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«Il lavoro cambia capire come agire assieme a JobsLab»

Il Forum di Alba a Grinzane Cavour: Zangrillo, Pichetto Fratin e Sacconi tra gli ospiti dell’evento

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Il piccolo borgo medievale di Grinzane Ca­vour, sormontato dal­la maestosità del suo Castello, ha ospitato, per la prima volta, la terza edizione del “Forum di Alba”, promosso e organizzato dall’associazione JobsLab, un osservatorio indipendente sulle politiche del lavoro. Al centro del dibattito “La grande trasformazione del lavoro” con di­verse sessioni di lavoro che hanno favorito l’approfondimento dei temi centrali, grazie ad un confronto aperto tra tutti i partecipanti.
«Siamo partiti da una ricerca dell’Adapt sulla crisi dell’offerta del lavoro, il famoso “mismatch” che ormai riguarda tutte le categorie», commenta Giuseppe Garesio, presidente di JobsLab, l’Ente del Terzo Settore che si avvale di un autorevole comitato scientifico indipendente a sua volta presieduto da Giuseppe Gherzi. «Abbiamo dati molto importanti che stiamo mettendo a fuoco: negli ultimi 10 anni, nella categoria dei giovani tra i 15 ed i 30 anni, abbiamo un milione di lavoratori in meno mentre ne riscontriamo un milione in più negli over 50. Ovvia­mente, con la curva demografica che si abbassa, si innalza la quantità di popolazione che invecchia. Constatiamo quanto siamo indietro nella formazione e nella didattica, a partire dagli Its (Istituti Tecnici Superiori) sino all’Università. Un dato: in Italia sono circa 15mila gli iscritti ai primi due anni post-scuola secondaria mentre sono quasi un milione in Germania. Un grande divario che evidenzia la necessità di una riforma alla Scuola, già al vaglio della Camera, per sveltire l’ingresso nel mondo del Lavoro. Bisogna affrettarsi. L’Italia perde in competitività, ha dei limiti profondi che abbiamo analizzato, dobbiamo recuperare rispetto alla media europea e dobbiamo farlo grazie a due milioni di Neet che si stimano nel nostro Paese. Dobbiamo riportarli in una società attiva con politiche attive del lavoro. Siamo molto soddisfatti di questa due giorni di lavori, abbiamo puntualizzato molti di questi problemi con una platea prevalentemente di direttori risorse umane e stimati specialisti: ci auguriamo di continuare nel virtuoso percorso del JobsLab aumentando le capacità dell’agire».
Stimolati dall’apertura di Francesco Seghezzi, presidente Adapt, che ha presentato in anteprima i dati dell’analisi “La grande e inedita crisi dell’offerta di lavoro: rassegna comparata europea, situazione italiana, proposte”, nelle sale del centro congressi si sono alternati gli interventi di illustri ospiti tra cui Paolo Zan­grillo, ministro della Pub­blica Amministrazione, e Gil­berto Pichetto Fratin, mini­stro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Lo­ren­zo Malagola, Segretario della Commissione Lavoro, Ca­me­ra dei deputati, Emmanuele Massagli, presidente Fonda­zione Ezio Tarantelli, Ma­riano Corso, fondatore degli Osservatori Digital Inno­va­tion del Politecnico di Milano, Patrizia Ordasso, responsabile Affari Sindacali e Welfare Intesa Sanpaolo, Stefano Parisi, presidente Setteottobre.
Giuliana Cirio, direttore generale Confindustria Cuneo, ha inoltre annunciato la nascita del progetto filantropico “Fondazione degli Industria­li” mentre Alberto Orioli, vicedirettore vicario Sole-24 Ore, ha dialogato con Guido Saracco, professore ordinario, già Rettore Politecnico di Torino, e Luca Dal Fabbro, presidente Iren. Maurizio Sacconi, già mi­nistro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ha partecipato ad entrambe le giornate di convegno, contribuendo al dibattito e individuando una chiave di lettura: «Abbiamo considerato la crisi dell’offerta rispetto ad una domanda delle imprese spesso insoddisfatta», dichiara Sacconi. «Ci siamo preoccupati del declino demografico, prima spiegazione, ma abbiamo considerato le altre cause, tra cui la carenza di competenze, cui si somma il 33% di inattivi nel mercato del lavoro. Queste preoccupazioni sono rivolte alle persone che vorremmo incluse nell’attività lavorativa, aspetto fondamentale della vita relazionale, ma anche alle imprese che hanno bisogno di persone anche per la trasformazione tecnologica. Pervasivamente, ci auspichiamo che l’Ia entri nelle attività industriali, evidenziando al tempo stessi l’importanza che queste tecnologie non diventino dominanti: solo le persone possono sottomettersi alla macchina, magari per paura, delegando non solo la fatica ma anche la responsabilità decisionale. Depositeremo alcune indicazioni per i decisori istituzionali e dei corpi sociali, in modo che il Forum di Alba continui, con l’augurio che il buon vino di questo territorio lubrifichi la nostra intelligenza per dare un’indicazione disinteressata in un momento difficile e allo stesso tempo volitivo. L’uomo, come da evidenze dell’antropologia positiva, è portatore di benessere per i propri simili. Siamo convinti che, se si investe nelle persone, ci sia di fronte a noi una stagione di crescita: ci auguriamo di alimentarla pubblicando e divulgando gli atti della nostra iniziativa».
Il Forum è stato organizzato con il sostegno di Union Camere Piemonte, Intesa Sanpaolo, Fondazione Crc, Iren, Synergie Italia, Camera di Commercio di Cuneo e in collaborazione con Con­findustria Cuneo.