Monica Caramellino, determinata e combattiva, tradita dall’entusiasmo al Rally Valle d’Aosta

Cambio di passo e atteggiamento rispetto all’Alba per la pilotessa canavesana, che ad Aosta, affiancata da Chiara Lavagno sulla Peugeot 208 Rally4 di Miele, ritrova il ritmo giusto. Anche se compromette tutto con una rocambolesca uscita di strada

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Foto-Rolling-Fast-Photography

Un ritorno all’antico. Monica Caramellino si è presentata al via della 45esima edizione del Rally Valle d’Aosta, di sabato 4 e domenica 5 maggio, con la grinta e determinazione che caratterizzavano la pilotessa canavesana fino allo stop dello scorso anno. “La gara di Alba del mese scorso mi aveva lasciato molti dubbi sulla mia capacità di ritrovare il passo di un tempo. Ho dovuto lavorarci su mentalmente per tutto questo periodo”.

E ci è riuscita perfettamente. Quando, domenica mattina, Monica Caramellino, con Chiara Lavagno a fianco, è partita da Aosta per le prove speciali dubbi e incertezze erano sparite. A consolidare ancora di più la convinzione che la Monica del passato fosse tornata nel presente c’era il 55° tempo assoluto sulla Salassi di apertura, prestazione considerevole, osservando che Monica Caramellino era al volante di una Peugeot 208 Rally4, curata da Miele Racing, in una gara che presentava 151 iscritti, con oltre venti Rally2 in elenco partenti. Rassicurata dalla buona prestazione sulla Salassi, la portacolori di Alma Racing continuava di buon passo anche sulla successiva Arvier-Introd, mantenendo senza problemi il comando della classifica femminile.

A quel punto l’adrenalina ha esagerato nel fare il suo lavoro” commenta la portacolori la pilotessa di Nole Canavese. “Le prove del Valle d’Aosta, che disputavo per la prima volta, sono come le discese in una gara di sci. Se perdi il ritmo per un attimo sei finita. Mi piacciono per questo. Prima parte in salita, seconda in discesa dopo lo scollino, con tornanti e allunghi, il tutto molto guidato e veloce”.

Adrenaliniche.

Io e Chiara siamo arrivate sulla Saint Marcel molto cariche. E abbiamo percorso il tratto in salita con un ottimo ritmo. A metà discesa ci siamo girate in un tornante. Ero preoccupata che il concorrente che mi partiva dietro mi raggiungesse e mentre facevo manovra per rimettermi nel giusto verso guardavo continuamente gli specchietti. Ma il muso della Opel Corsa Rally4 che mi partiva subito dietro non è comparso. E ciò mi ha rincuorato e spinto a riprendere con il ritmo precedente”.

Peccato che cinque tronanti dopo una nuova uscita metta fuori gioco Monica Caramellino e Chiara Lavagno. “Non abbiamo fatto un graffio alla macchina, ma siamo rimaste sull’orlo di un dirupo. Chiara, con molta circospezione è riuscita a uscire. Io mi sono aggrappata al freno a mano e ho tenuto schiacciato il pedale del freno affinché la 208 non si muovesse di un millimetro. Non volevo assolutamente che rotolasse a valle”.

Monica Caramellino, nonostante l’invito del pubblico accorso non ha alcuna intenzione di abbandonare la sua affezionata vettura del Leone. “C’era un ragazzo molto gentile che mi diceva: ‘Se la macchina si muove io ti tiro fuori di lì a forza, prima che rotoli anche tu nella scarpata’ restando al mio fianco fino all’arrivo dei soccorsi”.

Fortunatamente non è successo nulla di ciò perché dalla Direzione Gara, intuita la situazione di pericolo, hanno fermato le partenze della prova, permettendo il recupero della 208 Rally4 spostandola dalla scomoda posizione.

Sono stati molto gentili e professionali e per questo li ringrazio” sottolinea Monica Caramellino a fine gara. Che si prepara mentalmente al prossimo appuntamento, anche se non ha ancora deciso quale sarà. “La gara di Aosta mi ha riconciliato con la Monica rallista. Il passo è stato buono, anche se vi sono aspetti da migliorare. E proprio su questi lavorerò in futuro. Appena avrò risolto questi punti critici, rimetterò il casco in testa e con Chiara e la Peugeot 208 Rally4 di Miele affronteremo nuovamente le prove speciali. Non ci vorrà molto”.