È ufficiale dall’ora di pranzo di oggi, venerdì 3 maggio: Michele Bulleri è il nuovo primo allenatore del Monge-Gerbaudo Savigliano.
Sarà lui, reduce dall’esperienza come guida tecnica di Santa Croce in Serie A2, a ricevere l’importante eredità lasciata da Lorenzo Simeon. Il tecnico pisano non ha avuto dubbi, quando è stato contattato dalla dirigenza biancoblu: “Ho scelto Savigliano, perché mi sono subito trovato bene, sin dalla prima telefonata: la sintonia è nata subito, perché entrambi vogliamo crescere. Savigliano vuole crescere facendo uno step alla volta ed è una società seria ma famigliare. Io, dal mio canto, voglio crescere mettendomi in gioco, perché di fatto è solo un anno e mezzo che sono primo allenatore. Avevo bisogno di un contesto così, in cui poter crescere in serenità”.
Bulleri arriva in Piemonte dopo un lungo percorso nel volley, condito anche da molti anni nella pallavolo femminile e da esperienze molto variegate, con diversi ruoli ricoperti: “È la motivazione a guidarmi. Negli anni è stata sempre questa a condurmi nei miei diversi percorsi: quello nelle giovanili, quello nel femminile e quello nel maschile. Credo che il mondo del maschile e quello del femminile non siano così lontani. Forse non si toccheranno mai, ma le due diverse pallavolo si stanno avvicinando molto. Di certo, c’è un elemento comune ed è proprio questo: la motivazione, che spesso sa essere decisiva in campo”.
Ma che tipo di squadra sarà il suo Savigliano? “Stiamo definendo in questi giorni i profili insieme al Ds Corrado Caula. Savigliano in questi anni ha avuto il grande merito di costruire squadre in cui il rapporto qualità/prezzo era davvero ottimo: in campo c’erano giocatori non di prima fascia a livello di costi effettivi, ma sicuramente di primissima fascia a livello di rendimento. Noi, quindi, stiamo provando a confermare tutti coloro che sceglieranno di continuare con questo progetto e, laddove sarà necessario intervenire, stiamo cercando profili che vadano sempre in questa direzione”.
Intanto, però, Bulleri ha le idee chiare su quale sarà l’ingrediente decisivo: “La Serie A3 ha dimostrato di essere un campionato molto equilibrato. Nell’ultima stagione, ad esempio, Savigliano ha chiuso al quarto posto con un ruolino di marcia fatto di 14 vittorie e 10 sconfitte, a dimostrazione del fatto che anche le prime hanno dovuto lottare tanto. Forse solo la prima e le ultime due posizioni erano già definite qualche giornata prima della fine. Ecco perché sarà importante costruire un roster motivato, perché tutti i giocatori che ne faranno parte saranno fondamentali nel corso della stagione, in cui conterà molto il riuscire a mantenere un buon livello di rendimento”.