli effetti sul mondo produttivo conseguenti a determinate lobbies economiche e finanziarie, l’instaurazione di ideologie non rispettose delle tradizioni e delle culture dei diversi Paesi, l’imposizione di politiche di bilancio ottusamente rigide che interferiscono con i piani rivolti ad uno sviluppo duraturo. Allo stesso tempo, dobbiamo perseguire un elevato livello di protezione e sicurezza a fronte delle minacce globali rafforzando le nostre frontiere esterne e in nostri sistemi di difesa nazionali; dobbiamo prestare concreta attenzione allo spreco di denaro pubblico, convogliando le risorse dove sono davvero necessarie e razionalizzando la spesa dell’apparato burocratico europeo, sempre più vorace. È necessario perseguire politiche di concorrenza eque fra tutti gli Stati membri che salvaguardino le nostre tipicità e, al contempo, non lasciar penetrare, nell’appetibile mercato unico europeo, merci a basso costo o addirittura in dumping che mettano a rischio i nostri prodotti manifatturieri, agricoli ed alimentari. Dobbiamo soprattutto far in modo che il principio di sussidiarietà, pilastro della costruzione europea, sia realmente applicato, favorendo cioè la partecipazione del cittadino alla scelta dell’istituzione territoriale che deve portare a compimento atti normativi, indicando gli obiettivi da conseguire.

Diventa, pertanto, fondamentale un’ampia partecipazione al voto che consenta la formazione di una chiara maggioranza motivata e competente. Una maggioranza di governo che si prenda a cuore quella missione di cambiamento nell’approccio alla soluzione dei tanti problemi che incombono sul nostro presente e che condizionano il nostro futuro: il rispetto delle identità territoriali, la responsabile transizione ecologica, le politiche di bilancio, l’immigrazione e i rischi derivati dai contrasti bellici. Si deve puntare ad una razionalizzazione e ad una trasformazione delle politiche e delle attività demandate all’Unione europea.

Solo una nuova maggioranza parlamentare, alternativa a quella che ha finora snaturato le radici dell’Europa, può favorire una verifica dei problemi più vicina alle sensibilità degli Stati che sono gli autentici “signori dei Trattati”.

É dal Parlamento europeo che vorrei sostenere e affermare le nostre istanze, con la passione, la dedizione allo studio, l’entusiasmo ad operare e la concretezza che contraddistinguono il mio modo di essere. Pur consapevole degli ostacoli che dovrò affrontare, sono convinta di poter fornire un contributo fattivo ed affidabile per migliorare il nostro futuro, promuovendo in tutte le sedi opportune le specificità e le eccellenze del nostro territorio e, al contempo, collaborando con la coalizione di centro-destra per un cambiamento dell’Unione europea nella direzione che ho indicato.

Con questo spirito, spero di poter meritare tutto il sostegno necessario per trasformare la mia determinazione in legittimo successo. L’Europa non è un sogno da cullare, ma una realtà da proteggere e rafforzare con responsabilità e dedizione”.

Federica Barbero