Volontà di portare benefici a territorio aziende e comuni, essere parte di una transizione energetica sostenibile, creare una unità d’intenti per un grande progetto. Questi sono i temi salienti della CER Concerti (Comunità Energetica Rinnovabile), presentata ad una affollata platea di amministratori locali e imprenditori lo scorso 24 aprile nella splendida cornice del Castello dei Conti Costa di Bene Vagienna.
Tema di difficile spiegazione al pubblico generalista, quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili, che è stato oggetto di un articolato convegno che ha visto la conduzione del sindaco di Bene Vagienna, nonché presidente della CER Concerti, Claudio Ambrogio. Nella sua prolusione sono stati spiegati i passi che hanno portato alla realizzazione del progetto, che vede ora coinvolti 25 comuni -tutti al di sotto di 5.000 abitanti, – enti privati ed aziende del territorio.
La CER Concerti nasce per iniziativa del Consorzio “Bealera Maestra – Destra Stura” di Bene Vagienna, uno dei più grandi enti piemontesi di gestione dell’acqua per usi agricoli: costituito nel XV secolo, gli Enti ed i Consorzi aderenti ricadono sul territorio di 12 comuni con una popolazione di 45.000 abitanti. Il comprensorio agricolo si estende sulla destra del fiume Stura, e comprende i comuni che vanno da Castelletto Stura fino a Cherasco, per una superficie di oltre 12.000 ettari.
Nel 2022, con l’aumento esponenziale dei costi dell’energia, diversi componenti del Consorzio hanno compreso la necessità di fare un passo oltre, cercando uno strumento che permettesse di mitigare le bollette. Grazie alla volontà di Claudio Ambrogio e con il supporto tecnico di Sergio Olivero dell’Energy Center del Politecnico di Torino, il Consorzio ha deciso di operare come soggetto promotore di CER, coinvolgendo aziende ed enti locali in un’ottica di integrazione intercomunale a beneficio del territorio.
Il riferimento a Magliano Alpi è fondamentale in quanto proprio in quella cittadina è nata, il 18 dicembre 2020, la prima comunità energetica d’Italia sotto la spinta del sindaco Marco Bailo, ora anche vicepresidente di CER Concerti. Nel suo intervento Bailo ha spiegato come siano stati prodotti utili per 15.000 euro che sono stati reinvestiti sul territorio, per un risparmio di 20 tonnellate di CO2. Allo stesso tempo Magliano è diventato un modello per altre realtà europee, con diverse delegazioni di altri paesi che sono arrivate in visita proprio per capire e proporsi a loro volta come attori in questo scenario.
Ma cos’è una Comunità di Energia Rinnovabile? A spiegarlo più nel dettaglio sono stati altri relatori del convegno, primo fra tutti Sergio Olivero, responsabile Business & Finance Innovation, Energy Center del Politecnico di Torino, uno dei primi a credere nel progetto e a supportarne tecnicamente lo sviluppo.
La CER è un’entità nata dal recepimento della Direttiva 2018/2001 (RED-II) con il Dlgs 199/2021, che rende possibile condividere ed autoconsumare l’energia prodotta localmente, costituendo, appunto, Comunità di Energia Rinnovabile e beneficiando di incentivi sull’autoconsumo. Queste, a tutti gli effetti enti di diritto privato, non sono realtà dal valore simbolico, ma vere e proprie aziende, che come tali generano valore: quest’ultimo ritorna al territorio, che può dunque beneficiare di “incassi” extra da reinvestire per iniziative di utilità sociale. Basti pensare che – nel caso di CER costituite da aziende e adeguatamente bilanciate – per ogni MW installato si hanno ritorni fino a trentamila euro all’anno per 20 anni per il territorio. Si tratta inoltre di un soggetto dinamico e democratico, proprio perché è espressione del territorio. Al momento si contano otto cabine primarie e 25 comuni, ma il numero di cabine è destinato a crescere a breve e vi sono state diverse manifestazioni di interesse sia da enti pubblici che privati, addirittura dal Torinese.
Anche per le aziende, come spiegato dallo stesso Sergio Olivero e da Andrea Corniolo di Confindustria Cuneo, è vantaggioso inserirsi in una CER sotto tanti punti di vista. Si parte da una maggiore attenzione alla responsabilità sociale e agli aspetti ambientali, ma soprattutto si stimola la creazione di nuovi impianti di energia rinnovabile e si creano rating migliori nel bilancio di sostenibilità, che dal 2024 non riguarda più soltanto le grandissime realtà, bensì un numero maggiore di imprese medie e medio-piccole.
La gestione di una Comunità Energetica Rinnovabile è un processo complesso e si può decidere di “asservirla” a energy utilities o ESCO, oppure autogestirla, mantenendo sul territorio i margini di profitto che vengono ridistribuiti alle comunità locali. Ad illustrare come la CER Concerti abbia deciso di curare tutti i suoi aspetti sono stati principalmente Amos Giardino (Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, CNPI) e Francesco Meneghetti (presidente GAL Terre del Po e Ad di Fabbrica Digitale).
Il primo ha illustrato il ruolo dei professionisti, di cui il CNPI è l’organo controllore, nella realizzazione vera e propria degli impianti nonché nella consulenza di quali di questi possano essere inclusi in una CER. Il secondo ha invece narrato del passaggio dalle energie fossili a quelle rinnovabili, spiegando allo stesso modo come vi siano alcune problematiche riguardanti queste ultime: si è infatti parlato di non linearità delle fonti (solare ed eolico, “disponibili” solo in alcuni orari e luoghi) e la non omogeneità delle stesse sul territorio.
L’intervento di Meneghetti ha anche inserito l’elemento dell’intelligenza artificiale come grande possibilità per mantenere il controllo di una CER. L’IA, infatti, può dare una spinta per governare le complessità senza far intervenire nel processo i grandi player dell’energia, strutturati ma che andrebbero a ridurre sensibilmente la quota di utili che ricade sui territori.
A completare il panel dei relatori sono stati Paolo Zangheri (referente Osservatorio CER, Enea), che ha riconosciuto il ruolo di questi enti che tracciano una rotta nuova e importante, Matteo Zulianello (responsabile progetto CER di RSE) e Federica Gasparrin (Obiettivo Famiglia). Quest’ultima ha voluto introdurre un ulteriore termine all’equazione, sottolineando come proprio le famiglie consumino il 42% dell’energia in Italia.
Ha chiuso la giornata un fruttuoso e partecipato dibattito, segno del grande interesse dei partecipanti.
Dal modello Magliano Alpi al progetto Bene Vagienna
Comunità Energetiche Rinnovabili, una nuova via di autoconsumo per l’energia