Con queste parole, Federica Barbero, ha commentato l’evento, svoltosi questa mattina – 3 maggio – di intitolazione della scuola d’infanzia al maestro Francesco Terrazzani e del nuovo Centro Diurno presso la casa di riposo “Villa Loreto”.
“Moretta è la mia casa da moltissimi anni e la realizzazione di questo progetto, da cui nasce una nuova struttura di accoglienza, è per me motivo di grande orgoglio e profonda gratitudine. Credo sia giusto e doveroso rivolgere un ringraziamento al sindaco Gianni Gatti, a Elena Pansa – dipendente comunale e direttrice della casa di riposo e a Maria Letizia Chiotti della cooperativa Armonia – che hanno lavorato con passione alla realizzazione di questo nuovo centro che sarà certamente luogo di crescita e condivisione per persone fragili. Un argomento questo che mi è da sempre caro perché è proprio nel dare una concreta risposta ai bisogni della nostra comunità che riusciamo a crescere insieme. Sono da sempre attenta alle necessità delle persone, sia per formazione culturale che per esperienza personale, e sono fermamente convinta che l’ascolto e l’attenzione ai singoli nuclei familiari, debba essere una priorità calata nel concreto di ogni giorno, proprio come accaduto oggi a Moretta con l’avvio di questo progetto”.
“Ascoltando le parole del sindaco e di coloro che hanno contribuito alla costruzione di questo nuovo spazio, sono inoltre rimasta colpita dalla bellezza di un progetto che contribuirà a costruire un ambito di scambio e condivisione, attraverso veri e propri momenti di interazione tra gli ospiti della casa di riposo e quelli del centro, un percorso che risulterà senza dubbio arricchente e di grandissimo supporto per tutti”.
“Questo è il percorso che le amministrazioni territoriali dovrebbero secondo me perseguire per creare un rapporto diretto che sappia essere – attraverso risposte concrete – un vero sostegno e fonte di crescita per ogni singolo individuo. Troppo spesso ci si riferisce alle persone come ad un’unica grande massa senza volto ed identità, perdendo di vista le esigenze dei singoli, non mettendo a fuoco le reali necessità o, ancora peggio, non ascoltandone le istanze. Ecco perché oggi sono veramente fiera della mia Moretta, che ha saputo essere esempio virtuoso e magari anche spunto per nuovi e importanti percorsi”.