Sabato 18 maggio il Parco del Monviso organizza “Il risveglio del bosco”, un’escursione in valle Varaita nella cembreta dell’Alevè verso il lago e il rifugio Bagnour, per scoprire l’ambiente della foresta nel periodo primaverile. L’attività prevede l’accompagnamento di una guida: è gratuita, adatta anche a bambini, purché abituati a camminare e di età non inferiore agli otto anni, e si sviluppa tra le ore 10 e le 14 con un dislivello positivo di circa 450 metri su percorso di poco meno di 5 chilometri. Si raccomanda l’uso di calzature adeguate e di bastoncini da trekking e di essere in possesso di acqua e snack da consumare durante il percorso e cibo per il pranzo, da consumarsi al sacco. Sono disponibili 20 posti ed è necessario prenotare dal sito www.parcomonviso.eu; il ritrovo dei partecipanti è previsto alle ore 10 a Casteldelfino, nella piazza sottostante al campanile della chiesa parrocchiale: da lì il gruppo si sposterà con il minor numero di automobili possibile al rifugio Alevè di Pontechianale, punto di partenza dell’escursione a piedi. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Associazione Itur all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
Il Bosco dell’Alevè è la più grande distesa di pini cembri dell’arco alpino, che si sviluppa su una superficie di 820 ettari estesa tra i 1.600 e 2.500 metri di quota, in una zona del Parco Naturale del Monviso compresa tra i comuni di Casteldelfino, Pontechianale e Sampeyre alle pendici meridionali del Monviso. Si tratta di un bosco antichissimo, le cui origini si fanno risalire alle grandi glaciazioni del quaternario. Fu citato nell’Eneide di Virgilio e nella Historia Naturalis di Plinio il Vecchio. Le origini del nome Alevè possono essere ricondotte al nome occitano del pino cembro, “elvou”, oppure alla denominazione riscontrata in antichi documenti, dove questo luogo è citato come “bois de la Levée” per evidenziare la zona geografica a levante. Nel bosco si trovano due laghi: il Bagnour, che si sta trasformando in torbiera e il Secco, che con il tempo si sta sempre più arricchendo di acque. Gli specchi d’acqua ospitano il Branchipus blanchardi, piccolo crostaceo endemico di questa zona.
Il pino cembro ha la caratteristica di avere gli aghi, dal colore verde scuro, riuniti a cinque a cinque. I suoi robusti rami sono incurvati verso l’alto e il tronco può raggiungere i venti metri di altezza.; è un albero a crescita molto lenta, addirittura doppia di quella necessaria per le altre conifere. Una caratteristica unica di queste piante è quella di svilupparsi anche all’interno di vecchi tronchi che poi il tempo distrugge: quando ciò accade si vengono a creare forme molto curiose.